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Riecco la Ferrari: Vettel si prende la pole in Canada

Era nell'aria. Questo fine settimana la Ferrari sembrava essersi presentata in Canada con un atteggiamento diverso. E così è stato.
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Gran premio del Bahrain: Leclerc stupisce ma in Ferrari è profondo rosso


I semafori del Gran Premio del Bahrain si sono spenti, nel pomeriggio di una domenica attesissima, al via di una sfida che non dimenticheremo facilmente. Una Formula 1 esaltante e ricca di colpi di scena, mai banale e mai ripetitiva. Sorpassi, colpi di scena, tanto talento e altrettanti errori. 

In questo secondo appuntamento con la Formula 1 2019 i piloti dei top team hanno dato spettacolo, aiutati o beffati dalla fortuna, e nelle retrovie si è consumato un via vai altrettanto entusiasmante. 

A portare a casa solo delusione e rimpianti è la Scuderia Ferrari che, dopo i problemi di potenza e prestazione avuti nel Gran Premio di Melbourne, era arrivata in Bahrain con un volto nuovo. Più che competitiva, aveva dominato nelle tre sessioni di prove libere e nelle qualifiche di sabato, con un Charles Leclerc in pole position per la prima volta nella sua carriera. 

Ma i punti si fanno la domenica e la Ferrari, dopo le tante aspettative, è rimasta doppiamente beffata: con l’errore di Vettel prima, che si è girato dopo un avvincente duello con Hamilton portando a galla gli spettri del passato, e poi con Leclerc, che con la vittoria già in tasca ha dovuto accettare un problema al motore ibrido e accontentarsi di un, sudato, terzo posto. 

Fino a metà gara infatti la doppietta Ferrari sembrava essere già nelle tasche del monegasco ventunenne e del suo compagno di squadra quattro volte campione del mondo, con un inizio di gara spettacolare per Vettel e un ancora più esaltante sorpasso del piccolo di Maranello, agguerrito più che mai alla sua seconda gara in stagione. 

“Ragazzi, sono più veloce” ha anche detto Leclerc in un team radio, non per chiedere un gioco di strategie ma per avvisare il muretto di una decisione già presa: sarebbe passato, avrebbe sorpassato Vettel, non sarebbe rimasto alle sue spalle. 

Poi l’errore di Sebastian con Hamilton, i secondi persi, e per aggiungere il danno alla beffa anche l’esplosione dell’ala anteriore, molto probabilmente causata dalle forti vibrazioni derivanti dal testacoda. Per lui quindi una seconda metà di gara tutta in salita, con un quinto posto finale che sa tanto di punti buttati via quanto di poca consapevolezza, come se la terribile stagione del 2018 non fosse ancora archiviata.

A non sbagliare niente è stato invece il giovane di casa, la scommessa, il piccolo Leclerc: qualifica perfetta, recupero dopo una partenza non al cento per cento, buon passo gara, giro veloce. C’era tutto, tranne l’affidabilità di una monoposto che avrebbe dovuto essere perfetta. La sua SF90 lo ha tradito a dieci giri dalla fine e quell’urlo, in team radio, ha scosso milioni di italiani dalle proprie sedie. Una frustrazione, una domanda, una richiesta di aiuto. Ma niente ha potuto aiutare il piccolo Charles superato prima da Hamilton e poi da Bottas nel corso degli ultimi giri del Gp. Niente, se non, il ritiro dei due piloti Renualt Daniel Ricciardo e Nico Hulkemberg, che a tre giri dalla fine hanno entrambi parcheggiato le loro monoposto al lato della pista, mandando così in azione la safety car. Questa situazione ha agevolato il monegasco che è riuscito così a non farsi superare da Verstappen e ha portato a casa il primo podio della sua vita tra le dune del Bahrain. Un risultato che avrebbe dovuto renderlo soddisfatto, felice di salire su un gradino della classe regina a soli ventun anni, ma che al contrario ha avuto il sapore amaro della delusione. 

Un sentimento che sicuramente non hanno provato i due piloti Mercedes, graziati dagli errori altrui e baciati dalla dea bendata. Arriva così, in questo caos dilagante, la prima vittoria stagionale di Lewis Hamiton, seguito a ruota dal compagno di squadra Valtteri Bottas, a cui rimane per il momento la leadership stagionale con un punto di vantaggio sull’inglese. 

Nelle retrovie tante battaglie per punti importanti anche in Bahrain: bella la sfida dei Renault, poi beffati da un doppio incredibile ritiro a pochi giri dalla fine, ma super gara anche per la vecchia gloria Kimi Raikkonen, che con la sua Alfa Romeo ha conquistato un ottimo settimo posto, alle spalle di un’altra sorpresa della stagione: il giovanissimo Lando Norris. Altro rookie partito bene è Alexander Albon, nono con la sua Toro Rosso, mentre solo in una posizione di vantaggio – ottavo – ha chiuso il Gp l’ex pilota della scuderia di Faenza Pierre Gasly. Per lui un inizio di campionato davvero difficile, considerando il quarto piazzamento di Verstappen e il podio dello scorso Gran Premio. 

Ritirati, oltre i due Renault, anche Carlos Sainz e Romain Grosjean. Continua il buio in casa Williams, con Russell penultimo e Kubica ultimo, in una situazione ai limiti dell’imbrazzante. 

RISULTATI GRAN PREMIO DEL BAHRAIN 2019: 

1 – Lewis Hamilton (Mercedes) – 57 giri
2 – Valtteri Bottas (Mercedes) – 2″980
3 – Charles Leclerc (Ferrari) – 6″131
4 – Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 6″408
5 – Sebastian Vettel (Ferrari) – 36″068
6 – Lando Norris (McLaren-Renault) – 45″754
7 – Kimi Raikkonen (Alfa Romeo-Ferrari) – 47″470
8 – Pierre Gasly (Red Bull-Honda) – 58″094
9 – Alexander Albon (Toro Rosso-Honda) – 1’02″697
10 – Sergio Perez (Racing Point-Mercedes) – 1’03″696
11 – Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo-Ferrari) – 1’04″599
12 – Daniil Kvyat (Toro Rosso-Honda) – 1 giro
13 – Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 1 giro
14 – Lance Stroll (Racing Point-Mercedes) – 1 giro
15 – George Russell (Williams-Mercedes) – 1 giro
16 – Robert Kubica (Williams-Mercedes) – 2 giri
ritirato – 53° giro – Nico Hulkenberg
ritirato – 53° giro – Daniel Ricciardo
ritirato – 53° giro – Carlos Sainz
ritirato – 16° giro – Romain Grosjean