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HomeMotoriDonna pilota, di classe: le figure più celebri del volante

Donna pilota, di classe: le figure più celebri del volante

Oggi, ripercorriamo la storia. Maria Teresa De Filippis, classe 1926, “ha scritto la leggenda, o quasi“, essendo la prima donna pilota a qualificarsi per la partenza di un Gran Premio di F1. Esordisce nel 1958 al GP di Monaco su Maserati 250 F senza qualificarsi, partecipa a quattro GP e riesce a centrare il decimo posto nel GP del Belgio. In Portogallo e Italia, invece, si ritira. Nel 1959 passa alla scuderia Porsche KG e con la Porsche prova a qualificarsi per il Gp di Monaco ma non ci riesce. Girando 3 secondi più lenta dell’ultimo pilota qualificato è esclusa dalla competizione. Si è spenta nel 2016. 

Lella Lombardi

Classe 1941, piemontese, figlia di un industriale dei salumi, Lella lombardi famosissima, è stata la seconda donna a correre e qualificarsi in F1 fino ad ora. Lella, è anche l’unica ad essere andata a punti in un GP di F1.  Iniziò a guidare a 13 anni, giovanissima, assecondando la sua passione per il volante, per poi passare a kart, formula Monza, Formula 3, Formula 850, Formula Ford Mexico e arrivare in F1 con il 6° posto nel GP di Spagna 1975 con una March 751. Il GP si corse al Montjuich tra le proteste dei piloti per le condizioni di sicurezza scarsissima, e fu funestato dall’incidente di Stommelen che causò quattro vittime tra il pubblico e definì anche la sospensione della corsa. Fu la prima volta che in un GP venne assegnato un punteggio dimezzato, il sesto posto di Lella finì per valere mezzo punto, ma simbolicamente era un traguardo enorme e ad oggi insuperato. Ritiratasi dalle competizioni nel 1988, si spegne nel 1992.

Jutta Kleinschmidt

classe 1962, Il rally era il suo mondo fino alla fantastica “Dakar”. È nella storia l’unica donna ad aver vinto una Dakar: il trionfo nel 2001 su una Mitsubishi Pajero. Il suo “periodo Dakar” fu lungo e proficuo: la corse 16 volte, 3 in moto e 13 consecutive in auto, fra Buggy Schlesser, Mitsubishi Pajero, Volkswagen Touareg e Bmw X3. Le sue foto con la galleria BMW sono famose, lei è fiera nella sua tuta, sempre impeccabile. La pilota tedesca, bionda, spalle dritte e alta vanta alcune foto di copertina in alcune riviste del settore dell’epoca.  La sua vena agonistica si è espressa anche in circuito, con la vittoria, nel 2008, alla 24 Ore del Nürburgring nella classe S2 su una BMW 330d. Ora fa coppia con Nasser Al Attiyah nel team Cupra Abt del campionato di Extreme E riservato ai Suv Elettrici.

Danica Patrick

Prima donna pilota a condurre in testa la 500 Miglia di Indianapolis e a vincere una gara nella categoria Indy Car Series, la Indy Japan 300 del 2008, si fa notare anche per la sua bellezza. Jenson Button commenta: “Con le sue curve distrarrebbe i meccanici, i piloti e tutta la platea”.  È tuttavia un pilota vero, con gli “attributi”, ed una delle “tre donne” ad essersi aggiudicata una vittoria nelle più importanti competizioni a livello mondiale, insieme alla Kleinschmidt alla Dakar e a Michèle Mouton vincitrice di 4 gare nel Campionato del Mondo Rally. E’ anche la prima donna ad essersi qualificata in pole position nella NASCAR, a Daytona 500 nel 2013. Inizia a correre giovanissima nei kart a soli 10 anni, imponendosi in diversi campionati nazionali; a 21 anni, e dopo un lungo tirocinio nelle serie minori, resta ancor oggi l’unica americana e l’unica donna ad aver vinto la formula Ford Festival inglese. Nel 2003, ad Atlanta, nella rischiosa e competitiva Le Mans Series, Danica e il suo compagno in pista, il francese Jerome Policand, portarono la loro Ferrari 550 della Prodrive vincendo sul circuito cittadino di Long Beach.

Ana Carasco donna pilota motociclista

Ana Carrasco Gabarrón motociclista spagnola, inizia a guidare una mini moto all’età di 3 anni passando poi per varie categorie 70, 80 e 125 ed approdando al Campionato Velocità Spagnolo CEV nel 2011, diventando la prima donna a segnare punti in questa serie. Passa al Motomondiale classe Moto3 nel 2013 per JHK Laglisse, seconda spagnola dopo l’apparizione di Elena Rosell nel 2011. In quell’anno si classifica 15° in Malesia, prima donna a conquistare punti dopo 12 anni dal 14° posto della tedesca Katja Poensgen nel GP d’Italia del 2001. Ma è nel 2017 nel Campionato Mondiale Supersport 300 su una Kawasaki Ninja del Team ETG Racing che Ana ottiene la sua prima vittoria iridata. Duplica nel 2018 con  due vittorie, ad Imola e a Donington Park, laureandosi campionessa del mondo all’ultima gara, di fatto la prima donna nella storia a vincere il titolo. Durante la stagione 2020, ha riportato la frattura a due vertebre toraciche in una caduta in una prova di settembre a Estoril, in Portogallo. Questo infortunio l’ha costretta al ritiro anzitempo per il resto della stagione, ma la vittoria ottenuta e i punti delle precedenti gare le consentono comunque di figurare 8° in campionato. Viso duro, donna concreta, molto consapevole del suo fisico piccolo e potente, grandi spalle, polsi grossi, da uomo quasi, un suo modo nervoso di guidare, lei vuole arrivare, non le basta partecipare, vuole vincere ad ogni gara come fosse quella decisiva per il mondiale.  Si sottopone ad un intervento per fissare delle placche alle vertebre D4 e D6. Il 12 gennaio, dopo un recupero molto veloce, sono state rimosse le placche e il 24 febbraio è tornata in pista in occasione di due giorni di test a Barcellona per prepararsi all’inizio del campionato. Nel 2021 ottiene una vittoria. Nel 2022 torna nella classe Moto3 del motomondiale con il team BOE SKX in sella a una KTM, in sostituzione di David Salvador. Costante e tenace ci piace questa donna forte che si rompe ma non si piega.

Kiara Fontanesi

E’ la famosissima Chiara con la K, così la racconta lo Speaker. E’ la più grande crossista della storia. Sei, volte campionessa del mondo (più due Motocross delle Nazioni) con 13 GP vinti, la generazione rosa dello sport, che ha detto no ai pregiudizi.  Il motocross non è sport per ragazze, ma nemmeno per mamme!  Una neo mamma non può vincere nel motorsport, lei dopo due mesi dal parto, invece, li ha messi tutti zitti e buoni vincendo il Gran Premio d’Olanda nel 2019.  Adesso la campionessa del mondo si è presa una pausa e tornerà sicuramente, ma solo quando, la bimba compirà 3 anni nel novembre 2022. Il Mondiale lo vincerà con la foto della figlioletta sul podio questa volta. Ora è fresca la notizia sui social del “nuovo pancione” e poi dopo questa lei è pronta perché le donne di Parma non si fermano mai!

Vicky Piria

Metà italiana e metà britannica, è giovane ma vanta un curriculum di tutto rispetto nel mondo del motorsport. La pilota affronterà colleghi di altissimo livello nel campionato Electric GT a bordo della Tesla Model S. Lei dice: “E’ tutto un mondo di uomini”, le donne in sostanza, le guardano solo in reggiseno e non come piloti veri, sia se guidi una F1 che una gran moto non cambia molto, donna sei e donna rimani.  Una bella rivincita con l’annuncio del neonato campionato Electric GT, l’Italia guadagna una nuova presenza nel motorsport internazionale con la partecipazione di Vicky Piria, mentre continuano ad arrivare le candidature per ottenere uno dei 20 posti disponibili. La giovane e bella Vicky è già presente nella line-up della stagione inaugurale e dovrà vedersela con veri e propri veterani delle 4 ruote, come Tom Coronel, staremo a vedere. Vittoria “Vicky” Piria nasce a Milano l’11 novembre 1993. Madre britannica e padre italiano. Lei è la prima di tre fratelli, gli altri due sono Joey (1995) e Paolo (2000). La passione per i motori nasce nel 2003 quando, col fratello Joey, Vittoria gira per la prima volta in kart su un piccolo circuito nel milanese. Da qui abbandona completamente l’equitazione per passare al karting. Nel 2003 comincia la sua carriera partendo dal campionato regionale Lombardia Classe 50 Baby. Muove i primi passi nel mondo del motorsport e nel 2008 riesce ad entrare nella categoria KF3. Nel 2009 avviene il passaggio alle monoposto: col “team Tomcat Racing”partecipa a sei gare in Formula 2000 Light e due gare in Formula Renault 2.0. Stesso anno partecipa anche alla gara di apertura della Formula Lista Junior a Dijon. Nel 2010 il team Tomcat Racing si iscrive al campionato prima edizione, Formula Abarth. La giovane italo-britannica chiude la stagione al 34esimo posto, migliore risultato un 15esimo posto a Magione. L’anno dopo, in “Formula Abarth”, si divide tra serie italiana ed europea e con il team Prema Powerteam riesce ad ottenere 5 piazzamenti a punti nel circuito italiano e altri 3 nella competizione europea. Alla fine sarà 15esima in classifica italiana 18esima in graduatoria europea. Il 2017 segna l’ingresso nel campionato Electric GT, una nuova avventura tutta da serie E.