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Test Barhain, day 2: risorge la Mercedes con Bottas

L’abbiamo data per spacciata troppo presto, la Mercedes. E’ bastata una sessione, come quella del day 2 del test del Barhain, con condizioni migliori, per rimettere a posto le gerarchie. Valtteri Bottas conclude la seconda giornata di prove sulla pista di Sakhir con il miglior tempo, mostrando quello che forse è il vero stato di forma del team campione del mondo. Più indietro sia Lewis Hamilton, apparso nervoso e non a suo agio, che le Ferrari. Rientro positivo per Fernando Alonso, che oggi compie i primi giri sulla Alpine. Tra le sorprese l’Alfa Romeo di Antonio Giovinazzi, mentre la Red Bull si nasconde.


Test Barhain day 1: Verstappen al top


Come vanno i test in Barhain nel day 2?

Al mattino il più veloce è Daniel Ricciardo con la McLaren, ma le condizioni non sono perfette per via di una temperatura dell’asfalto troppo alta (41 gradi). Nel pomeriggio il termometro scene (24 gradi) e cominciano a fioccare tempi interessanti. E qui spunta Bottas, che con 1’30″289 si mette davanti a tutti. Valtteri ha adottato una mappatura meno aggressiva sulla power unit, recuperando il bilanciamento perduto. Bottas precede di 125 millesimi l’ottimo Pierre Gasly, e di 171 millesimi Lance Stroll.


Test Bahrain: Bottas spera di recuperare il chilometraggio perso


Giovinazzi meglio della Ferrari

Tra le monoposto che si distinguono in questa giornata c’è l’Alfa Romeo, che vede un Antonio Giovinazzi velocissimo. L’italiano è quinto della classifica conclusiva e va a precedere nientemeno che Charles Leclerc con la Ferrari. Il monegasco prende più di un decimo da “Giovi”, mentre Carlos Sainz è molto più lontano, oltre due secondi dalla vetta. La sensazione è che la SF21 preoccupa soprattutto sul passo gara, in quanto i due piloti sono autori di long run che convincono poco. L’aspetto positivo è che la power unit è cresciuta bene, come dimostrano anche le buone prestazioni della Haas. Mick Schumacher batte nettamente Nikita Mazepin, impegnato a inanellare giri su giri allo scopo di fare esperienza.

Hamilton in difficoltà

Non diciamo troppo ad alta voce, ma sembra proprio che Lewis Hamilton sia un po’ in affanno qui in Barhain. L’inglese sette volte iridato continua a lamentarsi del bilanciamento della W12, che conferma di essere forse veloce, ma poco stabile. Il 44 è autore di un’uscita di pista nella sessione mattutina, portando in pista l’unica bandiera rossa della giornata. Che per Lewis si conclude con il 15esimo tempo, un muso lungo e tante domande sull’immediato futuro. Anche perché l’altra Mercedes con Bottas è lì davanti…

Test Barhain, il day 2 degli altri

Gli altri protagonisti danno indicazioni contrastanti. In casa Red Bull si preferisce nascondersi, ma si sorride. Sergio Perez prende in mano la RB16 per la prima volta, e fa “solo” l’ottavo tempo. Ma è autore di una simulazione di gara molto buona, a dispetto del brivido di un cofano esploso in pieno rettilineo. Bene anche Yuki Tsunoda con l’Alpha Tauri, che impara il mestiere sbagliando poco. Peccato per quel problema al cambio che l’ha tenuto fermo per più di un’ora.

A proposito di rotture del cambio, Sebastian Vettel percorre solo dieci giri prima che la sua Aston Martin rimanga di nuovo in panne. La trasmissione, di provenienza Mercedes, sembra essere un punto critico per la scuderia ex Racing Point. Fernando Alonso, infine, percorre i primi giri sull’Alpine, togliendosi la ruggine di dosso. Lo spagnolo percorre 128 giri segnando il decimo tempo, senza inconvenienti e senza sbavature. Bentornato, Fernando!

Immagine in evidenza da Mercedes, per gentile concessione dall’ufficio stampa