Quando, nel 2016, ha reclutato Adetokunbo Ogundeji, Notre Dame aveva già in mente un piano per far crescere il giocatore, nella difesa della squadra. I risultati si sono visti a partire dalla stagione 2018, quando il defensive end ha cominciato a trovare spazio, all’interno della linea difensiva dei Fighting Irish. La sua crescita è rimasta costante e, nel 2020, l’investimento su Ogundeji ha dato i suoi frutti.
Chi è Adetokunbo Ogundeji?
Durante gli anni del liceo, Adetokunbo Ogundeji mostra un ottimo potenziale. Un infortunio subito nell’ultima stagione rischia, però, di compromettere la sua ammissione all’università. Nonostante questo, i college del paese riconoscono il suo talento. Per il ragazzo, valutato tre stelle da ESPN, arrivano diverse offerte, tra cui quella di Notre Dame. Ogundeji non ci pensa su due volte e decide di proseguire la sua carriera con i Fighting Irish.
Arriva al college nel 2016 e, durante il primo anno, lavora per riprendersi al 100% dall’infortunio, approfittandone per aumentare la propria massa muscolare. Inizia a scendere in campo nel 2017, quando gioca 5 partite con lo special team. La prima occasione di giocare sulla linea defensiva arriva nel 2018. Ogundeji mostra ottime qualità come defensive end e, l’anno successivo, si ritaglia ancora più spazio. Con la partenza di Khalid Kareem e Julian Okwara in direzione NFL, il numero 91 ha la grande chance di giocare come titolare e la sfrutta al meglio. In seguito alla sconfitta contro i Crimson Tide, arrivata nel primo round dei playoff, Ogundeji decide di rendersi eleggibile per il draft 2021.
Numeri alla mano
Adetokunbo Ogundeji comincia a scendere in campo, con i Fighting Irish, nel campionato del 2017, ma non riesce ancora a lasciare il segno. Nel 2018, invece, registra i suoi primi 25 tackles, accompagnati da 1,5 sacks e 2 forced fumbles. L’anno successivo, totalizza 34 tackles, 4,5 sacks, 3 forced fumbles e 1 fumble recovery. Nel 2020, mette a segno un record personale di 6,5 sacks, insieme a 22 tackles e 1 forced fumble.
Ogundeji ha la stazza ideale, per poter competere con gli offensive linemen della NFL. È un giocatore molto solido, esplosivo e ottimo per tutte le franchigie in cerca di un buon pass rusher. A Notre Dame, ha dimostrato di crescere costantemente e di avere ancora ampi margini di miglioramento.