Prove libere del GT World Challenge per la 3 Ore di Imola: una seconda carriera sta partendo per Valentino Rossi, con due ruote in più rispetto a prima! L’inizio ufficiale è quando Frédéric Vervisch scende dall’Audi R8 Lms Evo II GT3 e cede il volante. Valentino impiega meno di mezz’ora per prendere confidenza con la vettura e con un tracciato bello ma molto tecnico. Qualche problema e alcuni giri a rilento per via di varie bandiere gialle e del traffico in pista fermano Valentino su un primo giro utile con il tempo di 1’43”8, contro l’1’40”2 del migliore avversario in quel momento. Poi è andato a limare qualche decimo senza prendersi rischi eccessivi, girando un pochino più lento, a meno di 2” dai suoi compagni di squadra. Riconsegna intonsa l’Audi V10 nelle mani di Frédéric Vervisch. La performance personale delle prove libere non è sfavorevole ma nemmeno da capogiro, col Dottore che gira provando un passo gara senza gravi errori.
Le pre-qualifiche
Vale è subito combattivo, commenta appena prima della prova: “Voglio solo divertirmi, ma per farlo devo stare davanti” Il “Dottore” è abituato alla competizione. Nel primo weekend di gara del GT WCE, il programma è intenso e dopo le prove libere, che hanno visto Rossi al sesto posto, è proseguito con le pre-qualifiche. Il bel trio composto da Rossi, Nico Müller e Frederic Vervisch, con l’Audi R8 der il team WRT, detentore del titolo, ha chiuso al 15esimo posto. Il programma si completa nella giornata di domani. Orari confermati con le qualifiche alle 9 e la gara alle 15. Rossi è deciso nel primo pomeriggio sul circuito di Imola, con la voglia di imparare, migliorare, progredire. La pre-qualifica si chiama così perché in caso di cancellazione della qualifica ufficiale, sostituisce le prove ufficiali, ma di fatto è un “secondo turno” di prove libere.
Valentino pensa sempre a “le Mans”
Il Dottore debutta con l’Audi R8, intanto pensa già a Le Mans e dice: “Ammetto che è un mio sogno“. Lo ribadisce sempre ad ogni intervista, il circuito francese è nei suoi sogni di sempre fin da bambino. A Le Mans Rossi ha già corso in moto, sul circuito inaugurato nel 1965 proprio attorno al tracciato già esistente della 24 ore sul quale ora vorrebbe correre. Prende il nome dal produttore automobilistico di origine italiana Ettore Arco Isidoro Bugatti. Da qui chi da piccolo sentiva il “Bugatti Grand Prix Circuit” vedeva già illuminarsi gli occhi. Situato a 5 km da Le Mans e 200 km a sud-ovest di Parigi, è centralissimo ma al tempo stesso isolato e fuori da tutto. Ha ospitato il Gran Premio motociclistico dalla fine degli anni Sessanta, con uno stop per miglioramenti alla sicurezza tra il 1995 e il 2000. Al seguito del gravissimo incidente occorso al pilota spagnolo Alberto Puig. E’ durissima la 24 ore automobilistica di Le Mans, considerato “il circuito della Vitesse” (della velocità). Punte velocistiche nell’ordine dei 400 km/h raggiunti dalle vetture sport prototipo, più performanti della categoria GT3 in cui rientra l’Audi di Rossi, (ma che spesso corrono insieme ad esse nelle gare di durata). Il circuito può ospitare comodamente fino a 100.000 spettatori, speriamo che si realizzi