Manca sempre meno all’inizio di Euro2020. Infatti ormai siamo agli sgoccioli, con la prima partita del torneo che è alle porte. Domani Turchia e Italia, allo stadio Olimpico di Roma apriranno le danze, affrontandosi nella prima sfida della competizione continentale. La tensione e l’attesa crescono di ora in ora e tutti si aspettano un grande spettacolo da questa gara. La febbre per l’Europeo è davvero alla stelle e tutti aspettano solo il fischio d’inizio. Di seguito le dichiarazioni alla vigilia di Turchia-Italia.
COME SI ASPETTA LA GARA DI DOMANI MANCINI?
Test di prova subito impegnativo per i nostri azzurri, che domani sera apriranno l’Europeo contro la Turchia, squadra tutt’altro che semplice da affrontare. Alla vigilia di Turchia-Italia sono arrivate le dichiarazioni del nostro CT, Roberto Mancini, che ha presentato la sfida affermando: “Non è ancora deciso nulla, ci possono essere situazioni indirizzate ma tutti i giocatori sono molto concentrati. Sanno che se anche non dovessero giocare dal 1′, dovrebbero fare la differenza a gara in corso”. Tutti pronti dunque, e non potrebbe essere altrimenti viste le grandi aspettative che gli addetti ai lavori nutrono per la Nazionale italiana. Nell’intervista pre partita il tecnico ha anche spiegato: “Ora che la situazione sta volgendo al meglio, è l’ora di tornare a dare soddisfazioni. Sarà il nostro obiettivo: far divertire le persone anche se per novanta minuti. Sarà un momento bello per tutti. Cercheremo di fare del nostro meglio, la prima gara è la più difficile ma come abbiamo già detto dovremo essere liberi mentalmente. Dobbiamo pensare al lavoro e divertirci. La mia lettera sui social era per gli sportivi, per gli italiani: tutto il paese, anche chi non s’intende di calcio, segue ugualmente. Saremo tutti coinvolti”.
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LE PAROLE DI CHIELLLINI, LEADER DIFENSIVO DELL’ITALIA
Alla vigilia di Turchia-Italia sono arrivate anche le dichiarazioni di uno dei senatori della squadra, Giorgio Chiellini. Il centrale difensivo ha detto: “Non vediamo l’ora, addirittura abbiamo aspettato un anno in più: ma da oggi si comincia a respirare un’adrenalina diversa. Dobbiamo viverla con serenità ed entusiasmo, consapevoli delle difficoltà ma con grande fiducia: poi le cose verranno da sole. Ora non resta che andare in campo. Pellegrini? A un giorno dall’inizio è brutto lasciare, ci mancherà ma resterà sempre dentro questo gruppo perché siamo più dei 26 che siamo qua, ma siamo tutti quelli che in questi anni sono stati con noi durante le qualificazioni. Turchia? Squadra pericolosa, con la nazionale i suoi giocatori hanno un sentimento che li porta a fare anche meglio rispetto a quando giocano con i club. Il pubblico ci darà però la carica in più”.
L’ATTESA IN CASA TURCHIA
Anche in casa Turchia la voglia di partire col piede giusto è tanta. I ragazzi di Gunes partono con grande determinazione e coraggio. Infatti in conferenza stampa il CT della Nazionale turca ha affermato: Mancini conosce la Turchia avendo allenato il Galatasaray, ha avuto successo, ha tanti ottimi giocatori a disposizione. Non siamo i favoriti per questo girone ma vorrei poter disputare la finale di questo torneo contro l’Italia. Il nostro percorso parte nel 2002 con la semifinale Mondiale, sarebbe bello giocare una finale con loro. Tutti vorrebbero vincere, noi compresi: vincere è una cosa, perdere un’altra, ma sono certo che ci sarà tanto da imparare durante questa manifestazione. Tutti i 26 sono pronti per l’Europeo, vorremmo che tutti si divertissero”. Successivamente ha poi aggiunto: “Sarà complicata, conosciamo la forza degli avversari ma anche i loro punti deboli. Guardate Donnarumma: è giovane e bravo, ma hanno anche Insigne e Immobile. Vedi queste individualità e sai che giocano tutti quanti in Serie A, più due del Chelsea e uno del PSG. Noi siamo consci della classe e della tradizione dell’Italia che si qualifica per quasi tutti i tornei. Hanno una grande cultura calcistica, ci sono parallelismi tra noi e loro. Dal punto di vista tecnico, tattico e fisico, sarà combattuta. Non voglio scendere nei dettagli, vorrei vedere la classe dei miei in campo”.
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