Per Inter e Milan è già tempo di festival. Le squadre di Conte e Pioli le suonano al Genoa e alla Roma e allungano il loro vantaggio ai vertici della classifica. I nerazzurri dopo soli trentadue secondi sono già in vantaggio con una rete di Lukaku. Poi nella ripresa realizzano altre due reti con Darmian e Sanchez, per un perentorio tre a zero. Mentre i rossoneri si esibiscono in una super prestazione all’Olimpico, battendo la Roma di Fonseca per due reti a una. Sulle due milanesi perde terreno la Juventus, che sul campo del Bentegodi non va al di là di uno striminzito pareggio con il Verona di Juric (1-1).
Per Inter e Milan è festival: le milanesi suonano l’assolo in Campionato
Dopo soli trentadue secondi l’Inter va in vantaggio, così la squadra di Conte si spiana la strada per una facile vittoria contro il Genoa. I nerazzurri giocano alla stessa maniera delle ultime gare. Unica differenza è che al posto dell’infortunato Hakimi c’è Darmian sulla fascia destra. Eriksen viene confermato nel centro sinistra della mediana di centrocampo interista e Perisic mantiene il posto da titolare come quinto sul versante di sinistra. L’Inter ormai è diventata concreta. Lukaku, il suo tenore, è a dir poco inarrestabile. Segna, fa segnare, lotta, ed è un esempio di tenacia, forza e dedizione per tutta la squadra. Anche Lautaro ormai stona più poco. Se non segna è sempre al servizio della squadra. Anche ieri è arrivato puntuale un suo assist per mandare in rete il suo compagno di merende, Romelu Lukau. Per il Toro argentino è il quinto assist gol della stagione, così come Lukaku. Ad oggi la coppia Lu-La ha realizzato 31 reti e fornito ben dieci assist gol.
Questa coppia Lu-La sta diventando una delle più forti coppie d’attacco di tutta la Storia interista. Altobelli-Rummenigge, Serena-Klinsmann, Ronaldo-Vieri, rischiano di essere soppiantate da questo duo. Anche perché queste coppie citate non sono mai riuscite a portare un tricolore in braccio alla Madunina. Altobelli e Serena sono riusciti a portare lo scudetto a Milano, ma con partner diversi. Il Campione del Mondo dell’82 ci era riuscito in tandem con Carletto Muraro. Mentre il veneto di Montebelluna ci era riuscito con lo scattante e sgusciante argentino, Ramon Diaz.
Nell’anteprima di Inter e Milan al festival del Campionato, i nerazzurri devono iniziare a fare i conti
Se per Inter e Milan è iniziato il festival del Campionato, i nerazzurri devono iniziare a pensare che hanno solo più quattordici gradoni da scalare per suonare l’assolo. Ora i punti di vantaggio sui cugini rossoneri sono quattro, ma nella realtà dei fatti saranno poi cinque, perché ora come ora gli scontri diretti sono uno a testa, ma il computo della differenza è a favore degli interisti. Dopo la partita di giovedì contro il Parma, la squadra di Conte se la dovrà vedere con la temibile squadra di Gasperini dell’Atalanta. Ma, poi, il percorso dei nerazzurri, a parte la sfida del 18 aprile contro il Napoli al Diego Armando Maradona, sarà piuttosto in discesa, almeno fino alla metà di maggio quando poi dovrà affrontare in quattro giorni la Roma a San Siro (12/05) e la Juve allo Stadium (16/05).
Il vantaggio poi di non fare le coppe risulterà determinante ai fini della classifica finale. Infatti, adesso, il Milan, in un momento topico della stagione, dovrà affrontare nel giro di due settimane il doppio confronto con lo United in Europa League, più le sfide di Campionato contro Verona e Napoli. Quindi per l’Inter si profila un cammino più agevole rispetto ai rossoneri, sempre tenendo in considerazione che la Juve è potenzialmente a sette punti, avversario di cui è sempre meglio non fidarsi.
Il Milan ritorna a suonare la sua migliore musica all’Olimpico di Roma
Grande prestazione ieri per il Milan di Pioli all’Olimpico di Roma. Per i rossoneri è forse stata tra le prove più convincenti della stagione. Dopo le sconfitte contro Spezia e Inter, il Milan sembrava aver perso il bandolo della matassa, poi la partita di giovedì contro la Stella Rossa aveva evidenziato un enorme calo nella forma dei rossoneri, che per poco non rischiavano di compromettere la qualificazione in EL. Ma, ieri, il Milan, ha dato dimostrazione di essere un’ottima compagine e di potere ancora dire la propria in questa stagione. All’Olimpico, dai primi minuti di gioco, gli uomini di Pioli, hanno menato la danza. Ibrahimovic, seppur sbagliando qualcosa di troppo nelle esecuzioni a rete, ha suonato la carica e, presto, il Milan ha messo la Roma alle corde. Era palpabile, guardando la partita, che i rossoneri prima o poi sarebbero andati a segno. Poi, dopo il pareggio subito da Veretout, la squadra rossonera non si è persa d’animo proprio come i giorni migliori e ha saputo ritornare in vantaggio con Rebic.
Bravo Milan e bravo soprattutto Pioli, che è riuscito a ricucire ancora una volta qualche strappo all’interno della squadra. L’augurio è che questo Milan riprenda la marcia del girone di andata, così da avere uno splendido competitivo Campionato, perché l’impressione di tutti è: che questa Inter di Conte stia cercando di scappare troppo presto dalle grinfie delle sue inseguitrici.
Juve sotto tono, perde terreno sulle milanesi
La Juve di Pirlo, al Bentegodi, va in vantaggio sul Verona di Juric con il solito gol di Ronaldo. Ma poi si fa recuperare da una rete di Barak e non sa più come reagire dinanzi alla vivacità degli scaligeri, che forse avrebbero meritato qualcosa in più rispetto alla conquista di questo misero punticino. Alla Juve è vero mancavano un sacco di possibili titolari: Cuadrado, Bonucci, Chiellini, Arthur, Morata, Mc Kennie dall’inizio. Ma l’ossatura della squadra era in campo: Szczesny, De Ligt, Demiral, Alex Sandro, Betancur, Kulusevski, Chiesa, Ronaldo… Sì, Alex Sandro era adattato a sinistra a fare il terzo della difesa. Ma, comunque sia, tutti questi campioni avrebbero potuto fare loro questa partita. L’impressione è che questa Juve non abbia molto carattere e si perda spesso in un bicchiere d’acqua.
In ogni partita, questa Juve, sembra trovare una scusa. Invece dovrebbe sempre comportarsi come ha fatto quando è andata a giocarsi partite importanti a San Siro contro il Milan o al Camp Nou contro il Barcellona. Lì, in quelle partite, sapeva che doveva tirare fuori il carattere e lo ha fatto. Poi ci sono state anche le brutte prove, come quelle contro l’Inter e il Napoli in Campionato. Ma questo può succedere nel corso di una stagione. Quello che non deve succedere, è che la Juve, quando si trova di fronte un avversario non così ostico, non può permettersi di sottrarsi all’avversario pensando di poter contare solamente sul proprio blasone, perché così è successo molte volte in questa stagione: a Benevento, a Crotone e perfino ad Oporto, nella partita di andata degli ottavi di Champions League. Ma sono tante le partite che quest’anno l’undici di Pirlo ha preso sotto gamba: la partita contro il Ferencvaros allo Stadium, il primo tempo con lo Spezia al Picco…
Occhio, perché di questo passo si rischia di rimanere con le pive nel sacco. Tutto però può ancora succedere, nel bene e nel male, ma il carattere ce lo devi mettere, specie se ti chiami Juventus.