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Dietro la bufera tra Hamilton e Piquet in F1: c’è qualcun altro?

Dietro la bufera tra Hamilton e Piquet c’è di più ! La vendetta è un piatto che va servito freddo. come in un film di Quentin Tarantino si è scavato bene per trovare una vecchia frase di quasi un anno fa di Nelson Piquet che dava del “negretto” a Lewis Hamilton.  Ha riacceso in un attimo la rivalità con Max Verstappen sui social, ma perché inscenare tutto questo?  È la vigilia del GP di Silverstone, in Inghilterra, patria del pilota di casa Lewis Hamilton: viene fuori questa cattiveria gratuita proprio la settimana giusta, nel GP perfetto, per infangare un acerrimo nemico. Ma chi ama Lewis, per il suo carattere e le sue doti, non guarda certo ai commenti negativi sul colore della sua pelle. Ovviamente il tifo inglese odia, come è giusto che sia nell’immaginario collettivo, F1 Red Bull e Max Verstappen.  

Un Piquet nel paddock

In più, se vogliamo dirla tutta, la vistosa fidanzata di Max, sempre presente nel paddock e che scalpita per l’incoronazione dell’olandese ad ogni GP, è, guarda caso, proprio la figlia adorata del tre volte campione del mondo brasiliano, Nelson Piquet, autore della frase ingiuriosa.  Guarda un po’, la signorina ha poi mandato avanti il cugino Rodrigo, imbarazzatissimo e molto poco inglese, per difendere il padre dalle accuse della stampa. Questo dettaglio certo non è sfuggito ai fan attenti, che postano ogni aneddoto della vita dei loro beniamini.

Dietro la bufera tra Hamilton: like e post inattesi

Il fatto che Verstappen stia dominando da qualche GP, non vuol dire che il mondiale di quest’anno sia già concluso: questo messaggio non deve passare assolutamente. Hamilton al momento è in difficoltà e molti nel Circus vorrebbero spingerlo fuori dai giochi; ma non si è ritirato come qualcuno suggeriva all’epoca del famoso doppiaggio a Imola. L’arroganza dimostrata nei confronti del pilota inglese non ci piace. Da tempo ne fa parte Kelly Piquet, modella brasiliana sempre appiccicata al suo Max, ma soprattutto figlia di Nelson. Che ora tace, ma in realtà parla rumorosamente con un “like”, pesante come un macigno, messo a un commento del cugino Rodrigo su Instagram: “La nostra nonna Inacinha, la madre di mio papà, l’anima e il cuore dei miei zii, ci chiamava tutti negri. Non si tratta di razzismo, ma di amore. Fanc… mondo ipocrita”. L’imbarazzo è un’idea sottile tanto che Hamilton non trova nemmeno l’idea di arrabbiarsi.

Dietro la bufera tra Hamilton: c’è la tappa inglese

Parliamo ovviamente della bufera sulle frasi razziste rivolte da Nelson Piquet a Lewis. Ma se guardiamo indietro, sono diversi i torti fatti ad Hamilton, sette volte campione del mondo. Otto mesi fa si è visto scippare dell’ottava corona iridata dalla decisione dell’allora direttore di Gara, l’australiano Michael Masi, cacciato proprio per aver favorito il sorpasso finale ad Abu Dhabi con il trionfo iridato dell’uomo olandese della Red Bull. Quindi sono diversi i torti al “negretto di Piquet”. E le frasi del tre volte campione mondiale sono state un sasso tirato al momento giusto, niente da dire. Non ci si aspettava questo calo di eleganza da parte del brasiliano.  L’episodio era del novembre scorso e trae origine dall’incidente tra Lewis e Max nel GP di Inghilterra del 2021, con quest’ultimo finito a muro. Incidente che non è mai stato digerito da Piquet, padre della fidanzata di Max. Perché quest’episodio esce solo adesso, con tanto di censura per linguaggio discriminatorio e razzista dai media inglesi?

La FIA risponde senza indugio

“Lewis è un ambasciatore incredibile del nostro sport e merita rispetto. I suoi sforzi instancabili nel promuovere l’inclusione e la diversità sono una lezione per tante persone e anche la F1 è coinvolta e impegnata in questa direzione” La federazione internazionale dell’auto commenta a sua volta durissima: “La FIA condanna fortemente qualsiasi linguaggio e comportamento razzista o discriminatorio, non devono trovare spazio nello sport o nella società in generale. Esprimiamo la nostra solidarietà a Lewis Hamilton e sosteniamo pienamente il suo impegno per l’uguaglianza, la diversità e l’inclusione”.  L’ex pilota brasiliano Nelson Piquet, tre volte iridato di F1, si è scusato “con tutto il cuore” con il sette volte campione Lewis Hamilton, dopo averlo definito “neguinho‘”. Scuse che potrebbero non bastare: stando a quanto riportato da BBC Sport, al brasiliano, da ora in avanti, verrà infatti negato ogni accesso al paddock della massima serie.   

Lost in translation?

La traduzione che circola sui social media non è corretta. Piquet commenta: “Quello che ho detto è stato interpretato male. Non voglio difendermi, ma voglio chiarire che il termine utilizzato è un termine che nella lingua portoghese-brasiliana è sinonimo di ‘ragazzo’ e quindi non è offensivo. Non avevo lo scopo di offendere e di fare riferimenti al colore della pelle, e non userei mai quella parola nel senso in cui sono stato accusato in alcune traduzioni”. Ha spiegato Piquet criticato ampliamente per l’espressione utilizzata dalla Federazione Internazionale dell’Automobile e dalla Formula 1.   Hamilton al quale l’anno scorso il Brasile ha concesso la cittadinanza onoraria, ha scritto su Twitter: “Queste sono più che parole. Queste mentalità arcaiche devono cambiare e non hanno posto nel nostro sport”.   

Dietro la bufera tra Hamilton, un commento è leggenda

Ecco i commenti razzisti di Nelson Piquet fatti per un audio podcast brasiliano a novembre scorso, che è stato poi diffuso sui social: “Il n****etto ha messo la macchina in modo che Verstappen non potesse sterzare. Il n****etto l’ha fatto perché sapeva che quella curva non avrebbero potuto farla in due. È stato fortunato che solo l’altra macchina sia andata a sbattere, ha agito in modo sporco”. Il riferimento era all’incidente tra Hamilton e Verstappen nel GP a Silverstone del 2021. Alla vigilia del GP della Gran Bretagna a tenere banco nel paddock della Formula 1 sono soprattutto le offese razziste rivolte dal leggendario Nelson Piquet al sette volte campione del mondo Lewis Hamilton che ha risposto da par suo tramite i social network definendo l’anziano collega come “arcaico”. E le polemiche che si trascinano dall’anno scorso stanno separando le tifoserie a favore dell’uno o dell’altro. Se lo scopo era quello di attirare l’attenzione sul prossimo GP, il risultato è stato decisamente raggiunto.