Il piazzamento al sesto posto della scorsa stagione è stato vanificato e la finalissima dei play off è stata poi vinta dal Venezia. Non è la prima volta che il sogno s’infrange, il Cittadella, tipica espressione della provincia veneta, esempio di capacità organizzativa e raggiungimento di grandi risultati con lavoro e serietà, fallisce l’obbiettivo, in una sfida equilibratissima, che però non vale la promozione nella massima serie. Il Cittadella rincorre un sogno chiamato serie A. Anche per quest’anno.
Il Cittadella sogna la “A”, che non si concretizza
Deve arrendersi, sempre all’ultimo ostacolo, abbandonando i sogni di gloria. Elimina nel doppio scontro il Monza di Berlusconi, e cede il passo in finale con il Venezia. Anni di tentativi, con un duro lavoro alle spalle, in attesa di raccogliere il meritato compenso. La stessa cosa era successa nel 2018, dove la squadra della provincia di Padova dovette rinunciare al sogno in finale contro l’Hellas Verona, guidato all’epoca da Alfredo Aglietti. Un clamoroso ribaltone nel doppio scontro che chiuse il match senza lieto fine. Appena ventimila abitanti, il “Pier Cesare Tombolato”, meriterebbe il giusto palcoscenico degno di un pubblico così caloroso.
Una linea di continuità
Il Cittadella ci proverà un altro anno. Un percorso tuttavia positivo, per il quale la dirigenza non vorrà perdere le linee guida. Una dirigenza solida, con un nome già pronto sulla panchina che non stravolgerà gli equilibri fino ad ora acquisiti dalla mano del tecnico Venturini. Il nuovo nome è Gorini, che nell’ultima stagione ha svolto il ruolo di vice allenatore, passerà alla guida della prima squadra. Il primo degli acquisti, oltre a quelli che verranno sia in entrata che in uscita. Iori, l’ex centrocampista e capitano, ritiratosi alla fine dell’ultimo campionato, sarà il nuovo allenatore della Primavera.