Day 3 quasi interamente cancellato a causa del nubifragio che si è abbattuto su New York. Djokovic vince ma allarmano le sue condizioni fisiche. Al terzo turno anche Roger, Serena e Barty
US Open – Day 3
Mercoledì un bel pò bagnato in quel di New York: Giove Pluvio ha gettato la sua sentenza e quindi per l’organizzazione è stato quasi del tutto impossibile procedere con le partite di secondo turno.
Qualche ora di riposo dalla pioggia incessante c’è stata anche, ma ai campi esterni di Flushing Meadows serviva ben più tempo per asciugarsi del tutto.
Quindi alle 23 circa – ora italiana – è arrivata la nota ufficiale del board dello US Open: si gioca regolarmente solo sui campi al coperto, le gare in esterna rimandate a oggi pomeriggio.
Benedetti siano i due nuovi e all’avanguardia impianti al coperto, che solo in parte salvano una giornata di tennis dal black out totale.
Giocare sui palcoscenici centrali significa solo una cosa: molti big in campo. Infatti sia l’Arthur Ashe che il Louis Armstrong sono stati passerelle per i favoriti di questo Slam conclusivo della stagione, sia nel tabellone maschile che in quello femminile.
In tutto sono 9 i match disputati regolarmente, tra i quali spiccavano quelli di Djokovic, Federer, Serena e Barty.
Oltre la copiosa pioggia, un ulteriore motivo di preoccupazione per il pubblico degli States riguarda le condizioni fisiche di Novak Djokovic.
Il serbo infatti già dai primi scambi del suo secondo turno contro l’argentino Londero lamentava problemi ad una spalla.
La situazione è degenerata sul 4-3, quando il campione in carica ha chiamato il medical time out.
Il gioco del n.1 al mondo ne risentiva particolarmente: seconde palle lente a 110 km/h per timore di sforzare troppo la spalla malandata, e con un rovescio poi che faticava tremendamente.
Dopo aver portato a casa il primo parziale per 6-4 con qualche affanno di troppo, le cose si sono complicate e non poco.
Londero infatti coglie la palla al balzo e va avanti di due break nel secondo set. La forza del campione di Belgrado però viene fuori e con le sue grandi doti tattiche vince 5 giochi consecutivi.
La partita diventa un vero e proprio luna park, con i due tennisti che faticano a tenere il servizio. Nole riesce a vincere il set al tie-break (7-2) dove finalmente torna a funzionargli il servizio.
Dopo qualche sussulto dell’argentino nell’ultimo parziale, Djokovic mette agevolmente in cascina il match trionfando per 6-4, 7-6(2), 6-1 e accedendo al terzo turno.
Tuttavia su questo terzo turno vige ancora un’incertezza clamorosa: Djokovic sarà della partita o meno?
Il fresco vincitore di Wimbledon nel post partita ha lamentato dolori persistenti, ma ha visto tuttavia probabilità di recupero.
“Dovrò fare gli ultrasuoni questo giovedì e sentire cosa dicono i medici. Stasera la mia spalla sinistra mi ha dato una gran noia sia al servizio sia al rovescio. Non è facile giocare con questo tipo di sensazione. Spero in due giorni di poter tornare a giocare senza sentire dolore, sempre che sia possibile”.
In caso prenda parte al terzo turno, ovviamente Djoker non sarà al 100%, e quindi il prossimo avversario – Lajovic o Kudla che sia – cercherà principalmente di giocare sul suo rovescio.
Nole quindi per fuorviare dal problema alla spalla sinistra dovrà sicuramente sistemare anche qualche accorgimento tattico.
Diesel Federer –
Sotto il confortevole tetto dell’Arthur Ashe ieri è stato il turno anche di Roger Federer: così come capitato nel primo turno contro il modesto Nagal, l’elvetico parte in modalità diesel.
Infatti a causa di una serie di gratuiti non nelle sue corde – 17 – cede il primo parziale all’ostico bosniaco Dzumhur (n.99).
Dopo aver annullato una palla break anche nel secondo set, i giri del motore dello svizzero aumentato a dismisura e viene fuori tutto il divario tecnico tra i due.
Federer vince poi per 3-6, 6-2, 6-3, 6-4 e attende il vincente di Evans/Pouille. Vittoria in 4 set anche per Nishikori contro Klahn.
Il quarto ed ultimo singolare disputato ieri vede la clamorosa caduta del big server Reilly Opelka, giustiziere di Fabio Fognini al primo turno.
Il padrone di casa viene tradito dal suo micidiale servizio: a beneficiarne è il sorprendente tedesco Dominik Koepfer (n.118) che si impone in tre set.
Ufficiale invece il ritiro del n.12 Borna Coric: ai sedicesimi andrà Grigor Dimitrov.
US Open donne: le big soffrono ma avanzano –
Molte giocatrici di spicco impegnate nel tabellone donne dello US Open. La prima a scendere in campo in ordine cronologico è Elina Svitolina. L’ucraina ha posto fine al torneo della due volte vincitrice qui a New York Venus Williams: 6-4, 6-4 il punteggio finale.
Tuttavia il tennis americano si rifà ben presto con due delle sue giocatrici migliori. Keys liquida in due facili set la cinese Zhu (6-4, 6-1).
Quasi a notte fonda è invece il turno della Regina Serena Williams, che inizialmente sottovaluta la 17enne connazionale Caty McNally.
Tra lo stupore generale la giovane americana, attaccando pesantemente Serena sul suo servizio, porta a casa il primo parziale per 7-5.
La Williams però dopo la pausa torna in campo stravolgendo il suo modo di giocare, a partire dall’aggressività. Ben presto però si sbriciola anche la McNally, che si auto condanna iniziando a giocare prevalentemente sul dritto della 23 volte vincitrice Slam.
Ciò si tramuta in un bombardamento continuo e il punteggio ne risente eccome: finisce 5-7, 6-3, 6-1 in favore di Serena.
Non una grande giornata dal punto di vista della qualità anche per una Ashleigh Barty (n.2) in vena di regali, che riesce comunque a regolare Lauren Davis per 6-2, 7-6(2).
Terzo turno agevole invece per Karolina Pliskova: 6-1, 6-4, alla Bolkvadze.
A partire dalle ore 17 italiane – pioggia permettendo – si ritorna regolarmente in campo. Ovviamente il programma partirà con i match posticipati ieri.
Questa notte sarà il turno di Rafael Nadal contro l’australiano Thanasi Kokkinakis.
In giornata partiranno anche i tornei di doppio.