Il 18 settembre 1960 è una data che rimarrà per sempre impressa nel mondo dello sport. Quel giorno ogni tipo di barriera venne abbattuta. Il 18 settembre 1960 si tenne la prima edizione italiana delle Paralimpiadi.
Paralimpiadi, la rivoluzione dello sport
Era il 1942 quando il medico tedesco Ludwing Guttmann organizzò una competizione sportiva per i veterani della seconda guerra mondiale. Soldati che avevano riportato danni alla colonna vertebrale o ad altre parti del corpo. Inizialmente alla competizione parteciparono solo ex reduci di guerra, poi però il numero degli sportivi iscritti cominciò a crescere. Ogni anno la manifestazione si teneva nella cittadina di Stoke Mandeville nel Buckinghamshire, una contea dell’Inghilterra del sud.
Nel 1958 il medico italiano Antonio Maglio, direttore del centro paraplegici dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, propose al dottor Guttmann di disputare la nuova edizione a Roma. La città eterna aveva appena ospitato le Olimpiadi e quell’aria magica si respirava ancora, tanto che le persone erano molto eccitate al pensiero di assistere a nuovi spettacoli sportivi. Lo stadio dedicato a Paolo Rosi, all’epoca chiamato delle Aquile, si riempì di appassionati di sport che incitarono atleti che fecero delle disabilità il loro punto di forza.
Paralimpiadi, al di là delle barriere
Le Paralimpiadi furono una vera e propria rivoluzione nel mondo dello sport. Le barriere e le differenze cessarono di esistere. 60 anni dopo Giovanni Malagò presidente del CONI, Luca Pancalli il numero uno paralimpico e Virginia Raggi sindaca di Roma, hanno posato la targa in memoria di quei giorni che cambiarono in meglio e per sempre la concezione di sport e non solo.