E’ il 25 febbraio del 1964 quando l’allora Cassius Clay batte Liston
Chissà Joe Martin, il poliziotto che portò per primo Cassius Clay in una palestra di pugilato, cosa pensò nel vedere quel ragazzino sfidare il campione del mondo dei pesi massimi. Erano passati dieci anni da quel casuale incontro, una decade in cui il futuro Muhammad Alì di progressi nel pugilato ne aveva compiuti al di la di ogni previsione.
Il 25 febbraio
Il 25 febbraio del 1964 è stato il giorno della grande sfida, la sfida che vale il titolo di Campione del Mondo contro Sonny Liston. Seppur Cassius Clay avesse già dimostrato di possedere del talento ed avesse già conquistato un oro olimpico (Roma, 1960, categoria mediomassimi), il match contro l’attuale campione era visto come impari e la maggior parte degli addetti ai lavori lo dava sconfitto con una buona certezza.
Liston, il campione in carica
Liston era considerato uno dei pugili più potenti finora visti su un ring, dotato anche di una certa intelligenza che gli permetteva di non prendere rischi inutili. Aveva fino a quel momento perso una sola volta, agli inizi della sua carriera da professionista. Poi, da quella sconfitta, solo anni di vittorie e spesso per KO. Questi motivi spinsero 43 giornalisti su 45 a pronosticare come vincitore il campione in carica.
Il match
Dopo le scaramucce pre-match, fatte di varie provocazioni, arriva il momento, a Miami, di entrare sul ring. Inaspettatamente, Listen non attende come il suo solito l’avversario ma lo aggredisce sin da subito. Cassius Clay è agile e schiva tutti i colpi contrattaccando con efficacia. Nel quarto round, il prossimo Alì, lamentò del bruciore agli occhi. La colpa venne data ad una pomata cicatrizzante (Listen fu colpito duramente sull’arcata sopraccigliare) scivolata sui guantoni anche se molti furono i sospetti di un abile quanto scorretto trucco dei secondi che misero sui guantoni del campione una soluzione salina.
Il quarto round fu l’unico che Listen si aggiudicò. Nei due successivi, ancora Cassius Clay riesce a tenere a distanza l’avversario per poi colpirlo duramente. All’inizio del settimo round, Listen non si alzerà dall’angolo lamentando un dolore alla spalla. E’ l’inizio di quella che sarà una leggenda non solo per lo sport.
La Leggenda
Non solo per lo sport perche’, Muhammad Alì (cambierà legalmente il nome poco dopo il match, avvicinandosi alla fede mussulmana) sarà un’icona per la lotta dei diritti delle minoranze, avvicinandosi alla causa di Malcom X ma non solo. Si rifiuterà di partecipare alla guerra in Vietnam (“I got nothing against the Vietcong, they never called me nigger”) e non si tirò mai indietro se doveva difendere le sue idee, diventando così un simbolo capace di valicare confini e decenni.
E tutto, ebbe inizio in Florida, quel 25 febbraio di 56 anni fa.