Quello che una volta era il campionato delle difese di ferro ora sta mutando mutando pelle.
La Serie A sta cambiando profondamente sotto molti punti di vista, ma soprattutto sta proponendo un nuovo tipo di calcio: più propositivo, più sbarazzino e meno speculativo. Fino a pochi anni fa chi portava avanti questo stile era additato come un visionario.
Perché la Serie A sta cambiando?
In poche parole la la Serie A si sta omologando agli altri campionati europei. Sempre più tecnici italiani stanno proponendo un gioco più propositivo e meno speculativo. Fino allo scorso anno c’era De Zerbi a rappresentare il nuovo che avanza, adesso Italiano, Andreazzoli, Dionisi e Paolo Zanetti stanno portando avanti questa idea di intendere il calcio. Fiorentina, Empoli, Sassuolo e Venezia sono squadre che stanno raccogliendo più di quanto ci potesse aspettare e questo grazie ad un atteggiamento più offensivo. I viola hanno vinto dieci delle diciassette gare giocate, gli azzurri stanno correndo su ritmi altissimi, i neroverdi hanno fermato Juventus, Milan, Napoli e Lazio e il Venezia ha bloccato la Juventus sul pareggio. Squadre che non hanno paura di scoprirsi, ma che affrontano l’avversario di petto. Non a caso la Serie A è diventato il torneo dove si segna di più tra i primi top cinque campionati europei.
- Serie A: 3,08
- Bundesliga: 3,06
- Ligue 1: 2,87
- Premier League: 2,77
- Liga: 2,44
La Serie A sta cambiando anche per le neopromosse
Per anni la stampa sportiva ha pensato che la salvezza per le neopromosse fosse possibile solamente rispettando un determinato algoritmo:
- creare una squadra esperta, da categoria
- assumere un atteggiamento più difensivo
- affidarsi a tecnici esperti nella salvezza
Eppure diverse squadre hanno dimostrato l’esatto contrario: la salvezza si può raggiungere anche con un atteggiamento offensivo. L’anno scorso con lo Spezia di Italiano, quest’anno con altre.
L’Empoli di Andreazzoli è un altro manifesto di questa nuova corrente. Solito atteggiamento propositivo, linea del pressing alta e trame di gioco interessanti. Non è un caso se i toscani sono ottavi, a soli due punti dalla Juventus settima.
Dati alla mano, anche il Venezia sta dimostrando come la salvezza può essere ottenuta così. I lagunari non occupano una posizione tranquillissima, ma le dirette inseguitrici sono comunque tenute a bada. In tutta questa prima parte della stagione i lagunari di Paolo Zanetti non si sono snaturati, hanno sempre tenuto lo stesso stile di gioco: linea alta, pressing alto e squadra offensiva. Due squadre che hanno ottenuto più di quanto ci si potesse aspettare.
Ribaltamento dei cliché
La nuova scuola del calcio italiano sta ribaltando il cliché della tattica difensivista tipicamente italica.
Il nuovo approccio della maggior parte delle squadre di media e bassa classifica sta sovvertendo un canovaccio tattico ammirato fino a qualche anno fa. Ora le piccole-medie non hanno più paura di affrontare le grandi, ma ormai le sfidano a viso aperto. Succede così che il Venezia o l’Empoli fermano la Juventus, oppure di vedere il Sassuolo ammazza grandi. Forse non è un caso se Genoa, Cagliari e Salernitana, ovvero squadre che basano le proprie sorti sulla solidità, occupino zone della classifica molto difficili.
Il processo di cambiamento è cominciato e difficilmente si bloccherà. Eppure questo mutamento potrebbe essere la chiave per ridare credibilità al movimento calcistico italiano anche a livello europeo.