La Dinamo vince 80-66 contro la Reyer e riporta la serie in parità. Ora si va in Sardegna.
Una partita non bella ma combattuta, quella che permette a Sassari di pareggiare il conto della finale scudetto contro Venezia. La squadra di Pozzecco trova un’importante chiave di lettura della partita cercando sin da subito di attaccare il ferro, costringendo i veneziani ad una difesa aggressiva che però, porta a vedersi chiamati parecchi falli.
la partita
Il primo tempo è sulla falsa riga di gara 1, con un primo quarto sostanzialmente equilibrato (17-21) ed una seconda frazione con un importante parziale di Sassari (13-20) costruito più in difesa che in attacco.
La differenza sostanziale con la gara vinta da Venezia è nel terzo periodo, dove nel primo match i lagunari costruirono la rimonta. Ieri, invece, Sassari ha dimostrato di avere una condizione fisica migliore costringendo Venezia a tiri forzati supportati da scarse percentuali che hanno prodotto un ulteriore incremento del vantaggio di Sassari (22-25 per un 52-66 totale).
i diversi atteggiamenti tattici
E’ interessante notare come le due squadre abbiamo costruito lo stesso numero di tiri (65) ma con obbiettivi ben diversi.
E’ ben risaputo dall’attitudine del tiro da tre dei veneti che ha tirato da oltre l’arco per 34 volte, andando a segno in sole 7 occasioni (20,4%). Ciò ha comportato un avvitamento su se stessa dato che, maggiore è il numero di tiri sbagliati, maggiore è il divario con gli avversari e maggiore diventa la frenesia del recupero che porta a cercare il tiro da tre come scorciatoia per avvicinarsi nel punteggio. Dimostrazione ne è il fatto che il 30% dei tiri sono stati provati nel terzo periodo, quello che ha di fatto sancito la resa, almeno di spirito, della Reyer. Nonostante questo dna, non si può non riportare il dato che da 2, i lagunari hanno tirato con il 51,6%, dimostrando di avere un’ottima balistica e di non capire che questa potrebbe essere un’arma da sfruttare con maggiore intensità.
Per contro, i sardi hanno fatto delle penetrazioni il piano partita, costringendo i lunghi veneziani a caricarsi di falli già dal primo quarto. Dei 65 tiri totali, soli 21 sono arrivati da dietro la linea dei tre punti e 7 di questi sono andati a bersaglio. Tattica efficace se si pensa che da due, Sassari ha tirato con il 50% esatto, costringendo i difensori a chiudere spesso nell’area lasciando la possibilità di tiri aperti dalla lunga che, gente come McGee (4/7) o Smith (3/5), certamente non si lascia sfuggire.
la presenza sotto canestro
Un’altra chiave di lettura importante, è stata la dominanza sotto le plance, non tanto per i 10 rimbalzi in più presi dalla Dinamo (45-35) ma per la spaziatura che ha saputo creare. Cooley in particolare, ha dominato in lungo e in largo, diventando uno spauracchio per tutta la difesa. Testimonianza ne è la seconda doppia doppia consecutiva, con 16 punti e 11 rimbalzi (5 offensivi) senza tralasciare il fatto che abbia subito ben 9 falli ( sui 24 totali della squadra).
gli assist
Indipendentemente dai numeri e dalle statistiche, si è avuta la netta sensazione che le difese abbiano avuto la meglio sugli attacchi e la differenza di punteggio è stata data soprattutto dalla maggiore energia fisica dei sardi che ha prodotto una migliori scelte di tiro. A proposito di difese, un dato emerge in maniera significativa. In tutta la partita, gli assist prodotti dalle due squadre, sono stati 23, a fronte dei 52 canestri segnati. Meno della metà ma che non bisogna però accostare ad uno spinto egoismo dei giocatori ma piuttosto a delle ottime difese che hanno lasciato poco margine di collaborazione.
i singoli, le migliori prestazioni
Per Venezia, un solo giocatore in doppia cifra, che risponde al nome di Daye. Per lui 20 punti e 8 rimbalzi, anima e cuore degli orogranata. Degna di menzione la prova di Giuri che al di la degli 8 punti (2/4 da tre), ha dato vita e speranza ai tifosi di casa nei momenti più duri. Giornata da dimenticare per Bramos e Stone, 5 punti in due con un ben poco lusinghiero 1/8 dalla lunga.
Per Sassari, se di Cooley abbiamo già parlato, non possiamo non menzionare Smith, autore di una prova magistrale con 19 punti e 6 assist. Il solito McGee porta a casa 14 punti con 1,40 di OER (rendimento offensivo) ed in doppia cifra anche Thomas (11 punti e 6 rimbalzi). Importante però che questi numeri personali vengano associati ad un lavoro di squadra che ha permesso loro di trovare una maggiore efficacia.
gara 3 della finale scudetto
Ci sarà giusto il tempo per i due Coach di trovare nuove soluzioni per la gara 3 della finale scudetto che, già domani sera (ore 20.45) li vedrà in campo, questa volta in terra sarda.
per leggere di gara 1:
https://sport.periodicodaily.com/finale-scudetto-a-venezia-gara-1/