L’inizio delle carriera di Johan Cruijff
Il Pelé bianco ha iniziato a farsi conoscere grazie al suo talento, ancor prima di giocare in una società. Infatti il piccolo Johan Cruijff dava spettacolo tra le strade di Amsterdam, attirò l’attenzione del dirigente degli ajacidi che gli regalava biglietti per andare a vedere la squadra allo stadio. Johan entra a far parte del settore giovanile dell’Ajax nel giorno del suo decimo compleanno. Vic Buckingham, allenatore della prima squadra biancorossa, notando il suo talento decide di prendersi cura della preparazione atletica del ragazzino. Impostando per lui un programma specifico di rafforzamento consistente nell’allenarsi con sacchetti di zavorra di quattro chili, ciascuno infilato nella giubba della tuta. Nonostante i problemi familiari, il giovane Cruijff riesce a segnare 74 reti nel suo primo campionato ufficiale a livello giovanile. Cruijff a soli 14 anni vince il suo primo campionato giovanile e due anni più tardi firma il contratto con la prima squadra, era il 1964.
L’inizio dell’era del calcio totale
Nel 1965 l’Ajax cambia tecnico e subentra Rinus Michels all’epoca 38enne, era un l’ex centravanti dei lancieri e della nazionale olandese. Alla fine della stagione l’Ajax riesce a salvarsi, dopo un campionato pessimo. La stagione successiva Rinus Michels inizia ad imprimere la sua idea di gioco, sfruttando le del giovane Johan Cruijff. Infatti il ragazzo di Amsterdam, fino ad allora il suo ruolo era quello di centrocampista o trequartista. Nonostante ciò il nuovo tecnico sceglie di usarlo come centravanti, nonostante le sue caratteristiche non siano quelle di un attaccante puro. Johan interpreta il ruolo a modo suo, divenendo uno dei più grandi centravanti di manovra della storia. tutte le giocate passano dai piedi di Johan Cruijf che crea occasioni e spazi con una velocità impressionante. Nonostante ciò non rinuncia a segnare, infatti mette a segno 33 gol in 30 partite, nella stagione 1966-1967. Il calcio total si afferma sempre più e in questo periodo, l’Ajax vice 3 Champion League, su quattro finali disputate di fila, sei campionati, una coppa intercontinentale e la neonata Supercoppa UEFA. Nel periodo trascorso all’Ajax Johan Cruijff vince anche un pallone d’oro e viene nominato capitano dei lancieri, oltre che uno dei più grandi calciatori dell’epoca. Nella stagione 1973/1974 il tecnico decide di togliergli la fascia da capitano che gli era stata consegnata dai compagni di squadra. Questo affronto determina la fine dell’era di Johan ad Amsterdam.
Il passaggio al Barcellona e il primo ritiro
Alla scelta di trasferirsi da parte di Johan Cruijff tutti i club più influenti del mondo hanno cercato di accaparrarselo. Alla fine però quando l’AJax sembrava aver venduto il ragazzo al Real Madrid, lui manifesta la volontà di andare al Barcellona. Questo per una promessa fatta anni prima al presidente dei blaugrana. Nel 1973 Johan Cruijff sbarca a Barcellona. ll Barcellona non vinceva la Liga da quattordici anni, dai tempi di Helenio Herrera, Luisito Suárez, László Kubala ed Evaristo de Macedo: l’inizio di stagione aveva fatto pensare a un’annata di transizione. Sono seguite tuttavia 10 vittorie di fila, con un totale di 26 partite senza sconfitte. Il 22 dicembre 1973 segnò una rete memorabile (una rovesciata di tacco) nella vittoria per 2–1 contro l’Atlético Madrid, gol che gli frutta il soprannome di “Olandese volante”. Il 16 febbraio 1974 gli azulgrana battono nel clásico il Real Madrid al Bernabéu con un netto 5-0: la stagione 1973-1974 si chiuse per i catalani con la vittoria della Liga e con 16 reti per l’olandese (suo record personale di marcature in un’edizione del torneo spagnolo). Per Johan Cruijff c’era ancora l’impegno estivo in nazionale al campionato del mondo 1974, che lo vede nuovamente protagonista: la sua “arancia meccanica”, guidata come il Barcellona dal maestro Michels. Raggiungono la finale ma perdono contro i padroni di casa della Germania Ovest. Questa è stata senz’altro la miglior annata per Cruijff, tanto da ricevere nel 1974 il suo terzo Pallone d’oro; in questa stagione, considerando tutte le competizioni, disputò 52 partite segnando 32 reti.
Il ritorno al calcio di Johan Cruijff
Il suocero Cor Coster spinge Johan per farlo giocare in NASL quest’ultimo accetta e rispolvera gli scarpini. Compie svariate esperienze senza ambientarsi così si trasferisce in Europa al Levante. Un infortunio e il poco affiatamento fanno finire la sua esperienza dopo sole 10 partite. Il 16 giugno 1981 scende in campo nella prima partita della Coppa Super Clubs, vestendo contro il Feyenoord la maglia del Milan, neopromosso in Serie A. Cruijff, reduce da un’operazione agli adduttori della gamba sinistra sole tre settimane prima, appare in cattive condizioni: si segnala solo per un assist a Roberto Antonelli, tanto che a fine primo tempo lascia il posto a Francesco Romano. Questa è l’unica sua apparizione in quella manifestazione, e il possibile passaggio ai rossoneri non si concretizza. Il 6 dicembre dello stesso anno torna a vestire la maglia dell’Ajax segnando all’esordio. Johan Cruijff con il futuro trio Ruud Gullit, Frank Rijkaard e Marco Van Basten vince due campionati. Inoltre mette a segno in 275 partite di campionato con 205 reti. Infine passa al Feyenoord dove vince il double ormato dalla vittoria del campionato, il nono, e della Coppa d’Olanda, la sesta della sua carriera giunta nell’occasione al termine.
La morte del Pelè bianco
Il 22 ottobre 205 comunica di avere un tumore ai polmoni e dopo soli cinque mesi morirà il 24 marzo a Barcellona a soli 68 anni. Johan Cruijff ha cercato di aiutare i giovani contro il suo più grande vizio: il fumo. Infatti ha elaborato uno slogan sotto forma di pubblicità: «Nella mia vita ho avuto solo due vizi: uno, il calcio, mi ha dato tutto, l’altro, il fumo, stava per togliermelo».