La squadra di Gasperini cede 1-2: decisiva la rete dell’israeliano Solomon a tempo scaduto. Ilicic sbaglia un rigore. Per l’Atalanta a segno Zapata
Atalanta-Shakhtar Donetsk 1-2
Gruppo C – 2^ Giornata Champions League 19/20
Atalanta bella ma sfortunata a San Siro – campo neutro a causa dei lavori di ristrutturazione del Gewiss Stadium –
La squadra di Gianpiero Gasperini ci prova di più, spinta da un pubblico caldissimo, ma alla fine l’esperienza gioca un ruolo fondamentale in questa competizione.
Lo Shakhtar Dontesk, squadra al vertice del campionato ucraino, è da molti anni a questa parte abituata a certi palcoscenici, e sotto questo punto di vista la differenza si è vista tutta.
Peccato perché l’Atalanta ci ha provato, ha osato spingendosi oltre i suoi limiti, ma probabilmente non era la sua serata di gloria. Le maggiori recriminazioni sono per il modo in cui è arrivata questa sconfitta: in contropiede e a tempo scaduto.
Ora per raggiungere gli ottavi di finale servirà una vera e propria impresa: al momento La Dea è fanalino di coda con 0 punti, a 3 punti dal secondo posto occupato in coabitazione dalla Dinamo Zagabria e dallo Shakhtar.
Il problema per i nerazzurri è che i prossimi due impegni sono assai proibitivi. Infatti avrà di fronte il Manchester City di Pep Guardiola, che in serata si è sbarazzato per 2-0 della Dinamo Zagabria.
L’ultima parola però spetta al campo, d’altronde da sempre la Champions League ci ha regalato storie meravigliose.
La Partita :
Gasperini schiera la sua Atalanta con il consueto 3-4-1-2, lanciando dal primo minuto Palomino in difesa e Pasalic a centrocampo.
Lo Shakhtar invece, guidato da Luis Castro in panchina, presenta il solito 4-2-3-1 con il tridente tutta fantasia Taison, Marlos, Kovalenko alle spalle di Junior Moraes.
Nella prima parte del match è l’Atalanta a fare la partita, ma non trova varchi concreti per via centrali.
Al 16′ la prima emozione che potrebbe cambiare il destino delle due squadre: scambio supersonico in area di rigore tra Gomez e Ilicic, con lo sloveno che viene atterrato da Krystov.
Il direttore di gara tedesco, dopo un attento check con il Var, decreta il calcio di rigore.
Dal dischetto si presenta lo stesso Ilicic che però si fa ipnotizzare dal portiere Pyatov. Sulla respinta ci prova poi Hateboer, ma la sua conclusione con il destro finisce sull’esterno della rete.
Nonostante il penalty fallito, il pubblico continua ad incitare i propri beniamini.
Al 28′ Pasalic trova un pertugio in area di rigore ma il suo tiro si stampa sul palo alla sinistra del portiere ucraino.
L’azione però continua, e su un cross dalla destra di Hateboer, Duvàn Zapata sfrutta il pasticcio in uscita di Pyatov e di testa deposita la palla in rete.
1-0 Atalanta ed entusiasmo alle stelle a San Siro. Quello del colombiano è il primo gol della storia atalantina in Champions League
Tuttavia gli orobici, invece di sfruttare la cresta d’onda che il vantaggio ha portato, inspiegabilmente abbassano il baricentro.
Lo Shakhtar quindi comincia a guadagnare metri e ad impostare il suo calcio, fatto di giocate sontuose e tagli alle spalle della difesa.
Proprio su una di queste situazioni, Marlos imbecca Junior Moraes che aggira difesa e Gollini prima di mettere la sfera in buca d’angolo.
Al 41′ è 1-1 tra Atalanta e Shakhtar. Ora sono gli ucraini a spingere con maggiore insistenza, e per poco non trovano il vantaggio prima del riposo.
Sugli sviluppi di un calcio di punizione, Marlos fa partire un mancino telecomandato che si stampa sulla traversa e chiude la prima frazione sul risultato di parità.
Nella ripresa i bergamaschi tornano in campo con un altro piglio e in pochi minuti chiudono gli ospiti nella propria metà campo.
Gasperini inserisce anche Malinovskyi e Gosens per dare maggiore brio alla sua squadra, ma le occasioni da gol latitano.
Le ghiotte chance arrivano soprattutto nella parte centrale del secondo tempo, entrambe targate Zapata.
Nella prima in scivolata manda di poco fuori a Pyatov battuto, mentre nella seconda è bravo il portiere della nazionale ucraina a negargli la doppietta personale con un’uscita bassa.
Il pareggio serve relativamente poco ad entrambe: dentro Muriel per Masiello, mentre nello Shakhtar entrano Solomon, Konoplyanka e Dodò.
Nell’ultimo dei quattro minuti di recupero arriva però la beffa più atroce. Sugli sviluppi di un corner per l’Atalanta, gli ucraini recuperano palla e fuggono via in contropiede: scambio tra i due neo entrati Dodò e Solomon, con l’israeliano che dribbla un difensore e timbra il 2-1.
Doccia gelata per i lombardi, infatti in quel momento arriva il triplice fischio del direttore di gara.
Gli applausi del pubblico nerazzurro sono convinti, ma ora per proseguire il sogno chiamato Champions servirà una vera e propria impresa.
Gasperini deve rimandare il primo successo nella massima competizione europea – 3 sconfitte su 3 partite di cui una sulla panchina dell’Inter –
Lo Shakhtar invece ritrova il successo in Italia dopo 8 anni – ultima affermazione il 2-3 contro la Roma nel 10/11 – rilanciandosi ampiamente nell’economia del girone.
Tabellino e Marcatori –
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Masiello (24′ st Muriel); Hateboer, De Roon, Pasalic, Castagne (13′ st Gosens); Gomez; Ilicic (13′ st Malinovskyi), Zapata. A disposizione: Sportiello, Kjaer, Freuler, Djimsiti. Allenatore: Gasperini
SHAKTHAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Bolbat (48′ st Dodo), Kryvtsov, Matviienko, Ismaily; Stepanenko, Patrick (24′ st Solomon); Marlos (40′ st Konoplyanka), Kovalenko, Taison; Moraes. A disposizione: Shevchenko, Bondar, Marcos, Dentinho. Allenatore: Castro
ARBITRO: Stieler (Ger)
MARCATORI: 28′ pt Zapata (A), 41′ pt Moraes (S), 50′ st Solomon (S)
NOTE: Pyatov (S) ha parato un rigore a Ilicic (A) al 16′ pt.
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