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Australian Open donne: una rabbiosa Kenin si prende il primo Slam in carriera

[14] S. Kenin b. G. Muguruza 4-6, 6-2, 6-2

Australian Open – Women’s Final

L’americana che non ti aspetti: Sofia Kenin realizza il suo sogno e a 21 anni vince il mio titolo Slam in carriera all’Australian Open. Una lunga gavetta che ora sta dando i suoi frutti: due settimane giocate ad un livello clamoroso coronate con un successo poco pronosticabile alla vigilia.

Lo fa in un teatro caro al tennis americano, quella Rod Laver Arena spesso cornice di successi a stelle e strisce nel corso della storia, soprattutto nel circuito femminile.

Kenin dà ora nuova linfa al tennis del suo paese, che stranamente vive un momento buio. Le sorelle Williams sono (purtroppo per gli appassionati) nella loro parabola discendente, Stephens e Keys troppo discontinue.

E Sofia insieme all’ancora acerba Coco Gauff possono essere le certezze del prossimo decennio. Non a caso con il successo di Melbourne Park Kenin irrompe in Top 10 al n.7, diventando a tutti gli effetti la capolista USA nelle classifiche mondiali.

Grande tecnica, ma soprattutto grande tenacia: questa è Sofia Kenin.

Infatti l’appuntamento con la storia non era cominciato con un vento favorevole, nel quale la n.14 del seeding è stata in svantaggio contro l’altra finalista Garbine Muguruza.

Ah per l’appunto, è un grande piacere rivedere la spagnola ad alti livelli. La cura di Conchita Martinez e la scalata del Kilimangiaro sembrano aver rinvigorito la due volte vincitrice Slam, anche se la strada da percorrere è ancora lunga.

Infatti i black-out di Garbine sono ancora troppi, palesati in maniera evidente anche quest’oggi (8 doppi falli e 45 errori gratuiti).

L’atmosfera a Melbourne Park era fantastica, grande cornice di pubblico e un clima finalmente degno dopo l’afa degli scorsi giorni.

Sicuramente la stragrande maggioranza degli australiani si aspettava in finale l’idolo locale Ash Barty, ma l’esoso biglietto era ormai stato acquistato da tempo.

Al posto della n.1 al mondo c’era colei che le ha fatto lo scalpo – Kenin – non vista di buon occhio nelle fasi iniziali del match.

Ad inizio incontro il ritmo è nelle mani di Muguruza, che spinge da una parte all’altra del campo Kenin. Le operazioni sono condotte saldamente dalla spagnola, che infatti si porta avanti di un break.

Tuttavia il ritmo è notevole, con l’americana che non arretra di un centimetro al cospetto delle bombe lanciate dalla n.32 al mondo.

L’intelligenza tattica di Kenin è però sopraffina, tanto che stringe i denti e recupera un turno di servizio da 0-40.

L’audacia della nativa di Mosca viene premiata nel gioco successivo, anche grazie a due doppi falli di Muguruza: siamo 4-4.

Il primo passaggio a vuoto della spagnola non pregiudica però l’andamento del parziale, nel quale alza nuovamente il ritmo portandosi a casa il primo set per 6-4.

Muguruza quando gioca con convinzione ha a pieno diritto le stimmate della campionessa, infatti con questa vigoria è difficile per Kenin imporsi.

Il secondo set è all’insegna dell’equilibrio, che si spezza però al quarto gioco. Kenin sfrutta il secondo momento no di giornata della sua avversaria e va 4-1.

La tennista della Florida ora si auto carica ad ogni punto, esultando in maniera rabbiosa anche in occasione degli errori altrui, creando qualche malcontento nel pubblico.

Infatti gli spettatori non prendono bene l’atteggiamento di Sofia, cantando a squarciagola il nome di Muguruza.

A Kenin comincia poi a salire in cattedra il rovescio, non bello stilisticamente ma di un’efficacia paurosa. In più si fa preferire in fase difensiva, correndo come una molla e rigettando nell’altra porzione di campo qualsiasi colpo di Muguruza.

Ora la differenza la stanno facendo gli errori gratuiti: troppi quelli dell’iberica, mentre si contano sulle dita di una mano quelli di Sofia.

Per la due volte reginetta major ormai il parziale è compromesso: infatti Kenin si impone 6-2.

Tuttavia è cambiata drasticamente l’inerzia del match, ora tutta ad appannaggio dell’americana.

All’alba del set che assegnerà la coppa entra il fisioterapista in campo per accertarsi delle condizioni di Muguruza, che lamenta problemi alla schiena.

In effetti la tennista di origine venezuelane è un pò tesa nei movimenti, ma i suoi patemi appaiono essere più a livello psicologico.

Infatti ora ad andare in crisi è il servizio: Garbine fa fatica a mettere in campo la prima di servizio.

Nonostante qualche defaiance il match resta in parità fino al 2-2. Qua l’ex n.1 al mondo ha l’occasione di ipotecare il terzo Slam, salendo 0-40 in risposta e sfruttando i primi gratuiti della sua avversaria.

Ma viene fuori il furore agonistico di Kenin: quattro vincenti, due di dritto e due di rovescio e un ace la portano sul 3-2.

La ragazza di Pembroke Pines ora è una furia, raschiando continuamente la racchetta sul cemento della Rod Laver Arena e chiedendo sempre di più a se stessa.

Al contrario Muguruza accusa il colpo: nel gioco successivo da 40-15 si incarta clamorosamente, e con un doppio fallo dà il break a Kenin.

La 21enne sale 5-2 ed è ora ad un passo da coronare una giornata da sogno. Ora Kenin si è anche conquistata il pubblico, che comincia ad inneggiare all’unisono il suo nome.

Sembra in riserva invece Garbine, che ha perso tanto in mobilità e incisività. All’ottavo gioco la nativa di Caracas sale 40-15, ma tre doppi falli in quattro punti regalano il primo Slam della carriera a Sofia Kenin, che a 21 anni iscrive il suo nome all’albo dei grandi.

Era dal 2008 che l’Australian Open non aveva una vincitrice così giovane: in quell’annata trionfò una certa Maria Sharapova.

“Il mio sogno è diventato ufficialmente realtà, quindi tutti, se avete un sogno, credeteci”. Queste le parole di Sofia Kenin al momento della premiazione.

Un grande applauso va alla sconfitta Garbine Muguruza, che dopo un 2019 orribile è tornata a recitare finalmente un ruolo da protagonista. Sono passati 13 anni dall’ultima volta che una tennista non testa di serie ha raggiunto la finale all’Australian Open.

“Le due settimane migliori della mia vita, dal profondo del cuore!”, le sue parole.

Australian Open – tabellone femminile