Talvolta si può scrivere una pagina di storia sportiva senza dover vincere necessariamente un titolo. Con tutta probabilità il nome Marcus Willis vi dirà poco quanto nulla, vi starete chiedendo in quale disciplina si sia distinto oppure addirittura l’avrete associato ad un rinomato attore. I grandi appassionati di tennis leggendo queste righe avranno senz’altro abbozzato un romantico sorriso, proiettando la mente sull’erba londinese di Wimbledon nell’anno 2016. Ebbene si, proprio durante il più importante Slam esistente, questo ragazzo inglese di 30 anni ha fatto parlare di sé. Purtroppo per lui in carriera non si è mai fregiato di alcun successo, ma di certo le soddisfazioni non sono mancate. Oggi con una toccante lettera, che parla anche delle difficoltà economiche dei tennisti di seconda fascia, ha comunicato il suo ritiro. Tuttavia non abbandonerà i campi da tennis, poiché si dedicherà a tempo pieno all’attività di maestro.
Cosa successe a Marcus Willis a Wimbledon 2016?
Una storia particolare quella di Marcus Willis, un tennista decisamente di fascia minore che fino al 2016 non ha mai eccelso. Per molti anni ha navigato a ridosso della Top 600, senza alcun acuto nel circuito ATP. Un fisico alquanto fragile, brevilineo, probabilmente non appropriato a questo sport soprattutto nel nuovo millennio, a cui alla tecnica vanno abbinate necessariamente (salvo poche eccezioni) grandi doti anche dal punto di vista atletico. Tuttavia predisponeva di un braccio niente male, ma per il salto di qualità serviva altro. A 26 anni aveva addirittura pensato al ritiro per dedicarsi esclusivamente all’attività di maestro negli Stati Uniti, ma la sua nuova fidanzata (conosciuta ad un concerto di Ellie Goulding), che riponeva grandi speranze in lui, lo convinse a non gettare la spugna.
Il tempo però a volte sa essere galantuomo e a distanza di pochi mesi gli riservò una storia leggendaria. Senza troppe pretese, si iscrisse alle pre-qualificazioni di Wimbledon, nelle quali riuscì ad andare avanti mostrando un tennis arcigno. A questo punto strappò addirittura il biglietto per le qualificazioni, regalandosi l’indimenticabile esperienza di calcare il prato dell’All England Club. Nessuno lo conosceva, ma in sequenza ha battuto Sugita (ex Top 60) ma soprattutto i terribili russi Medvedev e Rublev (oggi n.3 e n.7), che all’epoca erano pressoché ragazzini ma in molti già intravedevano un futuro roseo per loro.
L’incontro con Roger Federer
Tra l’incredulità generale Willbomb (suo soprannome) entra di diritto nel main-draw, con il sorteggio che sulla carta gli regala anche un abbinamento tutt’altro che insormontabile contro il lituano Berankis. L’inglese lo spazzò via per tre set a zero. La popolarità mondiale se la regala tuttavia al secondo turno, quando affronta sul Centrale di Wimbledon il principe supremo di questo sport Roger Federer. Ovviamente non ci fu partita (vinse comunque 7 game) ma il punteggio passò in secondo piano, poiché tutti i giornali e le televisioni parlavano solo di Willis, che con spavalderia non tremò dinanzi al primatista assoluto nel computo degli Slam.
L’esperienza a Wimbledon fu soddisfacente anche a livello economico, poiché il nativo di Slough si mise in saccoccia la bellezza di 50 mila sterline, utili ad acquistare un appartamento con la sua futura moglie. Di lì in avanti la luce nella sua carriera si è praticamente spenta, fino alla scelta di appendere la racchetta al chiodo. Logorato dalla crisi portata dalla pandemia, Mark Willis ha deciso a 30 anni di svestirsi dei panni del giocatore per indossare quelli del maestro. D’ora in avanti si concentrerà sull’allenamento dei ragazzini, magari per condurli un giorno sull’erba che lui stesso ha calpestato in quel memorabile 2016.
CLICCA QUI per leggere la sua lettera d’addio (Via Instagram – Marcus Willis)