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Track limits: come funzionano? Parola al direttore di gara

Quella dei track limits sta diventando una delle questioni più pungenti del motomondiale. Dopo l’introduzione ormai decennale in F1 anche gli appassionati delle due ruote hanno iniziato a dover tenere conto dei cosiddetti limiti di pista. Giri veloci cancellati e penalità a fine gara, ma come funziona davvero il sistema dei track limits?

I track limits visti dal direttore di corsa Mike Webb

È il direttore di corsa Mike Webb a spiegare tramite un’interessante intervista al sito ufficiale della MotoGP in cosa consistano i track limits e quando lui e gli altri commissari decidono di combinare una penalità. Ma andiamo con ordine. Entrati nel mondo dei motori tramite le quattro ruote, i track limits ormai sono parte integrante del motomondiale. La loro funzione è molto semplice: penalizzare quei piloti che traggono un vantaggio ingiusto superando i limiti della pista. Abbiamo tutti sotto gli occhi le famose “strisce verdi” ovvero quelle zone presegnalate dove è vietato mettere le ruote. Mike Webb ci aiuta a capire nel dettaglio le specifiche dei track limits. “Abbiamo un sistema di monitoraggio con rilevatori sulla pista, telecamere e persone dedicate in Race Control che controllano i track limits, con una particolare attenzioni ai punti in cui si può trarre vantaggio uscendo fuori dalla pista per fare un giro più veloce”.


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Quando e come combinare una penalità

Ora, stabilito come sono piazzati i rilevatori e chi controlla, c’è da capire come vengono decise le penalità. Infatti la situazione è profondamente diversa tra FP, Qualifiche e Gara come spiegato dallo stesso Webb. “Nelle prove libere o in qualifica il criterio è abbastanza semplice: chi non rispetta i track limits si vede cancellato il giro. In gara la situazione è più complessa. Anzitutto bisogna vedere se ha perso o guadagnato una posizione. Nel primo caso ovviamente non ha tratto nessun vantaggio, mentre nel secondo la penalità è immediata obbligandolo a restituire la posizione guadagnata. Nel resto della gara invece i piloti hanno un massimo di 5 track limits da rispettare. Raggiunto questo numero vengono penalizzati in termini di secondi sul risultato finale. Altra accortezza poi verso Curva 1 dove nella bagarre è facile superare i limiti di pista e perciò a meno di vantaggi evidenti tendiamo a lasciar andare. Nell’ultimo giro la situazione si ribalta perché special modo nei testa a testa quel piccolo vantaggio può garantirti il successo sull’avversario. Qui non ci sono più un numero massimo: se superi i limiti vieni penalizzato”.