L’americano Josh Pierson, 16 anni, è il pilota più giovane nella storia della 24 Ore di Le Mans. Al volante dell’Oreca N, che condivide con il suo equipaggio, composto dai più esperti britannici Alexander Lynn e Oliver Jarvis. Ha gestito benissimo le prime prove libere di mercoledì in LMP2. Alla fine la vettura è arrivata 14° nella categoria LMP2, quando Pierson ha preso il volante, nonostante una serie di piccoli problemi tecnici.
Sebring è stato un ponte verso le Mans
Josh Pierson: “Partecipare a questo evento e far parte della storia in così giovane età è qualcosa di speciale, ma penso di essere pronto”, ha spiegato il giovanissimo pilota sul sito web ufficiale dell’organizzazione di Le Mans. La giovane promessa ha iniziato a correre in kart in età giovanissima, ha raccolto il volante per la prima volta in LMP2 già l’anno scorso. Mentre in questa stagione ha già vinto due gare nella Asian Le Mans Series e un’altra, sempre nella categoria LMP2, alla 1000 Miglia di Sebring, negli Stati Uniti. E sempre a Le Mans poco prima delle 18 è salito al volante della Ferrari N.75 del team Iron Lynx, LMGTE Am.
I vecchi lasciano il posto ai giovani
Il tedesco Pierre Ehret, 65 anni è vittima di un clamoroso fuori pista a seguito di una collisione nei suoi primi minuti di guida. Grazie alla sua esperienza è riuscito a ripartire velocemente senza troppo indugiare. Ehret partecipa per la decima volta alla 24 Ore di Le Mans ed è il pilota più anziano in gara.
Philippe Cimadomo e le decisioni della FIA
Mentre per Cimadomo, la direzione di gara decreta un’amara sentenza. Il collegio dei commissari del FIA WEC lo esclude alla vigilia della corsa “per ragioni di sicurezza”. Secondo gli stewards, il pilota 62enne rappresenta un pericolo. Philippe Cimadomo è rimasto coinvolto in tre incidenti di gara diversi durante le prove libere. L’ultimo in particolare, come si vede nei video ufficiali, causato da una bella manovra, ma troppo azzardata, con doppio sorpasso in chicane tra la Oreca #31 e la Ferrari #71. In seguito la monoposto LMP2 di Cimadomo è finita contro le barriere per poi rimbalzare in mezzo alla “Porsche Curves”, provocando la bandiera rossa. Così per sostituirlo la TDS Racing, a seguito del delicato avvenimento e in ottemperanza alle decisioni della FIA, chiama il campione di Formula E Nyck de Vries, notevolmente più giovane, attento e prudente.
Una veloce soluzione
Il team transalpino opta per il 27enne olandese che ultimamente ha fatto bella figura in Formula E; è molto tranquillo di carattere e ha gestito molto bene il cambio con pilota uscente. Nyck, chiamato in direzione gara, ha cercato di giustificare l’anziano collega, dichiarando che questi episodi si sarebbero rivelati utili per acquisire esperienza e non ripeterli durante la 24 ore. Molto attento alle parole e come sempre con un certo stile, Nyck ammette che l’esperienza del collega è davvero molto elevata per tutti gli anni di guida in questo circuito, ma lui deve fare ancora molta strada e sicuramente trarrà vantaggio dal vissuto qui a Le Mans per migliorarsi ulteriormente.
Tutte le donne di Le Mans
Aperta a tutte le età, la gara rimane un affare essenzialmente per uomini. Sono ben 186 piloti iscritti a questa 90° edizione. Vediamo spiccare però solo cinque donne, la metà rispetto al 1935, il primo anno in cui si sono visti equipaggi con componenti femminili. In LMP2 ne corrono due: la giovane Lilou Wadoux, francese, nella squadra del pluricampione del mondo di rally Sébastien Ogier, e Sophia Floersch, tedesca, sull’Oreca N .47. Le altre tre donne pilota formano un equipaggio femminile, sulla Ferrari N.85 in LMGTE Am. Vestite con un’elegante tutina rosa, le tre Iron Dames sono la svizzera Rahel Frey, la danese Michelle Gatting e la belga Sarah Bovy.