Il Milan capitola in trasferta per la prima volta nella stagione e Lukaku lancia l’Inter in testa al Campionato. La squadra di Pioli perde clamorosamente due a zero a La Spezia contro la rivelazione di Italiano e l’Inter, battendo a San Siro la Lazio (3-1), lo scavalca in classifica. Dietro alle milanesi, la Juve perde a Napoli (1-0), mentre la Roma battendo l’Udinese (2-0) conquista momentaneamente la terza piazza. A Cagliari ritorna alla vittoria l’Atalanta (0-1, rete di Muriel allo scadere dei 90′), che rimane così agganciata al treno della Champions.
Lukaku lancia l’Inter alla conquista del titolo
Nel giorno di San Valentino, due reti e un assist per Lukaku. Ma al di là delle reti, non proprio esaltanti (una su rigore e una su un rimpallo), il pupillo preteso lo scorso anno da Conte è travolgente e Romelu Lukaku lancia l’Inter alla conquista dei tre punti: il nazionale belga, prima, fornisce un favoloso assist a Lautaro nell’occasione del rigore, poi va a trasformare l’esecuzione dal dischetto. Poi segna un altro gol. Infine è generoso. Offre un assist vincente a Lautaro e poi va per il campo a conquistarsi ogni pallone, lottando come un mediano di una squadra di provincia. Di un giocatore così, ti puoi solo innamorare. Con la doppietta alla Lazio, l’asso belga raggiunge quota 300 reti in carriera.
La vittoria contro la squadra di Simone Inzaghi, proietta l’Inter al vertice della massima serie. Dopo la sconfitta del Milan contro lo Spezia, la squadra di Conte non poteva più perdere l’occasione di scavalcare in classifica i cugini rossoneri. La partita giocata dall’undici nerazzurro, contro la Lazio, è stata pressoché perfetta. L’Inter ha lavorato sull’intensità di gioco, ma a differenza di altre partite ha concesso veramente poco ai rivali in campo, limitando al minimo le ripartenze degli avversari. Rispetto ad altre gare, Perisic, ma soprattutto Hakimi, hanno limitato le proprie scorribande sulla fascia, giocando una partita più che accorta. Barella e Brozovic, in mezzo al campo, hanno supportato Eriksen, che ha disputato nuovamente una discreta partita e sembra essere sulla via del completo recupero. In difesa prova ineccepibile dei tre centrali: Skriniar, De Vrij e Bastoni, con lo slovacco in modalità super.
Il Milan cola al Picco
Per la prima volta nella stagione il Milan perde lontano da San Siro. La prova dei rossoneri contro la squadra di Italiano è stata insufficiente. Lo Spezia – si può dire – ha dominato il Milan. Per tutta la gara, Agudelo (messo nella posizione di falso nueve), ha fatto dannare la retroguardia rossonera e Maggiore e Estevez e Ricci hanno sovrastato la mediana del campo, annichilendo i centrocampisti del Milan. In novanta minuti, Ibrahimovic e compagni non sono riusciti ad arrivare una sola volta al tiro. E neanche dopo il vantaggio dello Spezia, i rossoneri, sono riusciti ad avere una reazione, che sarebbe stata lecita attendersi da una compagine capolista.
Questa sconfitta, contro la squadra di Italiano, potrebbe essere uno spioncino sull’attuale stato di forma dei rossoneri. Al Picco, tutto il Milan, è sembrato essere sulle gambe e quasi svuotato nella testa. Nella settimana, i rossoneri, dovranno andare a Belgrado ad affrontare la Stella Rossa, per i sedicesimi di Europa League. Poi ci sarà da preparare la sfida contro l’Inter. Se all’andata la vittoria nel derby proiettò il Milan verso grandi traguardi. Ora, il ritorno, non dovrà essere la partita che ricaccia il Milan nel solo ruolo di outsider. Per la squadra di Pioli si ha l’impressione, che il nuovo vero Campionato inizierà proprio domenica pomeriggio, nella partita contro l’Inter. Se prima, a Casa Milan, si stava vivendo un sogno. Ora si deve toccare con mano la realtà. Per dopo, magari, ricominciare di nuovo a sognare.
Se Lukaku lancia l’Inter, Ronaldo non riesce a far decollare la Juve
Solo due gol in sei partite per Cristiano Ronaldo e così la Juve lascia bruciare le castagne sul fuoco e, la squadra di Pirlo, vede allontanarsi la vetta della classifica. Al Diego Armando Maradona, i bianconeri, non scendono quasi in campo e il Napoli, approfittando dell’ausilio del Var, coglie il successo, con il penalty siglato da Lorenzo Insigne. Per lo scugnizzo è l’occasione del riscatto, dopo l’esecuzione fallita nel gennaio scorso, nella partita di Supercoppa a Reggio Emilia. La Juve forse condizionata dalla voci che volevano Gattuso fuori dai programmi della società partenopea, gioca una gara senza nerbo. Della cattiveria vista negli incontri contro la Roma e con l’Inter Coppa Italia, nessuna traccia. Prima della gara si pensava che la Juve dovesse fare un solo boccone del Napoli, invece la squadra di Gattuso ha sovvertito il pronostico, andando a conquistarsi questi preziosi tre punti che rilanciano i partenopei in orbita Champions.
L’impressione continua ad essere che la Juve sia troppo Ronaldo dipendente. È vero, Chiesa sta crescendo. Morata, si è conquistato un posto fisso tra i titolari. Kulusevski è giocatore di grande affidabilità. Mc Kennie è l’uomo giusto per il centrocampo bianconero. Cuadrado è inesauribile. Ma se Ronaldo non è in giornata, i bianconeri difficilmente riescono a portare a casa il bottino pieno. Mercoledì ci sarà l’appuntamento a Oporto per la Champions. Inutile girarci intorno: è quello il vero obiettivo della società guidata da Andrea Agnelli.
Lo Spezia ha stupito tutti
In principio di stagione si era tutti a domandare se lo Spezia, a Natale, avrebbe già perso le speranze per rimanere nella massima serie. Invece ora si sta assistendo al miracolo che la compagine di Italiano possa restare in Serie A anche il prossimo anno.
Prima giornata, lo Spezia perde in casa contro il Sassuolo per 4-1. Si pensa: quando incontrerà anche solo l’Atalanta potrebbe prenderne nove, dieci. Troppo grande è il divario tra sta squadra e le altre della Serie A. Seconda giornata, lo Spezia vince a Udine per 2-0, si dice: è un colpo di fortuna (usiamo l’eufemismo), l’Udinese – poi – è una squadraccia. Terza giornata, lo Spezia soccombe a San Siro contro il Milan per 3-0, il portoghese Leao realizza due reti e si ipotizza: se Pirlo non farà riposare Ronaldo, l’asso di Madeira gliene farà almeno quattro o cinque a sto Provedel. Quarta giornata, dopo neanche cinque minuti di gioco, la Fiorentina vince sul neutro di Cesena per 2-0, poi lo Spezia riuscirà a pareggiare, però si obietta: solo Iachini poteva farsi recuperare dallo Spezia.
Dopo queste prime gare disputate nella massima serie, lo Spezia inizia ad acquisire una sua personalità. Pareggia poi a Parma (2-2). Perde in casa contro la Juve, ma senza sfigurare (1-4). Ferma poi al Picco l’Atalanta di Gasperini sullo 0-0 e stravince a Benevento per 3-0. Poi, successivamente, compie il miracolo a Napule: batte la squadra di Gattuso, recuperando lo svantaggio di 1-0, giocando addirittura in dieci uomini. Italiano sale alla ribalta: il suo gioco è un meccanismo a orologeria, si dice. Lo Spezia è un vero collettivo, il suo è un pressing coordinato, i giocatori sanno triangolare tra loro come il primo Barça di Guardiola…
Ora la nuova proprietà americana che ha appena acquistato tutto il pacchetto da Volpi si gode questo momento. Le affinità con il Verona dello scorso anno sono molte. Che lo Spezia rimanga in Serie A, ora lo pensano un po’ tutti e tante squadre blasonate come Torino, Cagliari, Fiorentina, cominciano a tremare, all’idea che a scapito della squadra di Italiano dovranno retrocedere.