L’infanzia
Nato a San Jose (centro economico,politico e sociale della Silicon Valley, California) il 16 settembre 1995, Aaron Gordon trascorse l’infanzia con i genitori Shelly Davis e Ed Gordon, anch’essi giocatori di basket. Trasmessa la passione dello sport con la palla a spicchi anche ad Aaron, quest’ultimo decide di iscriversi immediatamente alle High School, optando per la AMHS Monarchs, situata nella sua città natale
Gli anni delle High School
Gli anni nella scuola di San Jose sono stati per Gordon quelli che hanno mostrato appieno le vere doti dell’ala piccola. Qui migliora le sue già alte doti da tiratore da tre e da schiacciatore, fornendo però pochi assist e mettendo a referto un numero limitato di rimbalzi. Dopo quattro anni trascorsi nella città californiana, Gordon decide che è pronto per il grande salto, trasferendosi alla prestigiosa università dell’Arizona
L’anno in Arizona ed il sogno NBA
Giunto in Arizona, l’ala californiana capisce che è il momento di dimostrare le sue vere capacità avendo anche a disposizione un grande pubblico essendo in una delle più antiche ed importanti università degli USA. Nonostante il poco numero di assist (2.0 di media), riesce comunque a portare in doppia cifra la media punti (12.4) e migliora notevolmente a rimbalzo (8.0 di media), riuscendo a convincere non solo il proprio coach ma anche quello delle U-19 USA, che lo convoca per i mondiali di categoria. Gordon stupisce tutti riuscendo a vincere la medaglia d’oro con la propria squadra e venendo eletto MVP della manifestazione. Dopo quest’ennesima dimostrazione, giunge alla conclusione di rendersi eleggibile al Draft NBA 2014
L’ascesa tra i grandi
Nel Draft NBA 2014 viene selezionato come quarta scelta assoluta dagli Orlando Magic. Nella stagione da rookie, il giovane di San Jose non incide, terminando la stagione con le medie di 5.2 punti, 0.7 assist e 3.6 rimbalzi mentre la sua squadra termina con sole 25 vittorie e 57 sconfitte ed in 13esima posizione ad est. La stagione della svolta è quella 2016-17 dove Gordon non solo migliora le sue medie in maniera esponenziale (13 punti, 2 assist e 5 rimbalzi) ma viene anche convocato per la gara delle schiacciate, finendo al secondo posto dietro ad uno straordinario Zach Lavine ma con la consolazione di aver realizzato una delle schiacciate più spettacolari, saltando sopra la mascotte della propria squadra per ben 2.34 m. Attualmente Gordon mantiene medie di 16.1 punti, 3.6 assist e 7.4 rimbalzi e i Magic, giovando delle prestazioni di quest’ultimo, insegue il sogno playoff con il record di 33-38, ad una sola vittoria di distanza dai Miami Heat che occupano attualmente l’ottavo posto della Eastern Conference