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Manuel Lazzari, l’oro di Ferrara

Tra i volti nuovi delle convocazioni della nazionale italiana degli ultimi periodi figurava un nome che forse, ai più, è passato inosservato. Il nome di Manuel Lazzari. Il terzino/esterno destro della SPAL è stata una delle rivelazioni fino ad ora della stagione di Serie A. Per raccontare la storia di questo ragazzo dobbiamo partire da Trissino, piccolo comune del vicentino in cui Manuel è cresciuto. I suoi esordi nelle serie maggiori risalgono alla stagione 2010-2011 nella quale Lazzari fa il suo debutto con il Montecchio Maggiore a 17 anni. Dopo una stagione ancora in D con il Delta Porto Tolle Rovigo, per il ragazzo ormai diciannovenne si aprono le porte del professionismo, arriva infatti la chiamata della Giacomense che quell’anno si apprestava a disputare il campionato di Lega Pro Seconda Divisione.

Nella prima stagione in Lega Pro Seconda Divisione Manuel colleziona 24 presenze dimostrando che il mondo del professionismo è largamente alla sua portata. Poi in quell’estate succede qualcosa che segnerà in maniera indelebile il destino del calciatore. Nel luglio 2013 la famiglia Colombarini, proprietaria del club rileva la SPAL, trasferendo struttura societaria, tecnici e giocatori della Giacomense nella storica società ferrarese. Lazzari riparte quindi ancora una volta dalla Seconda Divisione ma con una squadra diversa rispetto a quella dell’anno precedente. Quello che succede nelle stagioni successive però è qualcosa che nemmeno i migliori sceneggiatori di film a lieto fine potrebbero produrre. La SPAL infatti ottiene tre promozioni  e in appena quattro anni si ritrova dalla ex “Serie C2”  alla Serie A, categoria che a Ferrara mancava dal 1968. Un’ascesa a dir poco incredibile che ha portato la squadra estense alla ribalta delle cronache sportive nazionali. In questi anni Manuel ha vissuto da protagonista (135 presenze e 2 goal) tutto quello che un ragazzo della sua età che gioca a calcio sognerebbe.

Il debutto nella massima serie arriva in uno degli stadi più prestigiosi d’Italia, ovvero lo Stadio Olimpico, trasferta in cui la Spal riesce a cogliere uno storico punto contro la Lazio di Simone Inzaghi. La prima stagione in Serie A si rivela dura tanto per la Spal come per Lazzari, che però dimostra di avere una qualità che è imprescindibile possedere per giocare in Serie A: non arrendersi mai. Si perchè se pensiamo a questo giocatore non può non venirci subito in mente la sua grinta, la sua voglia di lottare su tutti i palloni e la grande generosità nella corsa. Per Manuel Lazzari i 90 minuti di gioco si trasformano in una vera e propria “lotta per la sopravvivenza”. Ed è grazie a questa mentalità che la SPAL al suo primo anno dopo una lunga assenza è riuscita a mantenere la categoria. In questa stagione la squadra ferrarese è partita in maniera molto positiva e per certi versi inaspettata, ed è qui che molti si sono iniziati ad accorgere dell’esterno destro del 3-5-2 coniato da Semplici per la sua squadra. Se ne accorge anche Roberto Mancini, che lo convoca in nazionale ad inizio settembre facendolo debuttare nella Nations League contro il Portogallo. Un’emozione grandissima per Manuel che è riuscito a coronare il suo sogno dopo essere partito dal calcio dilettantistico, lui stesso in seguito dichiarerà: ” Già al momento della convocazione, mentre ero in ritiro a Torino, mi sono venuti i brividi. Lo stesso all’arrivo a Coverciano quando ho conosciuto i compagni e poi quando ho cantato l’inno di Mameli”.  Ora, se dovesse continuare così per Lazzari potrebbero anche aprirsi le porte di un grande club, con Roma e Napoli molto interessate. Il presidente della Spal Walter Mattioli per ora frena dichiarando “il calciatore non si muove fino a giugno, poi si vedrà”.  Intanto la sua valutazione continua a crescere attestandosi oggi sui 25 milioni di euro.

Siamo sicuri però che Lazzari stia pensando solo a fare bene in questa stagione a Ferrara, continuando a lottare in ogni partita per portare in alto la squadra ferrarese. Del resto se ora si trova proprio in Serie A Manuel lo deve proprio alla società che fin dal primo momento ha creduto in lui considerandolo un punto fermo della squadra a prescindere dalla categoria dove si militava. Questa è la storia di Manuel Lazzari, una storia che attraverso le gesta di questo semplice ragazzo veneto ci insegna che con passione, dedizione e lavoro i sogni possono trasformarsi in splendide realtà.