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Quell’inaspettato calo di popolarità della Ferrari Formula 1

La Formula 1 non è una gara di popolarità, ma di certo alla Ferrari non fa piacere sapere di non essere più la beniamina del Circus. Ma le cose, statisticamente parlando, stanno così. Un sondaggio, realizzato da Motorsport Network e Nielsen Sports, ha difatti rilevato che la scuderia più seguita della massima formula è la McLaren, con il Cavallino che risulta solo in terza posizione. Non va meglio sul fronte dei piloti: Charles Leclerc è sesto nella classifica dei piloti più seguiti, mentre Carlos Sainz non è nemmeno in top ten. Il Rosso, nella massima categoria, appare sbiadito.

Il calo di popolarità della Ferrari in Formula 1: perché?

Il sondaggio F1 Global Survey mostra dati allarmanti per quanto riguarda l’appeal del Cavallino. Se nel 2017 la percentuale di preferenze era del 32%, oggi siamo al 18%. L’aspetto positivo è che la Mercedes è messa peggio (è passata dal 16 all’11%), ma è una magra consolazione. Al contrario, la rivale storica McLaren fa un balzo in cima alla classifica, e la Red Bull è in ascesa costante dal 2008. Sul fronte piloti, Max Verstappen vince nettamente la classifica dei gradimenti, con Charles Leclerc staccato in sesta posizione. Sainz non compare nemmeno tra i dieci, a dispetto di un’ottima stagione d’esordio con la Rossa. Perché tanta indifferenza?

Bisogna saper parlare

Negli ultimi anni, la Ferrari ha sempre mantenuto un profilo basso. Quando, nel 2015, Maurizio Arrivabene ha preso in mano la Scuderia, il motto era “testa bassa e lavorare”. Gli uomini e le donne di Maranello erano sempre di poche parole, e le aspettative erano misurate. Questo mantra è rimasto anche dopo l’allontanamento dell’ex uomo Philip Morris, fino all’attuale manager Mattia Binotto. Si parla poco e si fanno poche iniziative non correlate allo stretto ambito delle corse. Al massimo, si fa la consueta promozione per gli sponsor, buona ma che non scioglie i cuori. La scarsa comunicazione in un mondo in cui se non parli non ti vedono potrebbe spiegare il calo di popolarità della Ferrari, almeno in parte. E da un’interpretazione all’ascesa della McLaren, che da quando è diretta da Zak Brown si è costruita un taglio decisamente “social”. L’F1 Global Survey, per quanto costruito in maniera professionale (il campione è di 167.300 persone, assai rappresentativo) è pur sempre un sondaggio on line, e quindi chi vi ha aderito sono persone che frequentano le piattaforme digitali. Se la Ferrari vuole recuperare la sua popolarità in Formula 1, può investire qualcosina in più sui nuovi media, magari creando storie su YouTube o Instagram come fanno McLaren e Red Bull. Sarebbe un investimento tutto sommato esiguo, ma che potrebbe dare grandi risultati.


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