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ANDREAZZOLI, GENOA e il 3-5-2

Mister Andreazzoli, per tutti gli addetti ai lavori un grande conoscitore di calcio a cui piace il bel gioco.

Andiamo ad analizzare quindi quali sono gli elementi essenziali che il mister inserisce nel calderone per far si che il suo 3-5-2 diventi pura magia.

Magia che ha incuriosito addirittura uno dei prossimi protagonisti della nostra serie A, profilo che analizzeremo prossimamente, Mister Antonio Conte, il quale ha seguito l’allenamento pre partita di Mister Andreazzoli lo scorso anno ad Empoli.

Tecnologia. Grazie all’uso del drone durante il lavoro svolto in campo è abitudine del mister a fine seduta riguardare l’allenamento attraverso i video effettuati, analizzando le varie fasi del gioco, spaziando dal come si pongono i calciatori in fase di possesso e non possesso fino all’analisi dei singoli.

Permettendo cosi di avere una visuale a 360 gradi della situazione e poter lavorare meticolosamente sui dettagli.

La difesa a zona nelle situazioni di palla inattiva. Un vero e proprio pallino del mister quello sul come comportarsi in occasione dei calci da fermo.

Proprio la difesa a zona è stata la tesi del tecnico rossoblu di fine studio del Corso Master 1998-99 quando ha ottenuto l’abilitazione ad allenatore professionista di Prima Categoria, pubblicata nel 2000 dal Notiziario del Settore Tecnico della FIGC. 

Andiamo a leggere le quattro regole guida da seguire riportate nella stessa:

”Uno: tutti, partendo dalla propria posizione, si concentrano sulla ricerca della palla con movimento in avanti e in diagonale, senza indietreggiare ad esclusione (…). Due: ci si muove dopo che la palla è partita. Rispetto delle posizioni di partenza e dei compiti assegnati. Tre: occorre evitare l’anticipo che risulta il “pericolo numero uno”, con un attento lavoro sui tempi di gioco. Quattro: mai si è fuori dal gioco e dai compiti assegnati fin quando il possesso non è riconquistato oppure la palla non è allontanata”.

Calciomercato. Il mister dopo aver effettuato un attenta analisi del gruppo ha richiesto alcuni profili essenziali al club per ottimizzare il suo 3-5-2. Il nuovo DS del Genoa Stefano Capozucca avrà esaudito i desideri del mister?

Secondo il nostro punto di vista ha addirittura eccelso, andiamo ad analizzare nel dettaglio le motivazioni di tale affermazione dividendo gli acquisti per reparto, partiamo dalla difesa.

Cristian Zapata, l’innesto del colombiano garantisce al mister un difensore sicuro in fase di impostazione, che sa gestire la palla anche in zone avanzate del campo. Calciatore che anche se ha perso un po’ di potenza fisica rispetto al periodo al Milan è dotato di un ottimo anticipo ed è in grado di accorciare con i giusti tempi, qualità fondamentale per la difesa a tre.

Passiamo al centrocampo, addirittura due grandi colpi, il primo Kevin Agudelo (classe 1998) considerato in Colombia tra uno dei profili più interessanti dell’ultima generazione, con grandi margini di miglioramento, talento puro, il calciatore ha avuto un’ottima annata con la maglia del Deportivo Atlètico Huila di Neiva. Centrocampista che fa del pressing il suo diktat, dotato di buona tecnica e gran propensione agli inserimenti offensivi.

Agudelo ha giocato prevalentemente come mezzala ma può giocare tranquillamente anche sulla fascia mancina. Il suo piede naturale è il sinistro, ma anche il destro non è niente male. Riepilogando, è arrivato a Genova un calciatore con ottime doti tecnicoatletiche ed un cambio di passo spaventoso. Adesso tocca al maestro Andreazzoli trasformare questo giovane calciatore in plusvalenza pura.

Secondo colpo, inaspettato, geniale, con la collaborazione in prima persona del Presidente Preziosi.

Schöne, calciatore danese proveniente dall’Ajax che ha incantato tutti la scorsa Champions League, il calciatore arriva a Genova dopo ben 286 presenze, 64 gol e 52 assist. Regista classico, dai piedi raffinati e tecnicamente eccelsi, qualità imprescindibili per il gioco di Mister Andreazzoli, vedi Bennacer ad Empoli (ex squadra del mister). Schöne è un calciatore molto bravo anche in fase di interdizione e uno specialista nei calci piazzati. Maturità ed esperienza internazionale che a questo Genoa mancava.

Passiamo all’attacco, Andrea Pinamonti, classico numero 9 vecchia scuola, molto abile nel ruolo di centravanti, si esalta quando si tratta di offrire sponde per i compagni e creare spazi.

É dotato di un tiro potente e preciso e di un’ottima tecnica di base. Fisicamente ancora non è molto strutturato, questo però gli consente di avere un ottima accelerazione.

Giocatore che deve migliorare ancora nella finalizzazione e nella velocità di esecuzione sul breve. Sarà fondamentale per il Mister riuscire a far si che migliori i suoi difetti sotto porta. Nel 3-5-2 può essere molto importante per la sua grande velocità in progressione, partendo palla al piede dalla propria metà campo può creare spazi  e servire i propri compagni, oppure stazionare tra le linee aspettando l’occasione giusta per aggredire l’area di rigore. Ha il potenziale per diventare fra qualche anno uno dei migliori interpreti del suo ruolo in Europa, attendiamo e speriamo per il calcio italiano che Mister Andreazzoli gli lasci bere la pozione magica del suo calderone di cui parlavamo prima.