Anche se oggi quando sentiamo scandire la parola Ronaldo, la nostra mente immagina l’asso portoghese della Juventus, prima di lui c’è stato un’altro Ronaldo. Luis Nazario de Lima anche conosciuto come il fenomeno. Con una breve panoramica sulla sua carriera, qualche curiosità e una descrizione delle sue caratteristiche tecniche, oggi festeggiamo i 43 anni di uno dei giocatori più impressionanti mai visti su un campo da calcio.
Una breve Introduzione
Come altri gloriosi talenti che hanno fatto grande il calcio brasiliano, Ronaldo nasce in un quartiere povero di Rio de Janeiro, il 18 Settembre del 1976 . Precisamente nell’area nord ovest di Rio, in un sobborgo chiamato Bento Ribeiro. E’ il terzo figlio di una famiglia non agiata. Non fa altro che giocare a pallone per strada. Per i ragazzi, in Brasile non è un semplice gioco, ma è un modo per affrontare con leggerezza delle condizioni di vita precarie e difficili.
Ronaldo inizia con il futsal, il nostro calcetto, ma non come attaccante bensì come portiere. Nessuno nel centro sportivo Club Valqueire pensa di spostarlo da quel ruolo che tanto vuole. Ma ogni volta che esce dalla porta è incontenibile. Così con i primi gol, anche lo stesso Ronaldo si convince che lui deve attaccare la porta, non difenderla. Inizia a sognare il Maracanà, inizia ad emulare le orme di Zico, il suo mito. La sua naturalezza, il suo controllo di palla, non passeranno inosservati.
Il Flamengo si fa avanti, il provino è ottimo, l’interesse per il giocatore è alto, ma non abbastanza da finanziare i suoi trasferimenti giornalieri da Bento Ribeiro al centro sportivo. Ronaldo ne esce deluso, ma a posteriori, chissà quanti sono, ancora oggi, i rimpianti per questa poco lungimirante decisione da parte dei dirigenti del Flamengo. A questo punto, una squadra minore di Rio, il São Cristóvão lo fa suo. Iniziano valanghe di gol, con medie realizzative ben al di sopra dei comuni mortali.
Jairzinho, campione del mondo nel 1970, va ad assistere ad una sua partita. Suggerisce caldamente al Cruzeiro, di investire velocemente su questo giovane talento. I dirigenti della squadra di Belo Horizonte non esitarono un attimo, non badarono a spese.
Così, nel 1993 inizia la carriera professionistica di Luis Nazario de Lima e nel 1994, anche se non giocherà un minuto, farà già parte del Brasile di Dunga e Romario, a soli 17 anni, vincerà il mondiale negli Stati Uniti. Una esperienza che saprà ripetere nel 2002 con la maglia della Seleção, ma stavolta da protagonista incontrastato.
La carriera di Luis Nazario de Lima
Al Cruzeiro rimarrà per poco più di un anno. Tutti leggendo le sue statistiche – 56 gol in 54 partite – ed osservando la sua tecnica, erano consci che questo giovane fosse destinato a ben altri palcoscenici. Il PSV Eindhoven riesce a bruciare la concorrenza con un’offerta da 6 milioni di dollari. Il primo anno si presenta in Olanda, con 30 gol in 33 partite e nonostante uno dei primi pesanti infortuni della sua carriera, nella seconda stagione porta a casa 12 gol in 13 partite.
Molti osservatori si muovono verso Eindhoven. Quelli dell’Inter avevano già tenuto d’occhio il fenomeno, prima del suo arrivo in Europa. Ma è il Barcellona ad acquistarlo dal PSV. Siamo nel 1996, da questo anno in poi il talento di questo ragazzo di Bento Ribeiro esploderà e sarà evidente ad esperti e non, di essere di fronte ad un irripetibile fuoriclasse.
Nella sua prima stagione con il Barcellona, a soli 20 anni, vince una coppa di spagna, una supercoppa spagnola e una coppa delle coppe. Vince il titolo di Pichichi della Liga con 34 gol in 37 partite, mai nessuno al primo anno di Liga è riuscito a fare altrettanto. I titoli dei giornali spagnoli parlano di extraterrestre, inumano, di fenomeno. Il gol contro il Compostela è uno dei gol più belli mai realizzato da un calciatore, un mix di potenza e tecnica che ancora oggi incanta gli appassionati.
Dopo la vittoria della Coppa delle Coppe con il Barcellona, il presidente dell’Inter, Massimo Moratti, decide di voler a tutti i costi il Fenomeno per la sua squadra. E’uno dei primi clamorosi trasferimenti del calcio moderno. Per una cifra di 48 miliardi di lire, oggi quasi una sciocchezza, Ronaldo veste i colori nerazzurri. Il primo anno è incredibile, non vincerà il campionato per pochissimo, ma porterà a Milano una Coppa UEFA da protagonista, con un gol in finale da copertina.
Dopo il mondiale del 1998 in Francia, con il misterioso malore che lo colpì prima e durante la finale proprio contro i padroni di casa, Luis Nazario de Lima iniziò ad essere tormentato dagli infortuni. Da quel mondiale in poi non si riuscì più a vedere quel giocatore ammirato a Barcellona e nel primo anno a Milano. Uno strazio durato fino al mondiale del 2002 dove letteralmente vinse un campionato del mondo da solo, sigillando la vittoria in finale con due gol strepitosi.
In quello stesso anno passò al Real di Madrid e vinse il suo secondo pallone d’oro bissando quello strameritato del 1997. In Spagna, tra infortuni e straordinari colpi di classe, riuscì a vincere nuovamente il titolo di Pichichi della Liga e molti altri titoli di squadra. A parte la Coppa dei Campioni che è l’unica coppa che mancherà al suo prestigioso palmarès.
Nel 2007 termina la sua esperienza a Madrid e decide di ritornare a Milano, ma nell’altra squadra della città meneghina. Nel Milan non lascerà tracce indelebili, il suo fisico lo tradirà spesso come già successo a Madrid e nel 2009 deciderà di chiudere la sua carriera da professionista nel Corinthians, riuscendo comunque a vincere un campionato e una coppa del Brasile.
Il suo ritiro definitivo avviene nel 2011, avendo realizzato 352 reti in 518 partite, avendo vinto di tutto a livello di Nazionale e di Club, con l’unico grande rimpianto della coppa dalle grandi orecchie. Addetti ai lavori, appassionati, ma anche colleghi dello stesso fenomeno guardando le repliche delle sue partite continuano a chiedersi “Se non fosse stato così sfortunato, se non fosse stato martoriato dagli infortuni, a quali altre prodezze avremmo assistito?“.
Oggi Ronaldo è un dirigente sportivo, un procuratore e un imprenditore. Possiede diverse azioni e quote di squadre di calcio – Fort Lauderdale Strikers e Real Valladolid – e ha aperto una società di marketing in Brasile che si occupa essenzialmente di gestire le immagini di calciatori e sportivi.
Potenza, rapidità e tecnica
Ibrahimovic, Cassano, Maldini, Figo – l’elenco dei campioni potrebbe continuare – sostengono di non aver mai visto un giocatore simile a Luis Nazario de Lima su un campo da calcio. In particolare, durante la parentesi a Barcellona e il primo anno di Inter, Ronaldo aveva uno strapotere tecnico e atletico senza precedenti.
Nonostante fosse equipaggiato per numeri di alta scuola con il pallone fra i piedi, non eccedeva mai in virtuosismi. Il suo era un calcio verticale, naturale, semplice, con un unico obiettivo quello di segnare. Ambidestro era capace di smarcarsi in un fazzoletto e di colpire con precisione da ogni zona dell’area di rigore.
Le sue progressioni erano devastanti e la sua velocità di esecuzione era troppo per chiunque. Il suo controllo di palla, unito alla sua rapidità, gli facevano sempre guadagnare almeno un tempo di gioco sugli avversari. Difficile trovare un giocatore con queste abilità nella storia del calcio, solo gli infortuni ci hanno impedito di godere a pieno delle sue straordinarie capacità.
6 curiosità su Luis Nazario de Lima
- La famiglia gli diede nome Ronaldo in onore e come segno di gratitudine, nei confronti del dottore Ronaldo Valente che lo fece nascere
- La sua data di nascita è stata un mistero fino a quando il giornalista James Mosley ha realizzato una ricerca per un libro sul fenomeno nella quale ha scoperto che Ronaldo non è nato il 22 di Settembre come tutti sostenevano, bensì il 18 di Settembre
- Durante quasi tutta la sua carriera Ronaldo ha dovuto combattere contro l’ipotiroidismo
- Ha partecipato ad un reality show brasiliano Medida Certa, il cui format si basa sull’aiutare persone in sovrappeso
- Recentemente ha dichiarato di essersi sottoposto ad una vasectomia per problemi alla tiroide, ma di aver comunque conservato una abbondante scorta del suo seme per avere ancora figli
- Ronaldo si è sposato per ben 3 volte. Da queste relazioni ha avuto tre figli – un maschio e due femmine – ed inoltre ha riconosciuto un quarto figlio avuto da una relazione extraconiugale con una modella