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MotoGP, GP del Giappone: prove libere rosso e blu

Il circuito di Motegi in Giappone riaccoglie la MotoGP dopo due anni di assenza, ma il programma delle prove libere è cambiato. Date le difficoltà logistiche (rese ancora più complicate dal tifone che per fortuna non ha compromesso l’evento) la Dorna ha deciso di ridurre l’attività in pista per oggi. Ogni classe avrà a disposizione una sola sessione, quella del pomeriggio. Ed è proprio di questa che vi parliamo in questa sede, dove si accende il confronto iridato tra Ducati e Yamaha.

MotoGP, GP del Giappone: come vanno le prove libere?

Qualche gocciolina di pioggia disturba il lavoro della top class, ma niente di trascendentale. Alla fine, la pista rimane asciutta anche se in condizioni non ottimali. Il time attack premia il duo Ducati ufficiale di Jack Miller e Pecco Bagnaia, che occupano i primi due posti alla fine della fiera. Ma occhio a Fabio Quartararo, che s’installa in terza posizione: il campione del mondo ha il dente avvelenato per Aragon, ed intende riscattarsi sulla pista di casa della compagine blu (anche se il circuito appartiene alla Honda). I primi tre sono separati da 49 millesimi, un’inezia. Ci aspetta una gara super combattuta? Aprilia risponde “presente” sull’ostico terreno giapponese, con Aleix Espargaro quarto e Maverick Vinales decimo. I rider di Noale sono entrambi nella zona Q2, assieme a Luca Marini, il duo HRC Marc Marquez e Pol Espargaro, ed il duo KTM di Brad Binder e Miguel Oliveira.

La Bestia e le wild card

Enea Bastianini, splendido vincitore di Aragon ed al centro di rumors su possibili ordini di scuderia, soffre qualche problema di troppo qui a Motegi. Il riminese cade nei minuti finali, e non va oltre il 14esimo crono. Il fine settimana del “Bestia” parte in salita. Una caduta la subisce anche Johann Zarco, il quale manca la top ten per un solo millesimo. Joan Mir è assente anche in questa gara, e tutto il lavoro della Suzuki è sulle spalle di Alex Rins, 13esimo in questo turno. La Suzuki porta al debutto delle curiose pinne sul codone della GSX-RR, che assomigliano molto alle appendici “stegosauro” che adotta la Ducati. Come da tradizione, il GP di Motegi è terra delle wild card, che qui non mancano. La Honda schiera Tetsuta Nagashima, già rider della Moto2 e vincitore della 8 ore di Suzuka. Takuya Tsuda è invece iscritto dalla Suzuki, alla ultima stagione in MotoGP. Nagashima aiuta Marquez nello sviluppo dell’acerba Honda RC213V, riportando in pista il forcellone in alluminio “made by Kalex” già visto nei test di Misano ed ad Aragon. Per la cronaca, Nagashima firma il 22esimo tempo, Tsuda il 25esimo.


MotoGP: Ducati verso gli ordini di scuderia (o quasi)