La Dinamo non molla, trascina la Reyer alla bella. 87-77 il punteggio finale.
Dopo tante parole e polemiche, finalmente arriva il momento che sia il campo a parlare. Tutto pronto a Sassari per gara 6 delle Finals , con Venezia che tenta l’assalto allo scudetto mentre la Dinamo, priva di Gentile (in realtà, poi sarà in campo, ndr) per infortunio e con Cooley con una costola incrinata, prova a trascinare le Finals a gara 7.
1° quarto
In un palazzetto sold-out, Venezia inizia come sa, ovvero cercando spaziature per il tiro da tre punti che sfrutta sin da subito. Poco dopo la metà del tempo, Venezia ha già tirato sette volte da oltre l’arco su 13 tentativi totali ma la mano sembra calda e i lagunari tirano con oltre il 50%. Sassari non cede il passo e con Thomas trova il sorpasso (17-16). Thomas già in doppia cifra con 11 punti realizzati e 3 falli subiti. La Reyer conquista rimbalzi in attacco e ha la possibilità di limare le proprie percentuali dall’arco che sono del 56% (5/9). L’ingresso di Cerella porta garra in difesa e Sassari trova difficoltà ad arrivare al ferro. Ne guadagna Venezia che chiude il quarto sul 25-19.
2° quarto
La partita è intensissima, si lotta su ogni pallone ed è impossibile parlare di un punteggio che rimane sempre ad un possesso o poco più. A metà tempo, ancora i veneti a +3 (29-26) ma è battaglia su ogni pallone. Cooley comincia a recuperare rimbalzi ma Sassari appare frenetica e confusa mentre, per contro, Venezia approfitta di ogni occasione con cinismo, portandosi sul +7 a 4’13 dal riposo lungo, grazie ad un paio di palle rubate. Nonostante il solito Thomas provi a metterci una pezza, tutta la Dinamo appare nervosa, compreso il Coach che si vede fischiare un tecnico per reiterate proteste. Ma ciò non basta a fermarla dato che non solo si arrende ma trova nuove energie che la portano fino al -2 ad 1’30” dal termine. La Reyer continua a colpire dall’arco con un Haynes ispirato mentre Sassari non sembra avere alternative ai lunghi. Finisce in apnea il primo tempo, Sassari 34, Venezia 40.
la pausa lunga
Sassari trova 28 punti dal reparto lunghi che tirano 10/21 dal campo prendendo 8 falli. Venezia ha un 7/18 da 3 punti con Bramos che su sei tentativi trova tre canestri. Sensazione è che i veneti siano più lucidi mentre l’agonismo dei sardi porti a conclusioni poco ragionate che si reggono sull’agonismo e sulla voglia di vincere. Gentile, dato per assente, gioca comunque solo 6 minuti in palese difficoltà ma comunque, con grande dedizione.
Per la Dinamo, le speranze di vittoria passano attraverso le percentuali da tre punti (3/10) che potrebbero aprire spazi ed opportunità ai lunghi che, comunque, finora hanno segnato 15 punti con Thomas e 10 con Cooley. Per Venezia, top scorer Bramos con 12 punti, quindi Haynes con 10
3° quarto
La novità dell’inizio quarto sono le guardie di Sassari che producono punti e gli isolani fanno delle prove di riavvicinamento. Venezia tiene botta ma l’ex di turno non ci sta e McGee prova a suonare la sveglia con due triple di seguito. Buffo il basket come, nella sua imprevedibilità, rovesci le aspettative. Venezia ora prova con le incursioni facendo perno sui lunghi mentre le guardie di Sassari salgono in cattedra. Smith, con due liberi, a 6’15” dal termine riporta Sassari in parità. Il palazzetto s’infiamma e con una schiacciata di Cooley esplode, Sassari cavalca l’inerzia positiva del momento vola sul +3 con un’altra schiacciata di Cooley su rimbalzo offensivo. Mancano 4′ al termine del terzo quarto. La partita ha un’intensità altissima, impossibile riuscire a cogliere un momento topico prima che un altro se ne crei. Certo è che se di Daye, oggi un pò in ombra, il talento lo conosciamo, quello di Thomas è altrettanto immenso. Al momento (1’48” dal termine del quarto), 18 punti, 6 rimbalzi, 4 assist e 7 falli subiti. Lui e McGee sono protagonisti del +6 con cui si chiude il quarto (63-57, 29-17 il parziale).
4° quarto
Ultimi dieci minuti e noi, spettatori, siamo affannati e stanchi. Non osiamo pensare come siano i giocatori. Watt interrompe un parziale di 10-0 per Sassari. Ma la Dinamo gioca sulle ali dell’entusiasmo e Venezia barcolla. La difesa si apre, l’attacco è incerto. Sembra che i lagunari stiano mollando e solo un leader che suoni la carica potrebbe cambiare le sorti di una partita che, non per punteggio (72-60 a 7’15”) ma per inerzia sembra indirizzata. Passano i minuti, si scende sotto i 6 e il punteggio non si smuove fino a che, dall’angolo, Spissu fa volare Sassari a +15. Venezia dondola tra il nervoso ed il rassegnato. Spissu è preso dagli Dei del basket che lo portano a spasso per il campo e gli fanno entrare di tutto e McGee vola a schiacciare il +15 a 2’45” dalla sirena. Il Palaserradimigni è in tripudio e i giocatori vengono trascinati dall’entusiasmo.
Finisce 87-77 per Sassari e su tutto, l’immagine della fantastica schiacciata di McGee che vola sopra a Watt, sopra a chiunque possa trovarsi davanti a lui. A fine primo tempo avevamo detto del problema delle guardie di Sassari che non trovavano il canestro. Alla fine, lo score dice:
migliori prestazioni
Spissu 11 punti, McGee 10 e Smith 6. Oltre a loro, Thomas 18 punti, Polonara 7 e Cooley…26 punti e 11 rimbalzi
Per Venezia, 17 Watt, 15 Bramos e 11 De Nicolao. In doppia cifra anche Daye e Haynes con 10
Tra quarantotte ore la degna conclusione di queste Finals tra Venezia e Sassari