La tradizione vuole che il 16 giugno di ogni anno, 375 auto d’epoca lascino la città di Brescia per avventurarsi in una gara di 4 giorni immersi in un meraviglioso paese come l’Italia, culla e splendore di immensi patrimoni culturali. Paesaggi che l’hanno resa unica nel suo genere. Nata nel 1927, la Mille Miglia è tra le manifestazioni motoristiche più famose al mondo. Sono 1618 km, l’equivalente di 1005 miglia romane, con la svolta su Roma per il ritorno a casa. La Mille Miglia una “race edition” tra presente e passato, cronometraggio ed affidabilità di autovetture concepite a partire dall’anno della sua nascita.
La Mille Miglia: “race edition” tra presente e passato
La gara originale cessa di esistere nel 1957. Emblematica la tragedia di quell’anno che coinvolse Enzo Ferrari assolto dopo lunghi 4 anni. Cronometro, più precisamente cronometraggio ed affidabilità, i parametri sui quali viene edificata nuovamente negli anni ’80. Dal 1987 viene riproposta ogni anno come verifica per auto fabbricate tra il 1927 ed il 1957. Eccezionale la resistenza spazio temporale, che sopravvive persino al covid, inaugurandola nella fase autunnale. La guida al ritmo di gara della Mille Miglia 2021, sarà il nuovo orologio Mille Miglia Race Edition del partner di cronometraggio Chopard. È tradizione che a ogni squadra in gara venga presentato uno speciale orologio Mille Miglia Race Edition. Sopra, inciso con il numero di iscrizione della propria vettura, con il quale si avrà modo di scandire il ritmo della gara. La Mille Miglia inaugurale è stata organizzata da quattro soci dell’Automobile Club Brescia, guidati dal presidente Franco Mazzotti.
Un’alternativa all’elite, le origini
Lo scopo fu quello di avere un’alternativa valida all’élite ricca. L’idea era quella di creare una gara che consentisse ai produttori di mostrare i propri prodotti, ma che fosse anche aperta a tutti. Tutti i piloti capaci di gestire le tortuose strade del percorso dei 1000 miglia. Fu un evento strepitoso, che attirò personalità eloquenti del mondo dei motori pre e dopoguerra tra cui Tazio Nuvolari, Juan Manuel Fangio e Sir Stirling Moss. La prima gara, costò 1 lira, vi parteciparono 77 vetture e fu vinta dal pilota bresciano Giuseppe Morandi. Impiegò 21 ore e cinque minuti per viaggiare da Brescia a Roma e ritorno. Ma la vittoria più celebrata fu quella ottenuta da Sir Stirling Moss nel 1955. Alla guida di una Mercedes-Benz 300 SLR con il giornalista automobilistico Mr Denis Jenkinson come navigatore. Fu stabilito il record di tutti i tempi: 10 ore, sette minuti e 48 secondi ad una velocità media di 97,96 mph.
Lo spazio e il tempo, tra presente e passato
Il resoconto di Jenkinson della sua terrificante esperienza sul sedile del passeggero è stato pubblicato nel numero di giugno di “MotorSport”. Ancora oggi è considerato uno dei più grandi pezzi di giornalismo automobilistico mai scritti. Non a caso l’accostamento di un cronografo di 44mm. La configurazione a tre contatori consente la registrazione individuale dei tempi trascorsi di 12 ore, 30 minuti e 60 secondi. Il passaggio all’attuale formato annuale è avvenuto nel 1987. L’anno successivo, Chopard è diventato lo sponsor principale e partner ufficiale di cronometraggio della Mille Miglia e da allora ha ricoperto tale ruolo. L’orologio, riporta indietro nel tempo l’olfatto e l’udito, in tempi e spazi non definiti, nei quali i piloti attraversano i paesi e la folla di un tempo passato, ai bordi delle strade, ammaliati dal fascino delle autovetture concepite allora, che si confrontano con un presente già svanito.