10 partite nella notte NBA, e tante emozioni. Dalla rivincita dei Warriors con il ritrovato Klay Thompson, all’ennesimo successo di Denver grazie agli inarrestabili Jamal Murray e Nikola Jokic, fino alla tripla doppia di Giannis Antetokounmpo
MILWAUKEE BUCKS-BROOKLYN NETS 129-115
Ancora lui, ancora Giannis. Sono 31 punti, 10 rimbalzi e 10 assist nella sfida tra i suoi Bucks e i Nets orfani di D’Angelo Russell. Una tripla doppia che vale a Milwaukee la terza vittoria consecutiva e il 1° posto della Eastern Conference davanti a Toronto. Finisce 129-115 al Fiserv Forum di Milwaukee, ma non è solo il Greek Freak a brillare. Grande prestazione anche di Middleton (29 punti), Brooke Lopez (24 punti) e Malcom Brogdon (18 punti). Ma il protagonista è indubbiamente Giannis, che ora è il favorito per il titolo di MVP della stagione. Per i Nets le note liete sono la prestazione offensiva di Shabbaz Napier (32 punti) e la doppia doppia di Kenneth Faried (21 punti e 10 rimbalzi). Ma è troppo poco contro la potenza di fuoco dei Bucks
WASHINGTON WIZARDS-CHARLOTTE HORNETS 130-126
Scossi dall’annuncio di John Wall di volersi operare ( per lui almeno 6 mesi di stop dopo l’operazione al tallone), i Wizards reagiscono portando a casa la vittoria numero 14 della stagione. E’ grazie sopratutto al lavoro di squadra se gli Stregoni di Washington portano a casa il successo. Trevor Ariza (24 punti, 9 assist e 4 rimbalzi), Thomas Bryant (21 punti, 10 rimbalzi e 3 assist) e Tomas Satoransky (20 punti, 6 assist e 4 rimbalzi) si dividono il grosso del lavoro, mentre dall’altra parte la super prestazione di Kemba Walker (47 punti, 4 assist e 4 rimbalzi) non viene supportata a dovere dal resto del quintetto (nessuno a parte Walker supera i 20 punti). E’ soprattutto un successo in chiave playoff quello dei Wizards: Ariza e compagni avvicinano infatti gli stessi Hornets e il resto della concorrenza per la lotta agli ultimi posti della post-season
NEW ORLEANS PELICANS-HOUSTON ROCKETS 104-108
Non sembra volersi fermare il Barba James Harden. Altri 41 punti per lui, e altra vittoria per Houston (4° di fila), e 5° posto nella Western Conference raggiunto. Basta l’ennesima prestazione da MVP del 29enne di Bellflower ai Rockets per superare gli ostici Pelicans e per riavvicinare le zone nobili della classica, ma non sono solo buone notizie quelle che arrivano da New Orleans per Houston. Eric Gordon (21 punti) dovrà operarsi per un problema al ginocchio. Per i padroni di casa (ora a 16 vittorie e 21 sconfitte), la consolazione di aver mostrato tutta la qualità di un roster in grado di mettere in difficoltà una tra le franchigie più forti della Lega, e ben 4 giocatori in doppia cifra (Anthony Davis 22, Julius Randle 23 , Jrue Holiday 20 e Moore 21), e due di questi (Randle e Davis) in grado di mettere a referto una doppia doppia
ATLANTA HAWKS-CLEVELAND CAVALIERS 111-108
Partita combattuta tra i Falchi di Atlanta e i Cavalieri di Cleveland, decisa solo all’ultimo quarto e aggiudicata ai padroni di casa nonostante i 10 punti nell’ultimo periodo di Alec Burks dei Cavs. Per i giallorossi dell’Ohio è la 6° sconfitta consecutiva, la 29° in stagione. Per gli Hawks resta la flebile speranza di poter riavvicinarsi alla zona playoff, ma la sensazione è che entrambe le squadre non abbiano molto di buono da poter ricavare dal 2019. L’MVP di serata è John Collins degli Hawks, che con una doppia doppia da 14 punti e 12 rimbalzi incide in maniera pesante sulla vittoria dei suoi. Per i Cavs, oltre ai 22 punti di Cedi Osman, la miglior prestazione è di Larry Nance (doppia doppia da 18 punti e 15 rimbalzi per lui)
MEMPHIS GRIZZLIES-BOSTON CELTICS 103-112
Grande rimonta dei Boston Celtics sul campo dei Memphis Grizzlies. I Celtici, dopo un 2° quarto da incubo (38-18 per i padroni di casa), riescono a reagire nel 3° e a rifilare un parziale di 33-16 nel 4° quarto. Decisivo ancora una volta Kyrie Irving con 22 punti segnati nel 2° tempo (12 nel 3° quarto, 10 nel 4°). Per i Grizzlies il rammarico di non essere riusciti a capitalizzare un 1° tempo giocato molto bene, e un vistoso calo nei 24 minuti finali. Vincono i più forti, ma la differenza tra le due in classifica (Celtics adesso a 21-14, Grizzlies 18-17) non si è vista, grazie sopratutto alle prestazioni di Mike Conley (26 punti) e Marc Gasol (15 punti e 10 assist). Boston resta attaccata al treno delle migliori dell’est, per Memphis invece una battuta d’arresto che potrebbe pesare molto nella lotta playoff
UTAH JAZZ-NEW YORK KNICKS 129-97
Partita senza storia quella tra Jazz e Knicks. I ragazzi dello stato dei mormoni annichiliscono New York già nel 1° tempo, con un parziale all’intervallo lungo di +37. Il resto della partita scivola via più o meno allo stesso modo, incanalata nei binari giusti dalle performance nel 1° tempo di Rudy Gobert (24 punti), Donovan Mitchell (13) e Kyle Korver (12). Utah resta pienamente in corsa per un posto tra le magnifiche 8. Per New York la sconfitta numero 28 e l’ennesima prestazione disastrosa
PHOENIX SUNS-DENVER NUGGETS 118-122
Sono loro la sorpresa della stagione. Non Denver, che ha comunque raggiunto un record (23-11) che dalle parti del Colorado non si vedeva da tempo immemore. No, le vere sorprese sono Jamal Murray e Nikola Jokic. Entrambi ( alla terza stagione in NBA) viaggiano ad una media di 18 punti a partita, e stanno trascinando i Nuggets in una marcia trionfale verso i playoff. E va dato ancor più credito a Denver visto che i Phoenix Suns che si sono trovati di fronte sono tutt’altra cosa rispetto alla squadra fanalino di coda della Western Conference. I 33 punti e 14 rimbalzi della 1° scelta allo scorso draft DeAndre Ayton, e le prestazioni di T-J Warren e Devin Booker (22 e 27 punti), confermano che Phoenix è sulla strada giusta per ottenere nei prossimi anni dei buoni risultati. Ma su quella stessa strada ieri notte ha incrociato i Nuggets, che almeno fino a questo momento, sono di gran lunga la squadra migliore della Lega. E’ vero che i playoff sono e saranno tutta un’altra storia, ma se in squadra hai un ragazzo che è in grado di piazzare 46 punti (Jamal Murray) e un centro che viaggia alla media punti di una guardia (Jokic, ieri sera 23 punti), nulla ti è precluso, nemmeno sfidare a viso aperto Warriors, Rockets e Thunder
PORTLAND TRAIL BLAZERS-GOLDEN STATE WARRIORS 105-115
<<Mi mancavi, è bello rivederti>> ha detto semplicemente Klay Thompson rivolgendosi alla sua mano. Già perché è proprio grazie alle sue cinque dita se Golden State supera Portland. La guardia nata a Los Angeles, ma vissuto otto anni proprio a Portland (suo padre giocava per i Blazers) per la prima volta in stagione ritrova confidenza con il canestro, e piazza 32 punti (12 dei quali oltre la linea dei 3 punti) decisivi contro i Blazers. Per i Warriors è la rivincita della sconfitta subita 24 ore prima in casa contro la squadra di Lillard e compagni. I compagni di Kay non devono far altro che supportare la vena realizzativa del secondo Splash Brother , limitandosi a prestazioni normali, se consideriamo di cosa sono capaci giocatori come Durant e Curry. KD e Steph segnano entrambi 25 punti, e con l’aiuto di un Looney da 12 punti, piegano i Trail Blazers, nonostante l’ennesima grande prestazione di Damian Lillard (40 punti) e la doppia doppia di Nurkic (21 punti e 10 rimbalzi). I Warriors riprendono la rincorsa ai Denver Nuggets, ora distanti solo una vittoria, mentre per Portland la sconfitta è bruciante ma sostanzialmente indolore nella corsa ai playoff
LOS ANGELES CLIPPERS-SAN ANTONIO SPURS 111-122
Cadono i Los Angeles Clippers dopo la vittoria nel derby contro i Lakers. Cadono per mano dei San Antonio Spurs, squadra che sta vivendo una stagione difficile, ma che resta sempre temibile. Temibile è sopratutto LaMarcus Aldridge, autore di 38 punti, 7 rimbalzi e 2 assist. Ma è grazie alla difesa che San Antonio ha la meglio. I top scorer dei Clippers vengono limitati a 20 punti (21 per Danilo Gallinari e Montrezl Harrel, 16 per Lou Williams e Tobias Harris), e nel 3° quarto arriva lo strappo definitivo con un parziale da 39-19 a favore degli Speroni. San Antonio ottiene la 20° vittoria stagionale, ed avvicina la zona playoff insidiando i Sacramento Kings e i Portland Blazers. I Clippers vedono invece avvicinarsi i Rockets di Harden