Il Brasile vince la 46° edizione della Copa America. Le reti di Everton, Gabriel Jesus (poi espulso) e Richarlison (su rigore) valgono il nono alloro continentale. La Seleçao in dieci soffre, ma riesce a resistere a un gagliardo Perù a cui non riesce l’impresa di rimontare lo svantaggio, dopo il pareggio su rigore di Guerrero.
Gli schieramenti delle due contendenti al titolo
Le due finaliste si presentano in campo schierandosi a specchio. Entrambe i c.t. adottano il modulo 4-2-3-1. Tite, rispetto alle partite precedenti, cambia il solo Filipe Luis per Alex Sandro, sulla fascia di sinistra e piazza davanti alla difesa i soliti Casemiro e Arthur, affidandosi, ancora una volta, al quartetto d’attacco composto da Gabriel Jesus, Coutinho, Everton e Firmino. Dal suo canto, El Tigre Gareca, non cambia di una virgola la squadra che dopo 44 anni ha conquistato la finale di Copa America e schiera per la terza volta consecutiva la stessa formazione: Gallese in porta. Advincula a destra, Trauco a sinistra, con Zambrano e Abram centrali. Tapia e Yotún davanti alla difesa e in avanti il trio offensivo, formato da Carrillo, Cueva e Edison Flores, a supporto della punta Paolo Guerrero.
I primi quarantacinque minuti di gioco della finale
Il Perù parte aggressivo come aveva fatto contro l’Uruguay. I terzini Advincula, a destra e Trauco, a sinistra, cercano di giocare alti per scongiurare le scorribande offensive di Everton e Gabriel Jesus. Ma alla prima sortita, al 15′, il Brasile è già in vantaggio. Gabriel Jesus, sulla destra, scherza due difensori dell’Albirroja e butta una palla al centro dell’area. Everton si avventa sulla sfera e, indisturbato, sigla la rete del momentaneo vantaggio.
Verso la mezz’ora, il Brasile, sembra in grado di imporre il proprio ritmo alla gara. Coutinho, Everton e Gabriel Jesus giostrano come vogliono il pallone. Ma arrivati al tramonto della prima frazione di gara, ecco che la partita cambia. 41′, Thiago Silva involontariamente tocca con la mano di appoggio un passaggio di Guerrero e Tobar decreta la massima punizione. Il Var interviene ma il direttore di gara conferma la sua decisione. Guerrero si presenta sul dischetto e spiazza Allison che perde la sua imbattiilità dopo 637 minuti (44′).
Il primo tempo finisce qui? No. Firmino, sulla tre quarti avversaria, recupera un pallone, Arthur glielo sradica dai piedi per poi porgerlo a Gabriel Jesus che con un tiro gela Gallese (48′).
La seconda frazione di gioco
Ad avvio di ripresa il Brasile prova a chiudere la partita. Al 51′ Coutinho, ci prova con un morbido pallonetto, ma finisce di poco fuori. Al 57′ Alex Sandro offre un’incornata a Firmino, ma la sfera finisce a lato della porta difesa da Gallese. Il Perù però non sta a guardare e cerca di contrattaccare. Cueva sembra in grado di illuminare il gioco dell’Albirroja che, qualche volta, si fa trovare nei paraggi dell’area di rigore brasiliana. Al 70′ Gabriel Jesus commette una grande ingenuità. Già ammonito, dà un’intenzionale spallata a Zambrano e si prende il secondo cartellino giallo. Al 74′ Edison Flores, tira una gran bordata da fuori area e per fortuna del Brasile, la palla finisce di poco alta.
La Seleçao deve resistere e per farlo non può giocare ballando, ma deve disputare una gara di grande corsa e sacrificio. Per grazia ricevuta, all’87’, Everton (oggi premiato come il migliore in campo), s’inventa un’azione e furbescamente si fa atterrare da Zambrano. Rigore. Anche, in questo caso, bisogna aspettare la conferma del Var, ma la decisione giusta è quella presa da Tobar. Richarlison si presenta sul dischetto e, dopo dodici anni, regala un trofeo di prestigio al Brasile.
Il personaggio della Copa America
Dopo 36 anni aveva riportato il Perù a giocarsi la fase finale di un Mondiale. Quest’anno invece ha riportato l‘Albirroja a giocare una finale di Copa America dopo 44 anni. L’artefice di queste imprese ha un nome: Ricardo Gareca. Un sopravvissuto. Ma non uno sopravvissuto della panchina. Un sopravvissuto vero, uno che è scampato a un agguato. Tempo fa, un pentito dei Narcos, ha ammesso che Pablo Escobar voleva farlo saltare in un attacco dinamitardo, essendo lui il centravanti del Deportivo di Calì (squadra rivale del suo Atletico Medellin), per vendicarsi di un torto subito dal cartello di Calì.
Il tabellino di Brasile-Perù
Brasile (4-2-3-1): Alisson; Dani Alves, Marquinhos, Thiago Silva, Alex Sandro; Arthur, Casemiro; Gabriel Jesus, Coutinho (Militão 77′), Everton (Allan 93′); Firmino (Richarlison 75′). Allenatore: Tite.
Perù (4-2-3-1): Gallese; Advincula, Zambrano, Abram, Trauco; Tapia (C. Gonzáles 82′), Yotún (Ruidiaz 78′); Carillo (Polo 86′), Cueva, E. Flores; Guerrero. Allenatore: Ricardo Gareca.
Reti: Everton (15′), Guerrero su rigore (44′) Gabriel Jesus (45’+3′), Richarlison (90′).
Arbitro: Roberto Tobar (Cile).
Ammoniti: Gabriel Jesus (30′), Tapia (49′), Thiago Silva (52′), Zambrano (68′), Gabriel Jesus (70′), Advincula (84′), Richarlison (90′).
Espulso: Gabriel Jesus per doppia ammonizione (70′).
Stadio: Estádio Jornalista Mário Filho, più noto come Maracanã (Rio de Janeiro).