Spegne, oggi, 25 candeline Melissa Jeanette Franklin, conosciuta da tutti come Missy, l’ex nuotatrice statunitense che ha trovato la sua consacrazione, nel nuoto, durante le Olimpiadi di Londra 2012.
Una stella che ha brillato troppo poco
Melissa Franklyn è stata, senza dubbio, una delle stelle della squadra di nuoto statunitense, grazie anche a caratteristiche fisiche, che le hanno permesso di competere ad altissimi livelli. Una stella che, però, ha brillato troppo poco. Missy, infatti, si ritira dal nuoto nel 2018, all’età di 23 anni, a causa dei continui dolori alla spalla.
La sua carriera nel nuoto si è rivelata, dunque, molto breve, ma ricca di titoli vinti e primati stabiliti. Nata a Pasadena il 10 maggio del 1995, da genitori canadesi, Melissa Franklin si avvicina al nuoto all’età di 7 anni. Il padre cerca di convincerla a gareggiare per il Canada, ma lei sceglie di rappresentare gli Stati Uniti. Specializzata nel dorso e nello stile libero, nel 2010 inizia a farsi notare ai mondiali in vasca corta di Dubai. È lì che conquista i primi due argenti, nella 4×100 stile libero e nei 200. Nello stesso anno riceve, anche, il titolo di rivelazione dell’anno (Breakout Performer of the Year).
Un anno più tardi, gareggia ai Mondiali di Shanghai dove, dopo un bronzo e un argento, conquista la sua prima medaglia d’oro. Conquista il metallo più prezioso nella 4×200 stile libero, registrando il miglior tempo nella propria frazione, in cui, a competere, c’è anche Federica Pellegrini. Ai Mondiali vince altri due ori, uno nei 200 dorso e uno nella 4×100 mista.
Missy è pronta per affrontare le Olimpiadi e, a quelle di Londra 2012, diventa la rivelazione della manifestazione. Ai Giochi inglesi, vince quattro ori e un bronzo, registrando anche un nuovo record mondiale e olimpico nei 200m dorso. Al termine delle gare risulta la donna più medagliata.
Dopo Londra, Melissa Franklyn diventa, a tutti gli effetti, una campionessa del nuoto e, l’anno seguente, si conferma a tale ai Mondiali di Barcellona. In Spagna, conferma il suo strapotere in vasca, vincendo 6 medaglie d’oro e stabilendo il nuovo record di medaglie vinte da una donna a un mondiale di nuoto. A Barcellona, oltre ad affermarsi come regina nel dorso, conquista il primo posto anche nei 200m stile libero, battendo Federica Pellegrini nella sua specialità.
Ad attendere Missy ci sono i successivi Mondiali di Kazan, ma iniziano a farsi sentire i primi dolori. In Russia, perde il titolo di campionessa dei 200 stile libero e nei 200 e 100 dorso. La prima gara è vinta dalla sua connazionale Katie Ledecky, mentre nel dorso è l’australiana Emily Seebohm a farla da padrona. Melissa conquista, comunque, un secondo posto nei 200 dorso e un terzo nei 200 stile libero, insieme a un altro bronzo nella 4×100 stile libero e due ori nelle altre staffette.
Le Olimpiadi di Rio del 2016 sono l’ultima competizione ufficiale a cui partecipa. I problemi fisici diventano sempre più frequenti e Missy non riesce a difendere il titolo di campionessa nei 200 dorso. Viene anche eliminata nella semifinale dei 200 stile libero e l’unica medaglia che vince è l’oro nella 4×200 stile libero, dove gareggia solo nella batteria. Tutto fa pensare a un suo possibile ritiro e l’ipotesi si concretizza nel 2018, quando Missy da annuncia l’addio alle gare.
Il suo ritiro dalle competizioni è, certamente, arrivato molto precocemente, ma Melissa Franklyn ha lasciato il segno. Nel 2016 ha, anche, deciso di lasciare una testimonianza scritta della sua carriera. Relentless Spirit: The Unconventional Raising of a Champion è l’autobiografia in cui Missy si racconta, a cominciare dal suo debutto, da 17enne, alle Olimpiadi di Londra. È il libro che parla di come una ragazza sia riuscita a conciliare studio e agonismo ad altissimi livelli e di come abbia superato molte difficoltà. È la storia della nascita di una campionessa.