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Jacques Villeneuve: 50 anni d’amore per la Formula 1

Oggi 9 Aprile 2021 Jacques Villeneuve compie cinquant’anni vissuti alla guida delle monoposto in Formula 1 ma anche di altre auto. Il campione del mondo di F1 nel 1997 ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera dove ha ripercorso le gesta di suo padre ma anche come lui gestisce gli anni che passano. Un racconto intimo e di vita reale di un campione che ama ancora seguire la Formula 1 con passione e ammirazione per alcuni piloti.


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Jacques Villeneuve: dove vive l’ex pilota di F1?

Il canadese vive in Italia e attualmente corre in Nascar Whelen Euro Series 2021 con il team di Alex Caffi e non si crea problemi. “Per ora è un numero. Invecchiare non è un problema” ha detto Jacques. Ha vinto Indy 500 e si è aggiudicato un titolo mondiale nel 1997, ma ammette che gli manca il successo alla 24 Ore più prestigiosa dove ha corso con la Peugeot: “Mi manca Le Mans. Con quella avrei avuto la Tripla Corona, ci è riuscito solo Graham Hill”. Jacques racconta quanto difficile sia stato essere il figlio di Gilles: “Il problema non era essere considerato il figlio di Gilles, ne andavo fiero. Il problema era che si arrabbiavano quando dicevo che non correvo per continuare il sogno di mio padre. Così ho deciso di non parlarne più perché era diventato impossibile dire la verità. Papà mi ha fatto conoscere le corse ma correvo perché lo volevo io non per proseguire ciò che si era interrotto”.

Villeneuve: cosa ha detto degli anni in F1?

Il debutto in F1 avvenne nel 1996 con una pole e un secondo posto con la Williams. A capo del team c’era Sir Frank che Jacques ricorda con affetto: “Un grande personaggio. Sapeva far funzionare tutto, ma se non ci andavi d’accordo ti liquidava in due secondi. Contavano solo le corse e la sua squadra ma aveva molto rispetto di chi vinceva per lui”. E il mondiale che è mancato a papà Gilles è arrivato nel 1997 dopo il duello a Jerez con Schumacher: “Michael, venendomi addosso, mi ha aiutato a vincere. Non posso essere arrabbiato anche se come a scuola c’è sempre qualcuno con cui non andrai mai d’accordo. Era uno scontro fra lupi, lui era il lupo più forte. Da battere”. Jacques di quel titolo iridato ricorda più la sfida personale con Schumi più che l’aver battuto la Ferrari: “Sì, contava molto più Michael. La Ferrari quell’anno non era la squadra da battere, Michael sì. Si era costruito un team attorno a lui”.

Jacques Villeneuve: cosa pensa dei nuovi piloti di F1?

Villeneuve analizza la Scuderia di oggi ed è abbastanza sicuro che: “E’ meglio dell’anno scorso. A Imola si capirà di più”, mentre su Leclerc ammette: “Per Charles il vero pericolo è Sainz. Perché Carlos non è mai stato in una squadra così importante: si è costruito nel tempo e arriva con grinta ed esperienza ed è abituato a confrontarsi con compagni veloci. È freddo, studia e può dare molto fastidio a Charles”. Su Hamilton che punta all’ottavo mondiale non si azzarda a dire che sia un pilota migliore di Senna e Schumacher, anzi esprime un suo dubbio: “Non lo so. Michael e Ayrton hanno vinto con macchine che non dovevano vincere, in situazioni complicate, senza il sostegno del team. Lewis invece ha sempre dominato con il mezzo migliore e con l’appoggio interno. Bisognerebbe vederlo senza queste due condizioni”.

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