Il coronavirus ha fermato anche la MotoGp. In queste ultime ore è giunta notizia dell’ennesimo annullamento che ha riguardato il Gran Premio di Francia a Le Mans. Come sta accadendo in altre realtà sportive, si teme che questo stop forzato e prolungato nel tempo possa provocare ingenti danni finanziari alle squadre iscritte al campionato. Allo scopo di cominciare ad ovviare a quest’incombente crisi, la Dorna ha deciso di fornire aiuti economici concreti ai team indipendenti del mondiale.
L’azienda spagnola che gestisce il motomondiale ha annunciato di aver varato un piano strategico che mira a fornire un valido supporto ad alcune realtà della MotoGp. Nel dettaglio, le squadre indipendenti riceveranno un sussidio pari a 4,5 milioni di euro per i mesi di aprile, maggio e giugno. La lista ufficiale comprende Avintia Ducati (piloti Zarco e Rabata), Gresini Aprilia (Aleix Espargaro e Iannone), LCR Honda (Crutchlow e Nakagami), Petronas Yamaha SRT (Quartararo e Morbidelli), Pramac Ducati (Miller e Bagnaia) e infine KTM Tech3 (Oliveira e Lecuona).
Dorna ha chiarito che gli aiuti economici verranno versati nel corso delle tre suddette mensilità a prescindere che ci sia o meno l’inizio del campionato del mondo 2020 che finora non è ancora partito a causa dell’emergenza sanitaria globale. L’obiettivo è quello di tutelare «il benessere economico delle squadre indipendenti», pensando ai loro dipendenti e anche alla continuazione della loro attività in futuro.
Inoltre la società spagnola ha evidenziato che l’Irta (l’associazione che comprende tutti i team motoristici) ha già provveduto al versamento dei pagamenti per tutti i team con l’obiettivo di fornire un concreto contributo in questo periodo di crisi. Infine non si esclude che prossimamente possano arrivare ulteriori iniziative rivolte alle aziende intermedie e leggere del motomondiale.
Dorna: il piano economico preso di comune accordo con Fim
Nel suo comunicato ufficiale, Dorna ha riportato che la decisione relativa al versamento di un sussidio economico ai team indipendenti della MotoGp è stata presa di comune accordo con la Fim (Federazione Internazionale di Motociclismo). Inoltre ha ringraziato per l’impegno profuso finora anche gli azionisti Bridgepoint Capital e CPP Investments. Infine i vertici del motomondiale hanno voluto ricordare che in questo periodo di emergenza si sta lavorando alacremente affinché l’unica conseguenza per tutte le squadre di questa fase critica sia soltanto un «calendario modificato».
Cancellata la gara di MotoGp a Le Mans
A proposito del destino della stagione 2020 della MotoGp, è arrivato il parere di Luigi Dall’Igna a Radio Sportiva. Il direttore generale di Ducati Corse, in seguito all’annullamento della gara di Le Mans che ha rimandato la partenza del campionato del mondo al Mugello al 31 maggio, si è detto poco convinto che si possa correre realmente in Italia, anche se ovviamente c’è sempre la speranza che la situazione possa volgere verso il meglio in tempi brevi.
L’ingegnere italiano si è anche soffermato sul pesante impatto economico che questa contingenza rischia di avere sull’intero movimento, dicendo che bisognerà ragionare a fondo sui provvedimenti da adottare per scongiurare una crisi non solo della MotoGp, ma di tutto il mondo dello sport. Sull’eventualità che si possa avere un mondiale 2020 a calendario ridotto, ha dichiarato che 13 gare sarebbe «un numero che vale in condizioni normali».
Tuttavia, tenendo conto della drammatica pandemia da Covid-19 che si è abbattuta sull’intero pianeta, Dall’Igna crede che sia molto difficile poter ridisegnare il calendario su 13 Gran Premi. Si potrebbe, in alternativa, trovare un accordo per dare validità alla stagione anche con un numero inferiore di corse, e la sua proposta è quella di avere ad esempio 10 competizioni complessive.