Un’Italia esagerata chiude il suo eccellente percorso di qualificazione al prossimo europeo infliggendo un secco 9-1 alla malcapitata Armenia e chiude in testa a punteggio pieno con dieci vittorie in altrettante sfide.
Una Nazionale come non si vedeva da tempo, nella quale spicca la conoscenza quasi mnemonica delle indicazioni dettate dal CT Roberto Mancini, abilissimo a risollevare in due anni una compagine devastata dall’eliminazione svedese.
In una sfida che avrebbe il sapore della semplice amichevole se non servisse per il ranking, quello che impressiona è la fame degli undici in campo di aggredire subito il match come se fosse di vitale importanza per la qualificazione, in netta controtendenza con i classici approcci molli alle partita con pochissimo in palio che hanno da sempre caratterizzato l’Italia.
Il primo tempo è semplicemente uno spettacolo. Dopo dieci minuti siamo già 2-0: al minuto 8 Immobile insacca con un perentorio colpo di testa su perfetto suggerimento di Chiesa; due minuti più tardi il raddoppio è di Zaniolo dopo una splendida cavalcata delle sue su assist di uno scatenato Immobile, bravo non solo a finalizzare ma anche a fare da raccordo coi compagni.
In una gara sostanzialmente sotto controllo ci prova Bonucci in un paio di occasioni a rimettere in carreggiata una modesta Armenia, ma è la traversa a salvarci. Scampato il pericolo, gli azzurri riprendono in mano la sfida e trovano il terzo goal con Barella, perfettamente lanciato da Bonucci. Neanche il tempo di rimettere la palla al centro che arriva la quarta rete di Immobile su suggerimento di Zaniolo. Entrambe le reti sottolineano la modesta consistenza della difesa ospite che tenta di restare alta ma viene puntualmente bucata dalle incursioni dei padroni di casa.
La prima frazione si chiude con un doppio palo e con altre due clamorose occasioni (Chiesa e Immobile i protagonisti). Se i quattro goal del primo tempo sono una novità assoluta, niente di diverso si può dire rispetto alla cinquina con cui l’Italia “arrotonda” il risultato nella ripresa: la quinta rete arriva grazie a una botta da dentro l’area di Zaniolo, bravo ad arrivare a rimorchio nel suo nuovo ruolo di mezz’ala dopo l’uscita di Barella e l’ingresso di Orsolini, al debutto in maglia azzurra.
A venti minuti dalla fine la partita ormai è pura accademia, e l’Italia si diverte a regalare al fortunato pubblico palermitano uno spettacolo difficilmente ripetibile. Romagnoli al minuto 72 sigla il sesto goal su papera del portiere, tre minuti più tardi Jorginho è perfetto dagli undici metri a realizzare un sacrosanto calcio di rigore guadagnato da Orsolini e a fissare il risultato sul sette a zero.
L’esterno del Bologna si mette poi in proprio e al minuto 77 segna l’ottavo goal (il suo primo in azzurro) finalizzando di testa l’assist di un Chiesa letteralmente incontenibile. Sembra finita ma c’è invece ancora tempo per un paio di emozioni: il goal della bandiera di Babayan, il migliore degli armeni, che stanga Meret entrato per la passerella finale e poi la rete finale di Chiesa che suggella col nono goal una prestazione personale e di squadra stratosferica.
Al fischio finale la gioia è incontenibile ed una riflessione sorge spontanea: possiamo considerarci tra i favoriti per i prossimi Europei? Ai mesi di giugno e luglio l’ardua sentenza.
Italia – Armenia 9-1
Italia (4-3-3): Sirigu (32′ st Meret); Di Lorenzo, Bonucci (24′ st Izzo), Romagnoli, Biraghi; Tonali, Jorginho, Barella (1′ st Orsolini); Zaniolo, Immobile, Chiesa.
Allenatore: Mancini
Armenia ( 5-4-1): Airapetyan; Hambardzumyan, Haroyan, Calisir, Ishkhanyan (24′ st Sarkisov), Hovhannisyan; Babayan, Grigoryan (15′ st Simonyan), Yedigaryan (37′ Avetisyan), Barseghyan; Karapetyan.
Allenatore: Kashmanyan
Marcatori: 8′, 33′ Immobile, 9′, 64′ Zaniolo, 29′ Barella, 72′ Romagnoli, 75′ rig. Jorginho, 77′ Orsolini, 79′ Babayan, 81′ Chiesa.
Ammoniti: Haroyan Arbitro: Tiago Bruno Lopes Martins