Fabio Aru non sta di certo attraversando la fase migliore della sua carriera. Il campione sardo non riesce a conquistare un podio ad un grande giro dal 2015 quando vinse la Vuelta Espana, mentre il suo ultimo miglior piazzamento nella top-ten è stato quello al Tour de France del 2017. Da quel momento, a causa di una serie di infortuni che l’hanno perseguitato e di vicende più o meno sfortunate, non è più riuscito a brillare. Nemmeno la partecipazione alla Vuelta di quest’anno è stata positiva: l’ex campione d’Italia, infatti, è stato costretto al ritiro alla 13ª tappa a causa di un’infezione causata da un virus che gli ha creato non pochi problemi.
Nonostante ciò, in sede di ciclomercato il fuoriclasse 29enne è uno degli atleti più ambiti dalle grandi squadre attualmente in circolazione. Il contratto con la UAE Emirates andrà in scadenza il 31 dicembre 2020, e quasi certamente non verrà rinnovato. I dirigenti del team, infatti, non sono soddisfatti delle performance del ciclista isolano e di conseguenza pare non siano intenzionati a prolungargli un accordo che, tra le altre cose, prevede un ingaggio di 3,2 milioni di euro stagionali.
Inoltre il team arabo starebbe pensando di puntare tutto sull’astro nascente Tadej Pogacar, che di recente ha firmato un adeguamento a cifre da capogiro. Questa situazione sembra il preludio ad un addio al corridore italiano al termine del prossimo anno.
Sicuramente, da grande professionista qual è, anche se i rapporti con UAE Emirates non sono del tutto idilliaci, Fabio Aru farà di tutto per rialzarsi nella prossima stagione e per tornare ad essere il grande campione che nel 2014 e 2015 è salito sul podio al Giro d’Italia. Nel frattempo però il mercato intorno a lui si sta già muovendo, infatti trattandosi comunque di un talento cristallino del ciclismo internazionale, ci sarebbero ben quattro grandi squadre pronte a contenderselo per il futuro.
Da Ineos a Bardiani: tutti vogliono Fabio Aru
Nel momento in cui arriveranno ulteriori conferme sulla fine del rapporto di collaborazione tra Fabio Aru e il Team UAE Emirates, si potrebbe scatenare una vera e propria corsa al campione di San Gavino Monreale. E, stando alle ultime indiscrezioni, si tratterebbe di nomi decisamente importanti dell’intero movimento ciclistico.
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Innanzitutto ci sarebbe la corazzata del Team Ineos. La formazione britannica può già contare su Chris Froome, Egan Bernal e Geraint Thomas, però avrebbe voglia di completare ulteriormente l’organico e di alzare il livello qualitativo per mettere a disposizione di Bernal una squadra che possa aiutarlo a competere con gli avversari della Jumbo-Visma. Gli olandesi del direttore generale Richard Plugge stanno portando avanti una significativa campagna di rafforzamento e già si candidano come una delle compagini da battere nella prossima stagione.
Ovviamente, qualora fosse contattato dai vertici della formazione inglese, Aru dovrebbe accettare un ruolo da gregario di lusso, dunque dovrebbe riflettere se accettare o meno di dare il via ad una nuova esperienza professionale in un ruolo ridimensionato rispetto ad oggi.
Diversa, invece, potrebbe essere la situazione in casa Movistar. Gli spagnoli nel 2020 dovranno salutare due vere e proprie punte di diamante: Richard Carapaz che passerà alla Ineos e Nairo Quintana che avvierà una nuova sfida con la Arkea-Samsic. Alejandro Valverde resterà ovviamente un punto di riferimento e, pur essendo un professionista esemplare, proprio il prossimo anno raggiungerà la soglia dei 40 anni.
Per il momento la dirigenza iberica intende dare massima fiducia a Mikel Landa e ad Enric Mas che si trasferirà alla Movistar dopo aver difeso i colori della Deceunick-QuickStep. Quindi, se dovesse arrivare un’offerta concreta, Aru in tal caso potrebbe avere maggiori prospettive di sgomitare per strappare i galloni da capitano.
Non hanno la forza economica e progettuale delle corazzate Ineos e Movistar, però Bardiani e Androni non sono affatto da sottovalutare. Queste due realtà sarebbero sulle tracce del campione sardo, anche se ovviamente non potrebbero offrirgli l’ingaggio che gli garantirebbero gli altri team. Fabio Aru, quindi, se dovesse optare per una di queste soluzioni, sotto l’aspetto finanziario andrebbe inevitabilmente a mettere da parte l’idea di strappare uno stipendio di lusso, ma da un punto di vista tecnico diventerebbe di certo il leader incontrastato, con dei gregari adatti alle sue caratteristiche e pronti a coadiuvarlo nel rilanciare la carriera verso nuove e grandi imprese.