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Arriva Spezia-Atalanta: formazioni e diretta tv

E' tempo di tornare a pensare al campionato. Arriva infatti Spezia-Atalanta, secondo anticipo dell'ottava giornata di sabato 21 novembre alle 18:00. Vediamo le probabili...
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A volte ritornano

Diciamolo tranquillamente: la pausa per le Nazionali è una noia mortale. Lo era quando la nostra nazionale era composta dai migliori giocatori del globo terracqueo, figuriamoci oggi quando ci si barcamena tra Lasagna e Zappacosta, nemmeno dovessimo organizzare un picnic in salsa mediterranea. Durante la sosta del campionato, dunque, ci aspettiamo tutti che succeda qualcosa che sconvolga la noia di quelle due settimane senza campionato. Caos calmo. Un anno fa, di questi tempi, c’era la corsa al bonifico di tal Li Yonghong, ex presidente o prestanome dell’AC Milan, con i suoi continui ricorsi a prestiti ad interessi esagerati per assicurare i vitali aumenti di capitale necessari per la continuità aziendale della società. Attimi di pura tensione aleggiavano intorno alla domanda fatidica: arriverà il bonifico questa volta?

Un anno dopo, con la vicenda Milan conclusasi positivamente col passaggio delle quote al fondo Elliott, tutti ci interrogavamo su come trastullarci durante questi lunghissimi 14 giorni. Zero idee, soluzioni fumose e prive di contenuti interessanti. Tuttavia, nel momento in cui l’animo di tutti gli amanti del fantacalcio si era ormai rassegnato, a scuotere la solita routine giunge perentoria dall’etere calcistico una notizia bomba: Antonio Cassano torna a giocare. Burla di inizio autunno o ennesima cassanatadel “Pibe de Bari”? Ovviamente la risposta corretta è la seconda. Il Peter Pan del calcio, l’eterno ragazzo di periferia, non si arrende allo scorrere del tempo ma lo combatte all’interno di quella bolla di autostima egocentrica che l’ha sempre caratterizzato: “Meglio di me c’è solo Messi”. Strana, la parabola di Antonio: astro nascente del nostro calcio nei primi anni 2000, ceduto dal Bari alla Roma per la cifra record di 60 milioni di euro e acquistato poi dal Real Madrid nel gennaio 2006 per meno della metà della cifra spesa 5 anni e mezzo prima dalla squadra capitolina, quello che sembrava essere il prospetto italiano più luminoso della futura storia azzurra va man a mano perdendosi tra litigi coi presidenti, allenatori e compagni di squadra. Seconda giovinezza alla Sampdoria, in cui sbarca nel luglio 2008, scudetto al Milan nel 2011 dopo litigio con l’allora presidente blucerchiato Garrone, salto dall’altra sponda del Naviglio nel 2012 e mesta anzianità calcistica trascorsa tra Parma e Verona. Quando tutto sembrava finito, quando l’ultimo barlume di classe del ribelle pugliese sembrava essere schioccato in quel blando allenamento a Veronello a fine luglio dello scorso anno, ecco che Antonio Cassano, convinto ancora di fare la differenza in serie A ma con 0 proposte all’attivo, accetta l’ingaggio per un provino con la Virtus Entella, squadra che ancora oggi si barcamena tra serie B e Lega Pro, in attesa della sentenza del TAS. Al di là di questi aspetti meramente burocratici, il fulcro fondamentale della vicenda risiede nella fanciullesca adorazione di Cassano per la palla. Accettare qualsiasi cosa pur di tornare a rincorrerla calcando un prato verde. Pascoli diceva che in ognuno di noi è presente un fanciullino che ci accompagna per tutta la vita, sapiente custode dei principali desideri dell’animo umano: ecco, Antonio Cassano ne è l’esatta personificazione pratica e reale. In termini più strettamente calcistici, al buon Antonio sarà sicuramente venuto in mente l’esempio di Matìas Almeida, il quale a 2 anni dal ritiro avvenuto nel 2005, tornò in campo a dispensare ancora lampi della sua limpida classe. Non sappiamo oggi se anche il barese riuscirà nello stesso intento (il talento sicuramente non gli manca) ciò che però per il momento possiamo fare è ringraziarlo per averci fatto sussultare durante l’ennesima noiosissima sosta per le nazionali. Il resto solo lo scorrere del tempo lo stabilirà. D’altronde al “più forte calciatore con cui abbia mai giocato” (Totti dixit) nulla sarà mai precluso. E allora va ragazzo, corri. E illumina ancora quel grande sogno chiamato Calcio.