Il giocatore che probabilmente vincerà il titolo di Rookie dell’anno dell’NBA, nasce a Lubiana il 28 febbraio di vent’anni fa. Il suo nome è Luka Doncic. I geni del campione dopotutto, gli sono stati trasmessi da suo padre Saša (giocatore della nazionale slovena) e dalla madre Mirjam, campionessa mondiale di danza. Cresciuto nelle giovanili del KK Union Olimpija, dove impressiona sin dal primo momento, Luka si fa conoscere a livello nazionale e internazionale, ottenendo l’ingaggio nelle giovanili del Real Madrid. Il suo talento cristallino e la personalità mostrata, gli permettono di fare la trafila di tutte le squadre giovanili dei Blancos, arrivando a 16 anni 2 mesi e 2 giorni ad esordire con i titolari del Real (il più giovane della storia della squadra di Madrid, terzo più giovane ad esordire nella Liga dietro solo a Ricky Rubio e Angel Rebolo)
All’esordio con la maglia del Real Madrid, il cestista sloveno vince, pur da comprimario, il campionato spagnolo di basket, e la coppa intercontinentale. Dopo essersi ritagliato un posto all’interno del quintetto base, Luka nella stagione 2016/2017 riesce con la sua squadra ad arrivare alle Final Four di Eurolega ma, perdendo entrambe le partite, il Real si classifica solamente quarto. Viene comunque eletto miglior giovane della manifestazione. In campionato, dopo aver concluso al primo posto la stagione, porta la sua squadra in finale playoff dove si arrende per 3-1 al Valencia. Anche in questo caso, viene eletto miglior giovane della competizione. Ma nell’anno in cui non ottiene alcun titolo con il proprio club di appartenenza, arriva il trionfo con la nazionale slovena ai campionati europei del 2017, il primo trionfo della nazionale slovena dai tempi della dissoluzione dell Jugoslavia. Doncic, autore di medie altissime nel torneo, considerata la giovane età (14.3 punti, 8.1 rimbalzi, 3.6 assist) è il protagonista del successo della Slovenia, venendo anche inserito nel quintetto titolare insieme al compagno di squadra Goran Dragic, allo spagnolo Pau Gasol, al russo Aleksej Sved, e al serbo Bogdan Bogdanovic
Ma il salto di qualità definitivo per il talento sloveno, arriva all’ultimo anno con il Real Madrid. Luka diventa la colonna portante dei Blancos, trascinando la sua squadra alla vittoria dell’Eurolega (venendo nominato MVP, miglior giovane, e inserito nel quintetto del torneo insieme al greco Nick Calathes del Panathinaikos, al francese Nando de Colo del CSKA Mosca, al georgiano Tornik’e Shengelia del Baskonia e al ceco Jan Vesely del Fenerbache), e al successo in campionato contro il Baskonia, venendo nominato MVP del torneo. E’ alla fine di una stagione stellare, che il giovanissimo sloveno viene dichiarato eleggibile al Draft NBA 2018. Seguito da moltissime franchigie della lega americana, alla fine viene scelto dagli Atlanta Hawks come terza scelta assoluta (battuto da DeAndre Ayton scelto dai Phoenix Suns e da Marvin Bagley III dei Sacramento Kings). Ma la sua avventura ad Atlanta dura poche ore: in una trade imbastita tra gli Hawks e i Dallas Mavericks, in Georgia vanno Trae Young (quinta scelta assoluta) e la prima scelta dei Mavs al Draft NBA 2019, mentre per Luka si aprono le porte del Texas, con Dallas come destinazione
Paragonato sin da subito a Drazen Petrovic, sfortunato talento croato morto in un incidente stradale a soli 29 anni, i tifosi di Dallas hanno però paragonato la sua storia a quella dell’idolo di casa, il tedesco Dirk Nowitzki, scelto nel Draft NBA 1999 come nona scelta assoluta dei Milwaukee Bucks e immediatamente scambiato con Dallas per poi restare in Texas per tutta la sua carriera. E Luka non delude le attese: alla prima partita con la maglia di Dallas, Doncic va vicino a una doppia doppia, segnando 10 punti e mettendo a referto 8 rimbalzi e 4 assist. Anche in NBA, così come al Real Madrid, lo sloveno finisce ben presto per ottenere un posto da titolare, candidandosi al ruolo di miglior esordiente di sempre nella lega nordamericana. In quest’inizio di stagione infatti, sta viaggiando a una media di 19.6 punti, 6.5 rimbalzi e 5.0 assist. Per The Wonder Boy, come è stato soprannominato, è solo l’inizio di una scintillante carriera in NBA.