Il britannico della Mitchelton rifila pesanti distacchi agli altri grandi favoriti per la vittoria finale. Pogacar ad 1′, ad 1’30” Lutsenko e Gaudu
Tappa 3: Al Ain – Jebel Hafeet, 162.00 km
Adam Yates vince la terza tappa dell’UAE Tour 2020. Il britannico della Mitchelton Scott attacca nel tratto più duro della salita di Jebel Hafeet, e fa il vuoto alle sue spalle, rifilando 1′ a Pogacar e 1’30” a Majka, Lutsenko e Gaudu
Fuga di giornata composta da Jasper De Buyst (Lotto Soudal), Victor Campenaerts (NTT Pro Cycling), Umberto Marengo (Vini Zabù – KTM) and Stijn Steels (Deceuninck – Quick-Step). Il loro vantaggio massimo tocca i 7′, poi il gruppo inizia l’inseguimento con la UAE Emirates di Tadej Pogacar a guidare il plotone
Ai 100 dall’arrivo anche la Trek Segafredo si unisce alla UAE, e il vantaggio dei quattro battistrada scende per la prima volta sotto i 5′. Nel frattempo, complici i ritmi elevati, resta vittima di una caduta Gianluca Brambilla, che poco dopo si rialza e prosegue la tappa
E’ sopratutto Charlie Quarterman della Trek Segafredo a gestire l’inseguimento del gruppo, che ai 40 dall’arrivo paga ancora oltre 3′ dalla testa della corsa. Umberto Marengo vince i due sprint intermedi dello Stadio Hazza Bin Zayed e del Green Mubazzarah
Ai piedi della salita finale il margine dei battistrada scende per la prima volta sotto i 2′, ma il forcing del gruppo fa si che i quattro fuggitivi di giornata vengano ripresi sulle prime rampe della salita di Jebel Hafeet, mentre il leader della generale Caleb Ewan alza bandiera bianca ai 10 dall’arrivo
Anche Chris Froome, appena rientrato dal lungo infortunio, perde contatto dal gruppo, mentre il primo a rompere gli indugi è Jaregui dell’AG2R La Mondiale. Alle sue spalle partono anche De La Parte e Kudus, ma dal plotone si muovono Adam Yates, Alexei Lutsenko e David Gaudu
I tre rientrano e scartano Jaregui, Kudus e De La Parte, mentre Tadej Pogacar sbaglia i tempi e parte tardi. Nel finale Adam Yates stacca i più diretti avversari, andando a vincere la tappa, e rifilando 1’02” a Pogacar, mentre Lutsenko, Majka e Gaudu arrivano ad oltre 1’30”