il Comitato Olimpico Russo pare essere al centro della scena. Dopo aver conquistato l’oro nel “team event” del pattinaggio di figura, la premiazione è stata rinviata a causa di una presunta investigazione. Secondo numerose fonti, il motivo è un test positivo alla trimetazidina fatto registrare dalla 15enne Kamila Valieva.
Sospesa anche dalla gara individuale, il 15 febbraio attesa la decisione sull’Oro olimpico
Il CIO ha sospeso l’assegnazione delle medaglie della gara a squadre. Se viene confermata la decisione di squalifica l’oro va di riflesso alle atlete USA e il Giappone come terzo guadagna l’argento. Le atlete canadesi di sorpresa salirebbero sul podio. Lo short program è previsto è previsto per martedì 15 febbraio e per ora si parla di escusione per Kamila Valieva.La delegazione Russa ha già annunciato ricorso al Tas. Si torna a parlare di doping alle Olimpiadi, il caso è ancora un mistero mentre passano le ore, Il Tas valuta tutte le componenti di questa vicenda. E’ scoppiato come un fiume in piena, nella serata di martedì 8 ai Giochi invernali di Pechino, Olimpiadi 2022. La cerimonia di premiazione della gara di pattinaggio di figura a squadre “Team event” è stata sospesa pochi minuti prima del suo svolgimento: un fatto rarissimo in una grande e prestigiosa rassegna sportiva. La classifica della prova era stata vinta dagli atleti del Roc “Russian Olympic Committee” davanti a Stati Uniti e Giappone, il Canada al quarto posto. I russi da indipendenti si erano aggiudicati le classifiche nella prova individuale femminile. Kamila Valieva era all’apice della gioia con la squadra russa il team già pronti per i festeggiamenti, annunciati ma La federazione internazionale del pattinaggio “ISU” (International Skating Union) ha dichiarato immediatamente prima della premiazione “è insorto un caso legale” per immediata consultazione con il “CIO” (Comitato Olimpico Internazionale) c’è stato un attimo di silenzio. C’è da chiedersi se le olimpiadi invernali della 15 enne finiscono qui o ci sarà una di replica per il Comitato russo. Secondo le numerose fonti, il motivo è un test positivo alla trimetazidina fatto registrare dalla 15enne Kamila Valieva.
Il cuore non si ferma, la gara si: la trimetazidina
Scopriamo questo farmaco: la trimetazidina. Utilizzato come sale cloridrato, è un farmaco anti-ischemico che esercita la sua attività preservando il metabolismo energetico delle cellule esposte a ipossia o ischemia. Il farmaco sarebbe inoltre in grado di assicurare il normale funzionamento della pompa sodio-potassio conservando in questo modo l’omeostasi (il momento di stasi o raggiungimento della stabilità) cellulare. il farmaco è capace di ritardare la comparsa dell’ischemia da sforzo e viene impiegata nel trattamento e nella profilassi dell’angina pectoris. Una patologia ben conosciuta fa parte della categoria Beta bloccanti. E’ un farmaco considerato tra i più utilizzati per migliorare le prestazioni, testati dall’Agenzia mondiale antidoping.
Perché gli sportivi la assumono, come dopa gli atleti?
Nel momento in cui è richiesto uno sforzo estremo nel pattinaggio si arriva ad un alto grado di lavoro e preparazione fisica. La trimetazidina aiuta ad ottenerlo evitando al cuore “l’asfissia” e pompando più sangue. Un altro aspetto delicato e a rischio di ritorsioni legali è che andare a caccia di trimetazidina nelle urine di un atleta non è semplicissimo e la possibilità di sbagliarsi esiste. La presenza della molecola nelle urine può essere infatti il frutto dell’assunzione di un farmaco non proibito la lomerizina, si usa per le emicranie. Facendo le analisi, solo in caso di positività, entra in gioco la Wada in inglese World Anti-Doping Agency (WADA), è una fondazione creata per volontà del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), il 10 novembre 1999 a Losanna, per coordinare la lotta contro il doping nello sport. L’organo di controllo ha il compito di notificare quando gli atleti risultano positivi e perché e stila un rapporto chiaro ed esaustivo. Da quanto trapela sul fonte olimpico, i russi “noti gaffeur” avrebbero però dichiarato pubblicamente che il farmaco “non migliora la prestazione ma cura problemi cardiaci”. Molte imprecisioni un duro autogol: se la Valieva avesse davvero avuto problemi di cuore avrebbe dovuto, chiedere un’autorizzazione terapeutica all’uso del farmaco, che non risulta essere mai stata presentata e che probabilmente non sarebbe stata concessa. La trimetazidina è proibita in competizione e fuori competizione ed è classificata come “non specifici”, ovvero non permette di evocare la scusante di una contaminazione o assunzione accidentale questo perché il principio attivo è contenuto solo nel farmaco. Altro problema, la trimetazidina ha un’emivita bassa, ovvero viene eliminata molto rapidamente dall’organismo entro 5 massimo 7 ore. In questi casi, per evitare strascichi legali, le parti potrebbero concordare per un’archiviazione della posizione che susciterebbe comunque enormi polemiche: la logica per questo tipo di sostanze è binaria, quindi se la prendi sei positivo, oppure no. Americani, canadesi e giapponesi griderebbero all’ennesima complicità del “CIO”.
La 15enne può essere sanzionata?
Il problema dell’età di Kamila 15 anni complica ulteriormente il caso. A chi ha meno di 16 anni non si possono imputare colpe o squalifiche ma un risultato viziato da positività va annullato. Via l’Oro subito? Difficile dirlo, i casi di doping su ragazzi così giovani sono rari, la giurisprudenza scarseggia di casi o precedenti ai quali rifarsi quindi dopo la relativa sanzione il caso solleva dubbi sull’etica del pattinaggio e di tutto lo sport russo. Alla Wada sanno benissimo che la trimetazidina è utilizzata sistematicamente (un po’ come il Meldonium che Sharapova, prodotto molto meno pericoloso) nell’est europeo e in Cina. E’ chiaro che dietro il caso ci sarebbe un doping di squadra, attento e programmato per ottenere i risultati certi alle olimpiadi e non solo attesi.
La versione del Roc
Secondo il Comitato olimpico russo (Roc), Kamila Valieva ha il diritto di competere a Pechino 2022 e la sua medaglia d’oro un Oro, valido, malgrado la positività al doping riscontrata prima dei Giochi. In una dichiarazione, il Roc ha affermato di aver messo a disposizione un pool di legali e che la Valieva ha “il diritto di allenarsi” e di prendere parte alle competizioni senza restrizioni fino a quando la Corte arbitrale dello sport non deciderà diversamente”. Il test positivo è stato fatto prima dei Giochi e la medaglia d’oro nell’evento a squadre di pattinaggio artistico non dovrebbe essere “soggetta a revisione automatica”. Così il “Roc” chiude stamattina in un’ansa delle 8.00, i fan, il team e gli atleti coinvolti, aspettano il 15 per l’assegnazione delle medaglie.