Il bulgaro si risolleva dal momento più difficile della sua carriera approdando alle semifinali dello US Open | Affronterà Medvedev
US Open, New York –
Uno Slam pazzo e imprevedibile come da tempo non vedevamo: dopo Djokovic, lo US Open perde un altro dei suoi dei, con la caduta di Roger Federer per mano di Grigor Dimitrov.
Nessuno lo aveva pronosticato alla vigilia, neanche il più audace degli scommettitori avrebbe puntato un singolo dollaro su un risultato del genere. Tuttavia non si è fatto i conti con la nobiltà di questo sport, il suo spirito di sacrificio, il suo saper raccontare storie giorno dopo giorno.
E anche se ti chiami Roger Federer e ogni mattina dopo colazione fissi la tua stracolma bacheca ricca di trofei, puoi essere – per una volta – protagonista in negativo.
Dimitrov è riuscito questa notte a far ciò che non aveva mai fatto nel corso della sua carriera, ossia battere l’elvetico. Gli head to head tra i due erano impietosi: 7-0 per il tennista di Basilea.
Molti quindi avranno pensato ad un passaggio in carrozza verso le semifinali per Roger, ma questa era una partita particolare per una serie di aspetti.
Diciamocelo chiaramente, il bulgaro era ormai a priori considerato un nobile decaduto del tennis. Ma questo ragazzo ha ancora un grosso credito nei confronti della fortuna, e ha deciso quindi di riscattarlo qui a New York.
Precipitato al n.78 nella classifica mondiale, dopo i fasti della vittoria alle ATP Finals di Londra 2016 è finito presto in un infinito vortice nero.
Una serie lunga di infortuni lo ha tenuto fuori dai campi per un buon periodo, a cui si sono poi aggiunti anche problemi di tenuta mentale.
D’altronde, come dargli torto, quando non sei abituato a perdere e arrivano le sconfitte, nella tua testa partono in sequenza tanti campanelli d’allarme.
Solo sei settimane fa Dimitrov chiedeva una wild card all’ATP 250 di Atlanta per finire battuto già al primo turno dal n.409 Kevin King. Sembra passata una vita, ma oggi Grigor è in semifinale allo US Open.
Per la terza volta parteciperà al penultimo atto di un major, dopo Wimbledon 2014 e Melbourne 2017, ma quest’occasione per lui sarà maggiormente speciale.
Nella nottata ha disputato una delle migliori partite della sua vita, anche se dall’altro lato della rete ha trovato sicuramente un Federer non al 100%. Ma lo svizzero, che è detentore di Slam anche fuori dal campo, non troverà mai attenuanti in una sconfitta.
Infatti Roger ha sì confermato i problemi alla schiena, ma ha comunque sottolineato appieno i meriti del bulgaro. Resta però per lui quella famosa e atroce ‘maledizione americana‘; infatti dopo il filotto di 5 vittorie tra il 2004 e il 2008, non si è più imposto sul cemento del Billie Jean King National Tennis Centre.
Eppure sin dai primi scambi ci aspettavamo una partita differente: The King subito a razzo in avvio sul 3-0. Il tempo che gli spettatori dell’Arthur Ashe vadano a prendere una rinfrescante bibita gassata che il primo set è già finito: 6-3 Federer.
Dimitrov sente terribilmente la pressione e parte un pò contratto, ma a lungo andare riesce finalmente a sbloccarsi. Infatti tiene con maggior sicurezza i suoi turni di battuta e addirittura centra il break al sesto game.
Poco dopo però spegne per un attimo la luce, Federer non è qui per ammirare la Statua della Libertà ed effettua il contro-break.
Il tanto calore del pubblico, ansioso di vedere una bella partita, viene subito smorzato, poiché molti pensano che si vada già verso i titoli di coda.
Tuttavia vengono subito accontentati, o meglio è Federer che fa loro un regalo: da 30-0 l’elvetico si fa raggiungere, poi sbaglia un passante, una comoda volée e stecca sul set point. Il pasticcio è fatto e Dimitrov rimette in parità il match.
Gli spettatori paganti a Flushing Meadows hanno ora una vera partita da ammirare. La disputa è molto bella, anche se si alternano momenti di tennis sopraffino ad errori insoliti per i due.
Federer soffre gli scambi continui da fondo campo, ma è perfetto con la prima nei suoi turni di servizio. Sul 2-2 sale 0-40, ma una dopo l’altra getta alle ortiche le tre palle break.
Poco male, perché due game più tardi Dimitrov educatamente gli porge il favore del secondo set: come nel primo parziale regala il break con un doppio fallo.
La schiena del numero 3 al mondo comincia un pò a scricchiolare, ma sul 15-40 riesce a venir fuori grazie al servizio. Poi un meraviglioso lob liftato di dritto gli consegna il nuovo vantaggio per 6-3.
La tenuta fisica non è delle migliori, Roger lo sa e cerca quindi di accorciare il più possibile gli scambi. Più si allunga la partita e più Dimitrov avrà possibilità di vincerla.
Federer comincia a vedere gli spettri quando perde il servizio in apertura, ma lui non molla e va vicino al 3-3, ma un gran passante in corridoio del suo avversario lo tiene a debita distanza.
Sul 2-4 Dimitrov potrebbe chiudere in anticipo il set, ma ha da recriminare. In un gioco interminabile – 22 punti – il bulgaro brucia 7 palle break di cui tre consecutive.
Sul 5-4 i ruoli si invertono: questa volta è il finalista di Wimbledon ad andare 0-40. La ripresa del bulgaro però si vede anche in questi momenti: salva 5 palle break per poi portarsi a casa il set.
Questa diventa ora una mazzata difficile da digerire per Federer, che oltre che con il punteggio deve fare i conti con lo stato della sua schiena. All’alba del decisivo set esce momentaneamente dal campo con il suo fisioterapista, al rientro forse da qualche parte aveva già pronta la bandiera bianca.
Ovviamente mostrarla non è nelle sue corde e Roger ci prova comunque. La sofferenza però è evidente e Dimitrov come un fulmine va avanti 4-0.
A questo punto il baratro per lo svizzero pare sempre più vicino, con Dimitrov che si limita a controllare da fondo campo prima di chiudere per 3-6, 6-4, 3-6, 6-4, 6-2.
Grishor centra la vittoria più incredibile della sua carriera oltre la possibilità di disputare una semifinale Slam.
E morale della favola, domani notte il bulgaro avrà grandi possibilità di giocarsela. Infatti il rullo Medvedev – uno dei giocatori più in forma del 2019 – è uscito incerottato dal match contro Wawrinka.
Il russo nonostante dei forti dolori alla coscia destra è riuscito a prevalere su Stan per 7-6(6), 6-3, 3-6, 6-1.
In più occasioni il n.5 al mondo è andato vicino al ritiro, ma ha stretto i denti e centrato l’obiettivo. Ovviamente per il penultimo atto non potrà essere al 100%.
Una nota positiva per lui può essere però la pace fatta con il pubblico americano, dopo le incessanti polemiche dei giorni scorsi.
Sale l’attesa per Berrettini –
Oggi è ancora tempo di quarti di finale. In Italia l’attesa è tutta per Matteo Berrettini, primo italiano dopo 42 anni a centrare un quarto di finale Slam.
L’appuntamento per il match contro Monfils è fissato per le 19:15 circa (ora italiana).
Nella notte il tabellone si chiude con la sfida tra Nadal e Schwartman. Con le premature uscite degli eterni rivali Djokovic e Federer, lo spagnolo non può che essere il naturale favorito per portarsi a casa il suo quarto US Open.
Tabellone femminile: Serena show –
Una Serena Williams in uno stato di forma pazzesco procede spedita alle semifinali a Flushing Meadows. La povera Wang (n.18) porta a casa un solo game, venendo demolita per 6-0, 6-1.
La padrona di casa affronterà domani Elina Svitolina – vittoria su Konta – alla sua seconda semifinale Slam consecutiva.
Quarti di finale maschili –
[5] D. Medvedev b. [23] S. Wawrinka 7-6(6), 6-3, 3-6, 6-1
G. Dimitrov b. [3] R. Federer 3-6, 6-4, 3-6, 6-4, 6-2
[24] M. Berrettini – [13] G. Monfils Oggi ore 19:15 (ora italiana)
[20] D. Schwartman – [2] R. Nadal Questa notte ore 02:30 (ora italiana)