Marcus Rashford, giovane attaccante del Manchester United, in questi mesi ha dato un grande esempio di solidarietà e di aiuto concreto alle persone colpite dalla crisi economica causata dall’emergenza coronavirus. Il giocatore britannico si è battuto per supportare i bambini poveri in piena pandemia, e per far sì che potessero avere dei pasti regolari anche alla riapertura delle scuole. In seguito a quest’importante impegno, la regina Elisabetta II ha deciso di insignirlo del titolo di Membro dell’Impero britannico (MBE) che gli verrà consegnato nel corso di una cerimonia ufficiale.
Il calciatore inglese si è detto onorato di questo riconoscimento e ha aggiunto che la sua battaglia per i ragazzi indigenti non è ancora finita. Infatti ha chiesto un incontro con il premier Boris Johnson per fare in modo che il Governo britannico continui a prendere dei provvedimenti seri e concreti per i giovani meno fortunati della popolazione del Regno Unito. Quando nei mesi scorsi la Premier League si è fermata per tutelare gli atleti dai rischi di contagio da Covid-19, il bomber 22enne ha subito affiancato l’associazione FareShare che si batte per contrastare gli sprechi alimentari e la malnutrizione.
Marcus Rashford ha subito organizzato una raccolta fondi, grazie alla quale ha potuto donare circa tre milioni di pasti ai cittadini inglesi indigenti. Fatto ciò, ha scritto una lettera ai deputati della Camera dei Comuni, nella quale ha invitato apertamente il mondo della politica a scendere in campo per assicurare la nutrizione necessaria ai più piccoli anche in seguito alla chiusura delle scuole.
Rashford: «Questo è un momento molto speciale per me e la mia famiglia»
Marcus Rashford, nella missiva inviata ai deputati inglesi, ha ricordato che circa dieci anni fa lui faceva parte proprio della schiera di bimbi poveri della Gran Bretagna. Ha evidenziato che senza il supporto e la generosità della sua comunità non sarebbe mai riuscito ad arrivare dov’è oggi. Il suo appello ha smosso gli animi del Governo britannico, infatti Boris Johnson si è messo al lavoro per l’approvazione del Covid Summer Food Fund, un contributo da 120 milioni per la distribuzione di buoni pasto da 15 sterline settimanali alle famiglie maggiormente colpite dalla crisi economica scaturita dall’emergenza sanitaria.
Dopo aver appreso che verrà insignito del titolo di Membro dell’Impero britannico, il centravanti del Manchester United ha detto che «da giovane uomo di colore» non avrebbe mai immaginato di poter ricevere un giorno questa gratificazione, soprattutto ad appena 22 anni. Ha rivelato che si tratta di un momento speciale per se stesso e per la sua famiglia, aggiungendo che il riconoscimento è dedicato in particolare alla madre.
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Il nazionale inglese ha poi rilanciato la sua lotta di solidarietà, affermando che l’impegno per tutelare «i nostri bambini più vulnerabili» non è affatto terminato. Infatti ha invitato tutti all’unione nel nome della generosità affinché nessun bimbo del Regno Unito si veda costretto ad andare a letto la sera senza aver potuto mangiare.