Un pugile, la cui carriera sembra giunta al termine, ha una seconda occasione per tornare sul ring e dimostrare di essere ancora un campione. La vera storia di Jim Braddock raccontata in Cinderella Man.
Di nuovo sul ring
Nella New York della Grande Depressione, l’ex pugile James Braddock è costretto a svolgere diversi lavori, per mantenere la propria famiglia. Un tempo giovane promessa della boxe, a causa di un periodo di crisi, costatogli numerose sconfitte, e un infortunio alla mano destra, la carriera di Braddock sembra finita.
Un giorno, però, per l’ex pugile si presenta l’occasione per tornare sul ring. L’avversario di John Griffin non si presenta all’incontro e Braddock prende il suo posto. Griffin è molto quotato e gli esperti lo danno per sicuro vincitore. Braddock sa che, quella, è l’occasione giusta per tornare nella boxe ad alti livelli e rivivere i vecchi giorni di gloria.
Cinderella Man e il killer
James Braddock è passato alla storia con il soprannome di Cinderella Man grazie al suo ritorno inaspettato nella boxe ed è ricordato come uno dei più grandi pugili di tutti i tempi. Le sue prestazioni gli sono valse l’ingresso nella International Boxing Hall of Fame.
Dopo la sorprendente vittoria contro Griffin, Braddock ha sfidato e battuto John Henry Lewis e Art Lasky. Queste vittorie, gli hanno consentito di accedere alla finale, per il titolo di campione mondiale dei pesi massimi.
Nella finale del 1935, al Madison Square Garden, l’avversario da battere è Max Baer, campione del mondo in carica con una sanguinosa reputazione. Baer è infatti protagonista di una tragedia, nel match contro Frankie Campbell. Campbell viene messo KO con soli due colpi e non riprende più conoscenza. In ospedale muore per un’emorragia celebrale, causata dai pugni di Baer. Da questo episodio, il pugile di Omaha acquista la reputazione di killer del ring.