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Inter allunga sul Milan, nel giorno di Sanchez

Sanchez sigla una doppietta e l’Inter allunga sul Milan. I nerazzurri sbancano Parma (1-2). I rossoneri invece pareggiano in casa contro l’Udinese (1-1). La squadra di Conte distacca di altri due punti quella di Pioli. Ora i punti di vantaggio dell’Inter sul Milan sono sei. Dietro i rossoneri vincono tutte le sue inseguitrici: la Juve sullo Spezia (3-0), l’Atalanta sul Crotone (5-1), la Roma sulla Fiorentina (1-2). La Lazio invece deve aspettare la decisione del giudice sportivo per sapere cosa sarà della sua partita contro il Torino.

Sanchez fa la Lu-La e l’Inter allunga sul Milan di altri due punti

Il cileno si traveste da Lautaro e Lukaku e così, in classifica, l’Inter allunga ancora sul Milan. La squadra di Conte batte la squadra del suo amico D’Aversa. L’Inter gioca alla sua maniera. Rispetto alla sfida vinta contro il Genoa, cambia solo il partner d’attacco di Lukaku (Sanchez a dispetto di Lautaro) e sulla fascia destra fa rientrare Hakimi al posto di Darmian. Il modulo di gioco è ormai quello consolidato del 3-5-2, con Eriksen a fare l’interno sul centro sinistra. Per l’Inter è la sesta vittoria consecutiva in Campionato. Nel primo tempo l’Undici di Conte soffre un po’ alla ricerca del vantaggio, ma tiene sempre il comando della gara in mano. Nella ripresa Sanchez trova i due gol che consentono all’Inter di ritornare a Milano con i tre punti in tasca.

Tra le due squadre c’era un divario di 41 punti. Ma in Italia non è facile portare facilmente a casa i tre punti da nessuna parte. D’Aversa ha messo il serraglio alla sua squadra rendendo compatti i suoi reparti di centrocampo e difesa. Nonostante tutto, però, nel primo tempo, ha avuto la possibilità di colpire con Kurtic di testa, ma, per sfortuna del Parma, lo sloveno non è stato abile a sfruttare l’occasione. L’Inter così allunga sul Milan di altri due punti e i suoi tifosi forse stanno già intonando il coro: …e se ne va, la capolista se ne va…

I rossoneri si fermano ancora. L’Inter allunga sul Milan

Il Milan non è più quello di qualche mese fa. Solo quattro punti per i rossoneri nelle ultime quattro gare disputate. È vero, all’Olimpico contro la Roma, la squadra di Pioli, aveva disputato una gara favolosa vincendo pure. Ma in casa contro l’Udinese avrebbe dovuto ripetersi. Invece ha rischiato seriamente di perdere. Ha guadagnato un punticino solo per una pazzia del difensore Stryger Larsen, che oltre al 90′ si è elevato come fosse un alzatore di volley, per prendere con la mano un pallone sul quale mai un milanista sarebbe arrivato.

Senza Ibra, senza Calhanoglu, forse anche senza Calabria, Saelemaekers, Bennacer al meglio, questo Milan, sembra una squadra con poco costrutto. Contro l’Udinese poi pure Rebic e Leao non hanno fatto benissimo. L’impressione è che senza lo svedese in campo questa squadra non ha la sua bussola. Ora si potrebbe dire: ma quante partite prima il Milan ha vinto senza Ibrahimovic? Vero, ma era una squadra in salute. Se non lo è. Senza il suo condottiero si perde come un bambino sulla spiaggia. Nel calcio l’impressione è che nulla si inventa. Si ha bisogno di giocatori di spessore, di qualità. La dirigenza ha fatto un ottimo lavoro, gettando le basi per grandi fondamenta. Ha iniziato anche a realizzare delle pareti, ma ora occorre il materiale per puntellare la costruzione.

Se l’Inter allunga sul Milan, tutte le altre accorciano sui rossoneri

È proprio così. Se l’Inter ha allungato sul Milan, tutte le altre hanno accorciato sui rossoneri. Juve, Atalanta, Roma, hanno tutte vinto. La squadra di Pirlo se pur con qualche difficoltà nel p.t. ha superato lo Spezia. Quella di Gasperini ha surclassato il Crotone e quella di Fonseca è andata a vincere a Firenze. Ora la classifica dice: Milan 53, Juve 49 (una partita in meno), Atalanta 49, Roma 47.

Il Milan ora non può stare più molto tranquillo, oramai le inseguitrici le sono alle calcagna. La Juve e l’Atalanta sicuramente hanno qualcosa in più dei rossoneri e lo si era anche visto nei match di gennaio contro i rossoneri. E, i giallorossi, come vedete, sono lì a tallonare la squadra di Pioli. Se mai la Roma di Fonseca cominciasse a fare qualche punto con le rivali dell’alta classifica per il Milan sarebbero problemi. Per i rossoneri, dopo l’ottimo inizio di Campionato, sarebbe davvero uno smacco non centrare l’obiettivo Champions. Anche perché da quel traguardo prescinde il futuro dei rossoneri.

In campo la Lazio c’è, il Toro no. Ora il giudice sportivo deve decidere

Sono cambiati i protagonisti, ma il copione è identico. Se prima in scena sono andati De Laurentiis, Andrea Agnelli. Adesso in scena ci sono Cairo e Lotito. Il canovaccio è la squadra ospite bloccata dall’Asl, con il mancato rinvio da parte della Lega. Era il 4 ottobre quando è successo il caso di Juventus-Napoli. Da allora sono passati quasi 150 giorni, cinque mesi. Com’è possibile che sia successo nuovamente? Se c’è un regolamento, perché poi non viene rispettato? C’è da domandarsi, perché nel nostro calcio ogni volta vanno in scena questi teatrini?

Le preoccupazioni che al termine della stagione chi non avrà raggiunto i propri obiettivi sarà pronto a dare battaglia, sono assai vive. Prepariamoci ad ulteriori colpi di teatro. Potrebbe succedere di tutto. Che la Serie A si allarghi. Che si giochino dei playoff, dei playout. Anche se difficilmente il calendario permetterà code al Campionato.