Era detentrice di un sorprendente record che l’aveva fatta entrare di diritto nella storia del ciclismo su pista per la fascia d’età 75-79 anni. Adesso però il suo risultato è stato cancellato, poiché è emerso che Barbara Gicquel, pistard statunitense di 80 anni, ha fatto uso di sostanze dopanti. La notizia è stata divulgata dall’Agenzia anti-doping degli Stati Uniti (USADA) che ha comunicato di aver squalificato per dodici mesi l’atleta perché dalle analisi è risultata positiva al metiltestosterone, steroide anabolizzante che fa parte della lista dei farmaci vietati.
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Barbara Gicquel nel 2019 aveva corso i 500 metri su pista per ciclisti dai 75 ai 79 anni, lasciando tutti a bocca aperta. Al termine della prova, infatti, aveva fermato il cronometro sul tempo di 44”062, stabilendo il nuovo record mondiale per fascia di età. Subito dopo era stata sottoposta a dei controlli antidoping, e in quell’occasione l’ottantenne statunitense aveva rivelato che dal marzo del 2005 stava assumendo un medicinale a base di metiltestosterone.
In effetti, l’atleta aveva anche inviato un’istanza di esenzione per uso terapeutico retroattivo (TUE) ma l’USADA aveva rigettato la sua richiesta perché aveva constatato che dalla documentazione fornita non risultava alcuna necessità medica o problema di salute specifico che potesse giustificare il ricorso alla sostanza dopante nel mondo del ciclismo. Di conseguenza, dopo la positività agli esami, l’Agenzia anti-doping degli States ha squalificato Barbara Gicquel e ha anche annullato – con immediata cancellazione – il record che aveva stabilito nel 2019. A questo punto c’è da capire se, scontato l’anno di stop, la pistard di 80 anni deciderà di tornare in sella o se preferirà chiudere la sua carriera.
Carl Grove: vittorie annullate al 90enne prima di Barbara Gicquel
La squalifica per doping di Barbara Gicquel a 80 anni ha un precedente simile che risale al gennaio del 2019. La vicenda ha visto coinvolto Carl Grove, novantenne ciclista americano che durante i campionati nazionali di categoria aveva ottenuto il primo posto sia nella prova in linea che in quella a cronometro. Alla competizione non si erano presentati altri atleti, ma comunque la gara era valida perché Grove aveva partecipato e aveva portato a termine entrambi gli appuntamenti in programma.
La gioia per il doppio successo però è svanita in un secondo momento. Durante i controlli anti-doping, il ciclista di 90 anni era risultato positivo ad uno steroide anabolizzante (trenbolone) all’esame delle urine. A differenza di quanto accaduto alla collega Gicquel in questi giorni, lui non era stato raggiunto da una squalifica perché l’USADA aveva accettato i motivi addotti dall’ex campione per categoria in merito all’uso del farmaco.
Carl Grove, infatti, aveva detto di aver mangiato prima della gara della carne prodotta da un allevamento che utilizzava ormoni della crescita. Quindi nessuna squalifica per lui, ma l’annullamento delle sue vittorie e del record mondiale conquistato durante la competizione a Breinigsville.