Marco Van Basten accusa il Napoli
Secondo il Cigno di Utrecht, lo scudetto della stagione 1990-1991 vinto poi dal Napoli, non è stato conquistato legittimamente. «Lo sanno tutti che nel 1990 ci hanno rubato quello scudetto ma nessuno ha il coraggio di dirlo. Prima la sceneggiata di Bergamo, con la moneta in testa ad Alemao e il massaggiatore del Napoli che gli dice di simulare un trauma». Marco Van Basten, si riferisce alla vittoria del Napoli di Maradona contro l’Atalanta. La cosa che fece discutere, fu l’assegnazione della vittoria. In quella partita venne lanciata una monetina contro Alemao, che uscì per infortunio. Continua poi l’ex numero nove del Milano «Poi la nostra sconfitta a Verona, fu un’imboscata. L’arbitro Lo Bello fece di tutto per farci perdere e arbitrò in maniera scandalosa. Un lavoro fatto bene dal sistema del calcio italiano, da chi aveva interesse a mandare due squadre in Coppa Campioni. Fu una vera porcheria che ancora oggi mi brucia».
Ronaldo o Messi?
L’ex attaccante dell’Olanda ha rilasciato queste dichiarazioni in merito al paragone che va avanti da anni, Ronaldo o Messi: «Il portoghese è un gran calciatore». Ha continuato poi Marco Van Basten «ma chi sostiene sia più forte di Messi non capisce di calcio o è in malafede. Messi è unico e irripetibile, uno come lui arriva ogni 50 anni. Da piccolo è caduto nella pentola del genio calcistico». Infine la leggenda rossonera risponde alla domanda sul Pallone D’oro: «Ho smesso a 28 anni avendone vinti tre, ma guardiamo oggi ultratrentenni come Ronaldo e Messi a che punto sono».
Il controverso rapporto con Sacchi
Marco Van Basten è stato al centro del famoso Milan di Sacchi che vinse tutto quello che c’ero sul piatto. L’ex numero nove però ha delle parole abbastanza scottanti per il suo ex allenatore: «Non c’è mai stato feeling personale tra me e lui». Ha continuato poi il triplice Pallone D’oro «Non mi ha mai dato l’impressione di essere onesto nei rapporti umani. Quando non era contento di come ci allenavamo, se la prendeva con i giovani, con i più deboli, che magari invece erano in testa a tirare il gruppo». Dichiarazione che sorprendono tutti, rivelando un retroscena sconosciuto ai più, ma molto importante.
Marco Van Basten e Ibrahimovic
«Tornai all’Ajax da allenatore (dell’U21, stagione 2003-2004 ndr) e un ragazzo mi provocò». Il Cigno di Utrecht continuò «Sei van Basten, mi disse passandomi la palla, fammi vedere cosa sai fare. Ma io ormai non potevo più muovere la caviglia. Chi era? Sono sicuro che lo conoscete. Si chiamava Zlatan, di cognome Ibrahimovic».