Nel match clou della ventiquattresima giornata, all’Olimpico, la Lazio batte in rimonta l’Inter (2-1) e scavalca la squadra di Conte in classifica. I biancocelesti rimangono distaccati di un punto dalla Juventus che senza Cristiano Ronaldo ha la meglio sul Brescia (2-0), mentre l’Inter scivola a tre punti dalla compagine allenata da Sarri.
L’Inter non riesce a diventare Grande
Come era già successo in due match importanti della Champions, contro Barcellona e Borussia Dortmund, la squadra di Conte passa in vantaggio ma poi si fa rimontare. L’Inter sembra che non riesca a fare quel salto di maturità che le permetterebbe di diventare una squadra leader. O semplicemente è una formazione che non ha ancora tutta quella forza per essere considerata una squadra egemone. La sconfitta dell’Olimpico non pregiudica affatto le ambizioni dell’Inter per questa stagione calcistica 2019/20. Per conquistare lo scudetto c’è ancora tutto il tempo, mancano quattordici giornate. Poi la Juve, da otto anni a questa parte, non sembra più essere la squadra convincente che lo stesso Conte ha allenato per tre anni e che Allegri ha portato per ben cinque volte al titolo. Vedremo cammin facendo cosa riusciranno combinare i nerazzurri, ma la sensazione è che tutte e tre le squadre andranno a braccetto fino a maggio.
Ora il club di Lotito inizia a crederci davvero
Ad inizio stagione l’obiettivo massimo per il club di Lotito, si pensava potesse essere una qualificazione per la Champions League, ora invece il popolo laziale crede alla conquista del titolo. I numeri parlano chiaro, dopo ventiquattro giornate la squadra di Inzaghi ha 56 punti in classifica, con 56 gol è il secondo miglior attacco della Serie A, e con soli 21 reti subite è la miglior difesa del Campionato. Il centrocampo poi composto da Milinkovic-Savic, Lucas Leiva e Luis Alberto, si sta dimostrando uno dei migliori reparti del Vecchio Continente. Se in molti dopo la stagione dell’anno scorso del serbo, avevano pensato che Lotito avesse perso una grossa occasione per non aver ceduto Milinkovic-Savic al miglior offerente. Ora il prezzo dell’ex giocatore del Genk è tornata su quelle quotazioni a cui faceva cenno Lotito, prima che si disputasse il Mondiale in Russia nel 2018. Sì sono 100 milioni per chi oggi lo vuole.
Cagliari in caduta libera
Ad inizio dicembre dopo la più bella partita disputata quest’anno in Serie A, Cagliari-Sampdoria, si parlava addirittura di qualificazione Champions per la squadra di Maran. Ora invece il Cagliari si trascina nella parte destra della classifica. Da quel giorno della partita contro i blucerchiati, i sardi non sono più riusciti a vincere una gara, inanellando una serie negativa di risultati: nelle successive dieci partite disputate il Cagliari ha perso sei volte. Cosa sia rotto nel complesso allenato da Maran in pochi se lo riescono a spiegare. Era una formazione con un centrocampo di tutto valore, tra i migliori del nostro Campionato. Nainggolan si era completamente ritrovato. Nandez era diventato un uomo mercato, Cigarini era quel metronomo che tutti volevano possedere. I sardi volevano festeggiare i cinquant’anni del loro unico scudetto con qualcosa di speciale. Per come era iniziato il Campionato si auspicava una qualificazione per le prossime coppe continentali. Ora non tutto è ancora compromesso, il sesto posto dista soli tre punti, ma sicuramente la situazione si è complicata.
Il Lecce ha rialzato la testa
Gran bagarre nella zona calda della classifica. Poco meno di un mese fa, sembrava che solo Spal, Brescia, Genoa e Lecce, potessero essere invischiate nella lotta per non retrocedere, ora, il Lecce, con le ultime tre vittorie di fila conseguite con Torino, Napoli e Spal e il Genoa, con le ultime due partite vinte contro Cagliari e Bologna, sono tornate a ridosso di altre quattro/cinque squadre che prima era impensabile che potessero venire inghiottite in una lotta per la permanenza nella massima serie. Per esempio il Toro, reduce da tre sconfitte consecutive, ora ha solo due lunghezze di vantaggio sul Lecce di Liverani e il terzultimo posto del Genoa dista solo cinque punti. Memore di quanto è successo alla Fiorentina la scorsa stagione (si salvò solo all’ultima giornata), è bene che tutti si guardino alle spalle, perché una serie di risultati negativi potrebbe far naufragare in un mare di insidie squadre, che mai e poi mai avrebbero pensato di affrontare una stagione con il cruccio della permanenza nella massima serie.