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L’Inter tiene tutti a distanza: Milan resta a -6

Skriniar segna all’Atalanta e l’Inter tiene tutti a distanza. La squadra di Conte prevale a fatica sull’undici di Gasperini e mantiene intatto il distacco sulle dirette inseguitrici. A Verona il Milan batte due a zero la squadra di Juric, grazie alle reti di Krunic e Dalot. Mentre la Juve, nell’anticipo del sabato sera, ribalta la Lazio grazie a un gol di Rabiot e una doppietta di Morata (3-1). Dietro ai bianconeri, Roma e Napoli battono in casa Genoa (1-0) e Bologna (3-1). In coda precipita il Torino che perde a Crotone (4-2). Mentre Fiorentina-Parma (3-3) e Spezia-Benevento (1-1) pareggiano tra di loro, come il Cagliari a Marassi contro la Samp (2-2). Vince, invece, l’Udinese sul Sassuolo (2-0).

Handanovic para tutto: l’Inter tiene tutti a distanza

Nel primo tempo Handanovic è prodigioso: para un’incornata di Duvan Zapata a due passi dalla porta. Poi, nella ripresa, Skriniar segna il vantaggio per l’Inter. L’Atalanta carica a testa bassa. Muriel e Toloi sferrano due conclusioni da brividi verso la porta interista. Ma Handanovic è in grande spolvero, così l’Inter vince e tiene tutti a distanza.

Per l’Inter ieri sera era importante vincere e lo ha fatto, giocando da squadra umile. Guardando la partita si poteva dire che, tra le due squadre in campo, l’undici di Conte era la provinciale, non quella di Gasperini. Ma l’Inter non ha demeritato di vincere la partita: ha giocato alla sua maniera. I suoi uomini in campo non hanno sbagliato niente. La difesa è stata impeccabile, a dir poco superlativa e tutti gli altri hanno svolto alla perfezione il loro compito tattico. In conclusione: l’Atalanta non meritava di perdere, ma l’Inter non ha demeritato di vincere. Con questi tre punti che hanno l’aspetto di essere di un peso d’oro, l’Inter ha saputo tenere tutti a distanza.

Il Milan vince a Verona, con mezza squadra in campo

Non era facile uscire vittoriosi dal Bentegodi. Il Milan di Pioli ci è riuscito, giocando pure un’ottima gara. Ai rossoneri mancavano un’infinità di giocatori: Ibrahimovic, Calhanoglu, Theo Hernandez, Kjaer, Rebic, Bennacer, Tonali. Si può dire sette titolari, perché aggiungeteci Donnarumma, Calabria, Romagnoli e Kessié e… la squadra è fatta.

Per il Milan il rimpianto sono ancora quei tre punti persi a La Spezia, dove non è scesa in campo. Contro l’Inter la sconfitta era più che prevedibile, ma contro la squadra di Italiano, l’undici di Pioli, poteva e doveva fare meglio. Lasciamo stare la partita contro l’Udinese. Anche lì i rossoneri hanno lasciato dei punti. Ma è contro la formazione di Italiano che il Milan da trasferta ha gettato davvero al vento la possibilità di restare ancorato all’Inter. Ora il Milan può solo sperare nei passi falsi della squadra nerazzurra per sognare qualcosa di ancora più meraviglioso di una già fantastica qualificazione Champions.

La Juve ribalta la Lazio e rimane in zona Champions

Per la squadra di Pirlo era iniziata davvero male. La Lazio era passata in vantaggio con Correa. Poi stava concedendo praterie alla squadra di Simone Inzaghi. Inoltre Massa gli aveva negato un clamoroso rigore, per un evidente fallo di mani di Hoedt, nemmeno evidenziato dal Var. La squadra sembrava sciogliersi, quando Rabiot ha sferrato un gran tiro sul palo di Pepe Reina e ha portato in parità il risultato. A quel punto alla Juve è scoppiata una scintilla, che ha fatto cambiare il volto alla sua partita. Nella ripresa Morata si esalta. Segna un gran gol, grazie anche all’aiuto di Chiesa che si inventa un’azione che poi lo spagnolo finalizza a rete. Il 3-1 invece è di rigore.

Al di là del risultato ha stupito molto il modulo utilizzato da Pirlo per questa partita. Ha fatto scendere in campo la sua squadra con un inedito 4-2-3-1. Ma la situazione più sorprendente è che abbia schierato Danilo dinanzi alla mediana, con Bernardeschi ad agire basso sul vertice di sinistra con Alex Sandro difensore centrale. Fino al definitivo 3-1, Pirlo ha giocato con questo schieramento: Szczesny tra i pali. Linea difensiva a quattro, composta, a partire da destra a sinistra, da Cuadrado, Demiral, Alex Sandro e Bernardeschi. Rabiot e Danilo a comporre la mediana di centrocampo, con Kulusevski, Ramsey e Chiesa a supporto dell’unica punta, Alvaro Morata.