Sono lontani i fasti del 1993 quando alzava al cielo la Champions League dopo aver battuto in finale a Monaco di Baviera il Milan allenato da Fabio Capello. Adesso sono tempi duri per l’Olympique Marsiglia che nelle prime tre gare della competizione calcistica europea di quest’anno ha inanellato tre sconfitte consecutive senza segnare nemmeno un gol, subendone invece sette. Uno score che ha consegnato alla squadra francese il triste record di 12 Ko di fila in Champions. Il primato negativo è arrivato martedì 3 novembre quando gli uomini guidati dal tecnico Villas-Boas hanno perso per 0-3 in casa del Porto.
Porto-Marsiglia, portoghesi sul velluto
La 12ª sconfitta consecutiva rappresenta attualmente la serie negativa più lunga nella storia della manifestazione internazionale, con il Marsiglia che ha raggiunto in questa classifica poco entusiasmante l’Anderlecht che aveva raggiunto lo stesso filotto di partite perse tra il dicembre del 2003 e il novembre del 2005. La compagine transalpina, dopo aver perduto contro l’Olympiakos e l’inarrestabile Manchester City, avrebbe dovuto rialzare la testa contro il Porto, invece è andata incontro ad un altro pesante stop che ora rende a dir poco complicate le speranze di una rimonta nel girone per agguantare il passaggio agli ottavi di finale.
Sul banco degli imputati è finito inevitabilmente il tecnico Villas-Boas. Questi, al termine del match, ha sottolineato i diversi errori commessi dalla sua squadra, elogiando invece gli avversari per la motivazione e la caparbietà con cui sono scesi in campo. L’allenatore portoghese ha aggiunto che in questa situazione non è più importante la lotta per la qualificazione al turno successivo, ma l’impegno affinché si possa «dare un’immagine migliore di questa». Infine l’ex Zenit ha stroncato l’Europa League, dicendo che la considera una competizione «degli sconfitti», e di conseguenza un’eventuale partecipazione non sarebbe per lui motivo di gioia.
Olympique Marsiglia: la Champions League è diventata un incubo
Il prestigioso palcoscenico della Champions League sta diventando un tunnel senza fine per l’Olympique Marsiglia. E pensare che la formazione francese sta facendo bene in Ligue 1 dove ha perso appena una partita contro il Saint-Etienne il 17 settembre. In Europa, invece, dopo l’avvio a dir poco deludente, il club del presidente Eyraud non può più sbagliare: deve vincere prima in casa contro il Porto e poi deve superare l’Olympiakos, mentre sembra piuttosto complicato fare punti con il Manchester City. Ma per provare ad invertire la rotta sarà necessario far cadere al più presto quello che ormai è diventato un tabù.
I tifosi del Marsiglia non festeggiano un gol della loro squadra da circa sette anni, ovvero dall’11 dicembre 2013, quando Diawara fu il marcatore della sfida persa contro il Borussia Dortmund per 1-2. Per trovare l’ultima affermazione della squadra transalpina nell’ex Coppa dei Campioni, bisogna andare ancora più indietro nel tempo, arrivando al 2012. In quell’occasione i francesi superarono agli ottavi di finale d’andata l’Inter per 1-0 con rete di Ayew nei minuti finali.
Il match di ritorno vide i nerazzurri prevalere per 2-1, ma il gol di Brandao fu fondamentale per permettere al Marsiglia di superare il turno. Ai quarti ci fu uno stop senza appello con il Bayern Monaco che vinse per 2-0 entrambe le disfide, e da quel momento sarebbe calato il buio sulla Champions League dell’Olympique Marsiglia. Nel 2013-2014 incassò sei sconfitte in sei gare in un girone nel quale c’erano Arsenal, Borussia Dortmund e Napoli, ed ora sono arrivati altri tre incontri perduti che hanno portato inevitabilmente il record negativo a 12 gare di fila senza nemmeno una vittoria. E se Mandanda e compagni non dovessero immediatamente invertire il trend, si rischierebbe di andare ulteriormente a peggiorare questo primato per niente esaltante.