La Fifa sta per approvare un nuovo regolamento per le nazionali che renderà più semplice l’iter burocratico per i giovani calciatori che vorranno cambiare selezione. La notizia – in attesa dell’ufficialità – è stata anticipata da El Pais. Il quotidiano spagnolo ritiene che prossimamente per i giocatori sarà possibile modificare la nazionale di appartenenza anche se si è già scesi in campo con un’altra squadra. Ovviamente verranno approvate delle regole e dei requisiti da rispettare per ottenere il via libera dalla Federazione internazionale calcistica.
L’obiettivo della Fifa è quello di evitare che alcuni Paesi utilizzino un escamotage per far sì che le squadre rivali non possano convocare calciatori in possesso della doppia nazionalità. Fino ad oggi, infatti, basta concedere pochi minuti di gioco ad un atleta per bloccare qualsiasi tentativo di passaggio ad un altro team in corsa. Le norme attualmente al vaglio del massimo organismo di governo del calcio saranno comunque rigide e stringenti ma tutto sommato meno restrittive rispetto a quelle attuali.
El Pais ha anche pubblicato quelli che dovrebbero essere i dettami principali che le nazionali e i giovani giocatori sarebbero chiamati a rispettare per avere l’autorizzazione ad un cambio di casacca. Vediamo quali sono.
Nazionali: il nuovo regolamento Fifa per il cambio di maglia
Leggendo le indiscrezioni riportate dalla testata madrilena si apprende che, innanzitutto, per modificare la propria nazionale di appartenenza, il calciatore richiedente quando è sceso in campo con la compagine precedente doveva essere già in possesso del passaporto della federazione per la quale vorrà giocare successivamente. Inoltre dovrà dimostrare che, quando ha disputato il suo ultimo match con la formazione che non intende più rappresentare, non aveva ancora compiuto 21 anni.
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Il limite massimo di match giocati con la selezione che si vuole lasciare sarà di tre partite comprensive di competizioni ufficiali e non ufficiali. Inoltre dovranno essere passati almeno tre anni da quando si sono indossati per l’ultima volta i colori della nazionale della quale non si vuole essere più protagonista (sempre tra sfide ufficiali e non ufficiali). Infine è fondamentale che il giocatore non abbia mai fatto parte dei convocati per la fase finale di un campionato del mondo o di un torneo confederale.
Queste novità, quando verranno approvate, serviranno fondamentalmente a limitare quelle nazionali che di solito bloccano atleti in possesso della doppia cittadinanza convocandoli, facendogli giocare una manciata di minuti e poi mettendoli in disparte. Un caso eclatante in questo senso è stato quello di Munir El Haddadi che nel 2018 non ha potuto prendere parte ai mondiali con il Marocco (Paese di origine dei suoi genitori) perché aveva giocato appena 13 minuti con la Spagna durante le qualificazioni agli europei del 2014 contro la Macedonia. Da quel momento non era più rientrato tra i convocati delle Furie rosse.